​“Progettare dall’ecosistema”, la lectio magistralis di Magnaghi

PPTR, Barbanente: “Siamo in dirittura d’arrivo”

sabato 20 dicembre 2014 11.57
A cura di Giovanna Lorusso
Codici genetici e statuti del territorio, due elementi da coniugare per la progettazione futura degli ecosistemi urbani.

Questo il tema alla base della lectio magistralis del professor Alberto Magnaghi, dal titolo "Progettare dall'ecosistema" e organizzata dalle associazioni locali Suburbialab e underGRA', dai Laboratori di rigenerazione Lab2020, in collaborazione con il Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell'Università degli Studi della Basilicata.

Un invito mirato, quello rivolto al professor Magnaghi, promotore della Scuola territorialista italiana e docente presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze, nonché coordinatore scientifico del PPTR. L'approccio che il Lab 2020 sta utilizzando ha infatti proprio come fonte la visione territorista, sapientemente discussa dal prestigioso ospite.

Il laboratorio sta progettando un percorso di riqualificazione non solo tradizionale - quindi architettonico - del centro storico, ma attraverso ricerche storiografiche, sta provvedendo a ricostruire i cicli ecosistemi su cui era basato lo sviluppo urbanistico della città. Una ricerca che mira a tracciare in primis le regole di trasformazione dell'intero sistema urbano.

Il professor Magnaghi ha aperto il suo intervento con un esempio storico, le fasi dell'urbanizzazione della città di Milano. Qui, come in altre città, si è passati dal susseguirsi di civilizzazioni idrauliche alla quasi totale industrializzazione. Il passaggio da uomo-natura a uomo-macchinario è netta. "Una distruzione programmata dell'ecosistema", la chiama Magnaghi, a cui ora andrebbe opposta "una città in simbiosi con il territorio, per una coevoluzione ambiente-uomo. Stiamo distruggendo le nostre stesse condizioni di vita", afferma. Da qui il progetto di bioregione urbana per ricreare il metabolismo naturale del territorio, non della singola città.

Utopia o realtà? "Non sono solo sogni", spiega Maria Valeria Mininni, docente di Urbanistica dell'Università della Basilicata e coordinatrice della segreteria tecnica per la redazione del PPTR, "L'intento è quello di riuscire a portare nella realtà attraverso sistemi, regolamenti e piani questa visione". "Credo fortemente nel progetto di bioregione che va oltre i confini amministrativi", aggiunge, "Gravina è una di quelle realtà in cui il patto città-campagna aveva un potenziale di fuoco, come a Matera e a Laterza".

All'assessore regionale alla qualità del territorio, Angela Barbanente, il compito di calare l'approccio territorialista nel contesto pugliese: "Stasera la Regione si apre ad una visione interregionale e pone le premesse per una nuova progettazione che si possa consolidare e arricchire con le esperienze avviate nei contesti locali, come sta facendo Gravina".

Presente anche il sindaco, Alesio Valente, che dopo aver salutato gli ospiti spiega: "L'approccio medio della cittadinanza è ancora rivolta all'edificazione selvaggia. Difficile coniugare le ragioni dell'ambiente con le esigenze della produzione ma è quello che stiamo cercando di fare attraverso il laboratorio e attraverso le indicazione che vengono dal PPTR".

Aperto il dibattito, dal pubblico emerge la volontà di sapere, ad un anno dalle osservazioni, i tempi per l'adozione definitiva del PPTR. "L'esame delle osservazioni è stato concluso ad ottobre", risponde l'assessore Barbanente, lodando l'impeccabilità degli uffici regionali che hanno passato in rassegna ben 2700 osservazioni, di cui solo il 15% non sono state accolte, "tenuto anche l'incontro con l'Anci, che si è espresso favorevolmente, e terminato il processo di copianificazione con il Ministero per i beni e le attività culturali, attendiamo l'appuntamento tra Vendola e Franceschini per la firma dell'accordo. Siamo ormai in dirittura d'arrivo".
Lectio magistralis prof. Magnaghi © Giovanna Lorusso
Lectio magistralis prof. Magnaghi © Giovanna Lorusso
Lectio magistralis prof. Magnaghi © Giovanna Lorusso
Lectio magistralis prof. Magnaghi © Giovanna Lorusso
Lectio magistralis prof. Magnaghi © Giovanna Lorusso
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Lectio magistralis prof. Magnaghi © Giovanna Lorusso
Lectio magistralis prof. Magnaghi © Giovanna Lorusso
Lectio magistralis prof. Magnaghi © Giovanna Lorusso
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