Porta via con la forza una ragazza ma viene fermato dalla Polizia

In manette un ex dipendente pubblico. E' accusato di sequestro di persona e violenza sessuale.

sabato 25 maggio 2013 16.40
A cura di Gianpaolo Iacobini
L'hanno trovato alla periferia di Gravina, tra gli alberi e l'erba alta. In auto, coi pantaloni abbassati, stringeva a sè una ragazza in lacrime. La stessa che pochi minuti prima con la forza aveva costretto a salire sulla sua Fiat Punto. E quando i poliziotti hanno provato a fermarlo, li ha presi a sportellate, ferendone lievemente uno ma finendo dritto in carcere con accuse pesanti.

Un pensionato di 63 anni, V. P., ex dipendente pubblico, è stato arrestato in flagranza di reato nella mattinata di sabato dagli agenti del Commissariato di Gravina, coordinati dal vice questore Pietro Battipede. Nessun giudizio, nessuna condanna: roba da giudici e tribunali. Ma quel che emerge dagli atti d'indagine, da provare ora in sede processuale prima d'ogni giudizio definitivo, già mette i brividi. E smentisce l'idea della Gravina felix, isola felice, paradiso delle donne e dei bambini. Gli episodi delle ultime settimane, con le diverse segnalazioni in ordine a casi di presunte molestie sessuali a danno di bimbi e adolescenti, restituiscono un'immagine drammaticamente diversa. Un quadro a tinte fosche in cui trova spazio anche l'ultima vicenda che arriva in cronaca.

La storia nel racconto degli investigatori. Via Madonna della Grazia, sabato mattina. Sono da poco passate le 8.30. Un'auto si ferma davanti ad una quindicenne. Ne scende un uomo. S'avvicina alla ragazza. Qualcosa non va, ma per chi assiste da lontano alla scena è difficile capire. Solo le urla della giovane fanno intendere che qualcosa di grave stia avvenendo. E quando la fanciulla viene caricata quasi di peso sulla vettura, chi ha visto non perde tempo. Chiama la Polizia, fornisce dettagli e particolari. E così la sottrae ad un destino ancor più terribile ed atroce dell'esperienza infame comunque vissuta. Nel giro di pochi minuti, infatti, scatta il piano anti-mostro, varato dalle forze dell'ordine da un paio di settimane: gli accessi alla città vengono presidiati mentre altre volanti si mettono alla ricerca dell'utilitaria. Che poco dopo viene ritrovata. Ferma, alla periferia del centro abitato, ai margini di una strada di campagna. E quando gli agenti si affiancano con la gazzella, noterebbero l'uomo coi calzoni calati, avvinghiato alla quindicenne, intento a palpeggiarle il seno. Lei, per provare a difendersi, spiegano in Questura, lo avrebbe anche schiaffeggiato, ma invano. E lui non desisterebbe dal suo intento neppure alla vista delle divise. Anzi, quando un poliziotto riuscirebbe ad aprire lo sportello per bloccarlo, il sessantatreenne, si lasciano sfuggire dalla Procura, quasi si ribellerebbe. Ferendo lievemente ad una mano un poliziotto, prima d'essere ammanettato e d'essere accompagnato in Commissariato.

Fine del racconto: nelle prossime ore V. P. comparirà davanti ad un magistrato. Dovrà rispondere di sequestro di persona, violenza sessuale, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. La sua preda, figlia di un disoccupato e di una casalinga che gli stessi investigatori definiscono "gente perbene, onesta e dignitosa", ha già messo nero su bianco la propria versione dei fatti, in presenza di una psicologa. Poi mamma e papà l'hanno riportata a casa, per il compito più difficile: dimenticare.