Presentata la fiera: il passato proiettato al futuro
Spazio ai settori tradizionali di agricoltura e zootecnia, strizzando l’occhio all’innovazione
giovedì 25 aprile 2019
10.30
Dopo aver consegnato le chiavi al mastro di fiera e aver tagliato il nastro, che ha ufficialmente dato il via alla fiera di San Giorgio, il sindaco Alesio Valente ha preso la parola per presentare la 725esima edizione della campionaria gravinese.
Una fiera che in questa edizione, più di altre, punta al recupero delle sue origini, di quella fiera che tradizionalmente si occupa di agricoltura e di zootecnia. "Dobbiamo continuare quel percorso di riscatto iniziato dai nostri nonni"- ha detto Valente, ricordando che "l'agricoltura è importante per frenare il dissesto idrogeologico, che si combatte anche con politiche agricole che contrastino il fenomeno dell'abbandono dei campi". In questo senso va letto l'accordo con la Coldiretti presente in fiera con il progetto "Campagna amica".
Altra novità è rappresentata dal ritorno in fiera delle specie bovine e la introduzione di una fattoria didattica per avvicinare i bambini al mondo degli animali d'allevamento.
Ma la fiera San Giorgio per essere competitiva rispetto ad altre rassegne fieristiche del settore, deve necessariamente puntare sulle sue caratteristiche principali, sulla sua natura culturale di fiera tra le più antiche di Italia – ha concluso Valente, preannunciando di essere già al lavoro per la fiera del 2020, che si svolgerà dal 16 al 19 aprile e che avrà come leitmotiv "ritorno alle origini".
Parole apprezzate dal governatore della Puglia Michele Emiliano. Parole che sono il marchio di fabbrica dell'operato della Regione Puglia.
"Se non avessimo collegato il nostro passato al nostro futuro, non saremmo stati credibili- ha detto Emiliano, che ha sottolineato il ruolo della Regione "struttura di supporto alle idee che non possono essere calate dall'alto".
Emiliano ha confermato che in tale contesto "la fiera può essere un luogo di ispirazione", lanciando la proposta di presentare la prossima edizione della San Giorgio in qualche capitale europea: perché la fiera di Gravina, di così lunga tradizione, "è una delle più belle speranze della Puglia".
E non solo. A detta del presidente della fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, la fiera ed il territorio della Murgia barese sono da sempre un esempio per i lucani. "Noi abbiamo mutuato da voi la capacità di intraprendere"- ha detto Adduce, sottolineando l'importanza di unire i percorsi delle due regioni per costruire insieme il futuro del mezzogiorno.
Infatti, - ha concordato concludendo Mario Loizzo, presidente del consiglio regionale Pugliese- "in questa terra è strutturato un sistema di imprese di straordinario valore. C'è un'agricoltura moderna, una imprenditoria all'avanguardia nel settore dell'innovazione", spetta alla politica dar loro una mano per snellire la burocrazia, migliorare le infrastrutture, così da consentire a questo territorio di essere trainante per l'intero sud.
Roberto Varvara
Una fiera che in questa edizione, più di altre, punta al recupero delle sue origini, di quella fiera che tradizionalmente si occupa di agricoltura e di zootecnia. "Dobbiamo continuare quel percorso di riscatto iniziato dai nostri nonni"- ha detto Valente, ricordando che "l'agricoltura è importante per frenare il dissesto idrogeologico, che si combatte anche con politiche agricole che contrastino il fenomeno dell'abbandono dei campi". In questo senso va letto l'accordo con la Coldiretti presente in fiera con il progetto "Campagna amica".
Altra novità è rappresentata dal ritorno in fiera delle specie bovine e la introduzione di una fattoria didattica per avvicinare i bambini al mondo degli animali d'allevamento.
Ma la fiera San Giorgio per essere competitiva rispetto ad altre rassegne fieristiche del settore, deve necessariamente puntare sulle sue caratteristiche principali, sulla sua natura culturale di fiera tra le più antiche di Italia – ha concluso Valente, preannunciando di essere già al lavoro per la fiera del 2020, che si svolgerà dal 16 al 19 aprile e che avrà come leitmotiv "ritorno alle origini".
Parole apprezzate dal governatore della Puglia Michele Emiliano. Parole che sono il marchio di fabbrica dell'operato della Regione Puglia.
"Se non avessimo collegato il nostro passato al nostro futuro, non saremmo stati credibili- ha detto Emiliano, che ha sottolineato il ruolo della Regione "struttura di supporto alle idee che non possono essere calate dall'alto".
Emiliano ha confermato che in tale contesto "la fiera può essere un luogo di ispirazione", lanciando la proposta di presentare la prossima edizione della San Giorgio in qualche capitale europea: perché la fiera di Gravina, di così lunga tradizione, "è una delle più belle speranze della Puglia".
E non solo. A detta del presidente della fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, la fiera ed il territorio della Murgia barese sono da sempre un esempio per i lucani. "Noi abbiamo mutuato da voi la capacità di intraprendere"- ha detto Adduce, sottolineando l'importanza di unire i percorsi delle due regioni per costruire insieme il futuro del mezzogiorno.
Infatti, - ha concordato concludendo Mario Loizzo, presidente del consiglio regionale Pugliese- "in questa terra è strutturato un sistema di imprese di straordinario valore. C'è un'agricoltura moderna, una imprenditoria all'avanguardia nel settore dell'innovazione", spetta alla politica dar loro una mano per snellire la burocrazia, migliorare le infrastrutture, così da consentire a questo territorio di essere trainante per l'intero sud.
Roberto Varvara