Primarie: in campo anche i renziani
A guidarli l'assessore Lagreca e l'ex sindaco Barbi. Intanto i bersaniani affilano le armi.
domenica 4 novembre 2012
15.39
Il sindaco Valente, giunto a Palazzo di Città dopo un'esperienza di segretario innovatore, che pure potrebbe incarnare per anagrafe e attitudine l'approccio rottamatore del suo collega di Firenze, da militante di lungo corso scende in campo senza esitazioni al fianco del segretario nazionale. "Con Bersani l'Italia ha la possibilità di governare e cambiare il Paese rinascendo dalle ceneri della crisi – si legge nel documento con cui il primo cittadino ed i suoi sostenitori annunciano la costituzione del comitato "GravinaxBersani" -, una crisi economica e valoriale in un Paese che deve tornare ad avere un ruolo guida in Europa e nel Mondo, uscendo dal berlusconismo e da chi tenta di continuarne la sua triste stagione. L'Italia deve avere autorevolezza puntando sugli uomini migliori che possono contribuire a rendere migliore il nostro Paese. Tutto questo con Pierluigi Bersani è possibile". In calce, le firme di un gruppo di giovani, professionisti ed esponenti politici, tra cui i consiglieri comunali Giordano, Cataldi, Calculli, Cardascia e l'ex amministratore Peppino Carulli.
Ma i sostenitori di Matteo Renzi non stanno a guardare, ed in una riunione che vede presente la parlamentare Giuseppina Servodio lanciano la propria campagna, insieme alle parole d'ordine della modernizzazione, della meritocrazia e delle riforme liberali. Rifuggono le etichette, i renziani gravinesi (tra loro una cospicua presenza giovanile), ma è evidente una preponderante presenza dell'anima centrista e vicina alle istanze dell'associazionismo e del laicato cattolico, grande alleata di Valente alle ultime comunali e sponsorizzata dall'assessore Nicola Lagreca e dall'ex sindaco Remo Barbi. "Occorre avere una vocazione maggioritaria, per recuperare il consenso degli astenuti e dei moderati, senza nostalgie e timori di subire emorragie a sinistra", dichiara la parlamentare barese.
Non mancano le critiche alla nomenclatura del partito, sia nazionale che locale, ed al sistema con cui verranno effettuate le primarie, ritenuto farraginoso e teso a rendere meno agevole la partecipazione al voto dei non appartenenti all'apparato di partito.