Piano paesaggistico territoriale regionale
Se ne parla in Fiera con “Gal Murgia più”.
venerdì 25 aprile 2014
16.30
Il Piano paesaggistico territoriale regionale (Pptr) arriva in Fiera San Giorgio.
Si è tenuto nel pomeriggio di ieri, un convegno organizzato da "Gal Murgia più", che ha trovato nel quartiere fieristico gravinese uno spazio di discussione importante: l'attuazione del Pptr mediante l'utilizzo dei fondi europei Fesr e Feasr. Il Pptr è stato approvato nell'agosto 2013, messo a punto da esperti del settore guidati da Alberto Magnaghi, professore ordinario di pianificazione territoriale alla facoltà di architettura dell'Università di Firenze, comprende cinque progetti. Tali progetti usufruiranno entro i prossimi sei anni, del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo europeo di sviluppo rurale.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Gravina, Alesio Valente, il quale ha definito il Piano una risorsa anzichè un vincolo e, del presidente del Gal, Ignazio Dimauro che ha illustrato gli scopi e le attivtà dell' ente sul territorio, la parola è toccata ai rappresentanti istituzionali e ai tecnici della Regione Puglia.
"In questi anni abbiamo assistito ad una crescita di consapevolezza sull'importanza del territorio", ha esordito il vice presidente regionale, Angela Barbanente, la quale ha spiegato come il Piano costituisca la sintesi di diverse pianificazioni riguardanti le coste, i trasporti e tutela delle acque e soprattutto la parte più innovativa: "dobbiamo individuare obiettivi di qualità di ambiti e subambiti del paesaggio". "E' necessario creare un quadro di conoscenze condiviso, mediante l'individuazione dei soggetti attuatori, pubblici e privati e, delle risorse necessarie a dare attuazione al piano" ha poi aggiunto, "per quanto riguarda il plurifondo posso dire di non essere favorevole alla gestione di un'unica autorità, ritengo necessaria l'integrazione su diversi fronti. Sul collegamento tra campagna e città ad esempio, non vogliamo la settorialità". Concludendo poi il suo intervento con una precisazione: "Monitoreremo le attività dei Gal, solo quelle che opereranno bene saranno premiate. L'approccio del Gal è giusto, parte dal basso, è leader".
A dare un'infarinatura generale di quello che si propone di fare il Pptr, è stata Francesca Pace, dirigente regionale per l'assetto del territorio: "Il territorio pugliese è stato suddiviso in undici ambiti di territorio e cinque scenari strategici nei quali sono stati individuati gli obiettivi, gli indirizzi e le direttive da attuare". E qui si collocano diversi progetti, volti alla riqualificazione dei paesaggi rurali, alla tutela delle biodiversità e di variegate tipologie di agricoltura, "pensiamo ad esempio all'agricoltura urbana, ai parchi agricoli multifunzionali, uliveti, serre, riqualificazione di paesaggi costieri degradati, rivalutazione e ricognizione dei beni patrimoniali, percorsi turistici a mobilità dolce". Parte di questi progetti, continua Pace, "sono stati attuati mediante l'utilizzo di altri fondi oppure mediante l'istituzione di bandi regionali o comunali, o mediante l'utilizzo di Fesr o Feasr".
Da quanto emerso durante l'incontro, il Piano punterebbe soprattutto sul recupero della tradizione e dell'identità pugliese, mediante la riqualificazione delle zone rurali e dei prodotti made in Puglia: "Vogliamo creare delle cinte verdi che tengano piacevolmente insieme campagna e città, vogliamo creare delle ulteriori forme di reddito per le aziende agricole". A parlare, Cosimo Roberto Sallustio, responsabile degli Assi III e IV del PSR Puglia 2007-2013, "tramite il turismo rurale, abbiamo potuto coniugare ai nostri prodotti i testimoni della nostra cultura contadina". Ribadendo l'importanza dei Gal sul territorio, purchè gli enti siano attenti "all'animazione locale. Dobbiamo recuperare le nostre tradizioni non solo per i turisti, ma soprattutto per noi pugliesi".
A parlare ancora di ruralità è Luigi Boccaccio, direttore tecnico del "Gal Murgia Più", il quale nel suo intervento ha posto l'attenzione sulle zone interne, lontane dai centri di offerta dei servizi, ma preziosi scenari ricchi di "risorse idriche, sistemi agricoli, paesaggi naturalistici e umani, foreste, ricchezza di risorse culturali", ha elencato Boccaccio, "è necessario potenziare i servizi in queste zone oggetto di processi di marginalizzazione e spopolamento, mediante l'utilizzo di energie rinnovabili, l'esportazione dei prodotti locali, il potenziamento dell'artigianato e non ultima, l'informazione su questi temi" e per quanto riguarda il Gal aggiunge, "bisogna integrare i fondi e magari dare al gal l'onere e l'onore di gestirli".
Dello stesso avviso, Francesco Contò, vicepresidente del GaL Murgia Più. Contò accende nuovamente i riflettori sul ruolo del Gal e dell'importanza del partenariato tra pubblico e privato ma soprattutto: "Non dobbiamo lasciar morire il capitale sociale con la fine di una programmazione, dobbiamo costruire una rete di esportazioni positive e non di fughe". A coordinare i lavori, Francesco Rossi, direttore tecnico del Gal, il quale ha ricordato: "Dopo il 2020 l'europa si dimenticherà di noi, fino ad allora dobbiamo mettere gli attori nelle condizioni di poter correre da soli".
Si è tenuto nel pomeriggio di ieri, un convegno organizzato da "Gal Murgia più", che ha trovato nel quartiere fieristico gravinese uno spazio di discussione importante: l'attuazione del Pptr mediante l'utilizzo dei fondi europei Fesr e Feasr. Il Pptr è stato approvato nell'agosto 2013, messo a punto da esperti del settore guidati da Alberto Magnaghi, professore ordinario di pianificazione territoriale alla facoltà di architettura dell'Università di Firenze, comprende cinque progetti. Tali progetti usufruiranno entro i prossimi sei anni, del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo europeo di sviluppo rurale.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Gravina, Alesio Valente, il quale ha definito il Piano una risorsa anzichè un vincolo e, del presidente del Gal, Ignazio Dimauro che ha illustrato gli scopi e le attivtà dell' ente sul territorio, la parola è toccata ai rappresentanti istituzionali e ai tecnici della Regione Puglia.
"In questi anni abbiamo assistito ad una crescita di consapevolezza sull'importanza del territorio", ha esordito il vice presidente regionale, Angela Barbanente, la quale ha spiegato come il Piano costituisca la sintesi di diverse pianificazioni riguardanti le coste, i trasporti e tutela delle acque e soprattutto la parte più innovativa: "dobbiamo individuare obiettivi di qualità di ambiti e subambiti del paesaggio". "E' necessario creare un quadro di conoscenze condiviso, mediante l'individuazione dei soggetti attuatori, pubblici e privati e, delle risorse necessarie a dare attuazione al piano" ha poi aggiunto, "per quanto riguarda il plurifondo posso dire di non essere favorevole alla gestione di un'unica autorità, ritengo necessaria l'integrazione su diversi fronti. Sul collegamento tra campagna e città ad esempio, non vogliamo la settorialità". Concludendo poi il suo intervento con una precisazione: "Monitoreremo le attività dei Gal, solo quelle che opereranno bene saranno premiate. L'approccio del Gal è giusto, parte dal basso, è leader".
A dare un'infarinatura generale di quello che si propone di fare il Pptr, è stata Francesca Pace, dirigente regionale per l'assetto del territorio: "Il territorio pugliese è stato suddiviso in undici ambiti di territorio e cinque scenari strategici nei quali sono stati individuati gli obiettivi, gli indirizzi e le direttive da attuare". E qui si collocano diversi progetti, volti alla riqualificazione dei paesaggi rurali, alla tutela delle biodiversità e di variegate tipologie di agricoltura, "pensiamo ad esempio all'agricoltura urbana, ai parchi agricoli multifunzionali, uliveti, serre, riqualificazione di paesaggi costieri degradati, rivalutazione e ricognizione dei beni patrimoniali, percorsi turistici a mobilità dolce". Parte di questi progetti, continua Pace, "sono stati attuati mediante l'utilizzo di altri fondi oppure mediante l'istituzione di bandi regionali o comunali, o mediante l'utilizzo di Fesr o Feasr".
Da quanto emerso durante l'incontro, il Piano punterebbe soprattutto sul recupero della tradizione e dell'identità pugliese, mediante la riqualificazione delle zone rurali e dei prodotti made in Puglia: "Vogliamo creare delle cinte verdi che tengano piacevolmente insieme campagna e città, vogliamo creare delle ulteriori forme di reddito per le aziende agricole". A parlare, Cosimo Roberto Sallustio, responsabile degli Assi III e IV del PSR Puglia 2007-2013, "tramite il turismo rurale, abbiamo potuto coniugare ai nostri prodotti i testimoni della nostra cultura contadina". Ribadendo l'importanza dei Gal sul territorio, purchè gli enti siano attenti "all'animazione locale. Dobbiamo recuperare le nostre tradizioni non solo per i turisti, ma soprattutto per noi pugliesi".
A parlare ancora di ruralità è Luigi Boccaccio, direttore tecnico del "Gal Murgia Più", il quale nel suo intervento ha posto l'attenzione sulle zone interne, lontane dai centri di offerta dei servizi, ma preziosi scenari ricchi di "risorse idriche, sistemi agricoli, paesaggi naturalistici e umani, foreste, ricchezza di risorse culturali", ha elencato Boccaccio, "è necessario potenziare i servizi in queste zone oggetto di processi di marginalizzazione e spopolamento, mediante l'utilizzo di energie rinnovabili, l'esportazione dei prodotti locali, il potenziamento dell'artigianato e non ultima, l'informazione su questi temi" e per quanto riguarda il Gal aggiunge, "bisogna integrare i fondi e magari dare al gal l'onere e l'onore di gestirli".
Dello stesso avviso, Francesco Contò, vicepresidente del GaL Murgia Più. Contò accende nuovamente i riflettori sul ruolo del Gal e dell'importanza del partenariato tra pubblico e privato ma soprattutto: "Non dobbiamo lasciar morire il capitale sociale con la fine di una programmazione, dobbiamo costruire una rete di esportazioni positive e non di fughe". A coordinare i lavori, Francesco Rossi, direttore tecnico del Gal, il quale ha ricordato: "Dopo il 2020 l'europa si dimenticherà di noi, fino ad allora dobbiamo mettere gli attori nelle condizioni di poter correre da soli".