Proloco: botta e risposta tra Valente e Raguso
Il sindaco tenta di mediare ma Raguso attacca
martedì 3 dicembre 2013
11.16
Se il proposito di una risposta ufficiale era quello di chiudere le polemiche, dovrà ricredersi il sindaco Alesio Valente che pochi giorni fa ha inviato una lettera di risposta al professor Fedele Raguso, ex presidente della Proloco di Gravina, per rispondere alle accuse avanzate proprio dall'ex presidente della Proloco.
Il sindaco attraverso una nota ufficiale spiega "che l'apporto del Comune al processo di riorganizzazione della Pro Loco non è mai venuto meno. Ma lo statuto della Pro Loco non riserva poteri direttivi o d'intervento al Comune. Procedere diversamente, prevaricando prerogative altrui, significherebbe ignorare l'esistenza di un limite oltre il quale, invece, non si può andare, che piaccia o no: il rispetto della democrazia e delle sue regole. Non abbiamo mai violato questo principio, non intendiamo iniziare ora. E se qualcosa non va, vogliamo porvi riparo con i metodi che la democrazia offre".
Valente che si dice rammaricato per le parole del professore, aggiunge: "La coerenza non è vestito che si cambia col mutare delle stagioni: ci dispiace che Raguso, nei confronti delle cui capacità professionali e culturali rimane intatta la nostra stima, abbia cambiato idea nei riguardi dell'amministrazione comunale quando si è trovato di fronte a difficoltà ed ostacoli che certo non sono mancati, ma che erano noti e facilmente prevedibili sin dall'inizio e rispetto ai quali continuiamo a pretendere chiarezza, come dimostra la sospensione della nomina, al momento, del rappresentante del Municipio all'interno del nuovo direttivo".
Una missiva che non ha per niente convinto l'ex presidente Raguso il quale, testardo, è tornato a scrivere: "Il sindaco, ben sapeva e sa, che bisognava e bisogna intervenire con determinazione per porre rimedio e assicurare alla città una Pro Loco di soci amalgamati da spirito di amicizia, collaborazione e scevri da ambizioni di dominanze, di prevaricazioni, di potere. La cultura di una vera Pro Loco ripudia contrapposizioni, maggioranze e minoranze, pacchetti di tessere per vincere elezioni, logiche furbastre e perverse, che ho tentato di estirpare, in virtù dello specifico mandato ricevuto come presidente di garanzia".
Per nulla convinto dalle argomentazione del primo cittadini, Raguso ricorda al sindaco e all'intera amministrazione: "che a settembre 2012 non avete esitato ad indicare e nominare Raguso come persona idonea per purificare, pacificare, indirizzare verso nuovi orizzonti la Pro Loco, senza violare la democrazia e con il consenso dei dei due contendenti Schiavulli Michelantonio e Cornacchia Domenico. Si ricorda, ancora, che l'articolo 8 dello statuto vigente della Pro loco recita testualmente: "Il Consiglio di amministrazione è formato da 7 membri di cui 6 eletti a votazione segreta dall'assemblea dei soci e dal sindaco, quale membro di diritto, o in caso di impedimento da un suo delegato" . E ad ogni buon conto voi come amministrazione avete sottoposto la Pro Loco e per essa i soci, al rispetto di una convenzione approvata il 29 gennaio 2013. Queste sono norme civili e democratiche, dettate dalle leggi che non hanno violato e non vìolano la democrazia. In buona sostanza, signor Sindaco, è bene rispettare e far rispettare le leggi e, specialmente, le norme che voi stessi avete imposte per assicurare una Pro Loco diversa".
Dunque: "Illustrissimo signor sindaco – prosegue Raguso- tocca a lei, agli assessori alla cultura e al turismo, a tutta l'amministrazione prendere sotto tutela e controllo la Pro Loco, tutti i suoi soci, visto che avete voluto, a buon diritto, investire su una Pro Loco, braccio destro delle attività di cultura e Turismo".
Il sindaco attraverso una nota ufficiale spiega "che l'apporto del Comune al processo di riorganizzazione della Pro Loco non è mai venuto meno. Ma lo statuto della Pro Loco non riserva poteri direttivi o d'intervento al Comune. Procedere diversamente, prevaricando prerogative altrui, significherebbe ignorare l'esistenza di un limite oltre il quale, invece, non si può andare, che piaccia o no: il rispetto della democrazia e delle sue regole. Non abbiamo mai violato questo principio, non intendiamo iniziare ora. E se qualcosa non va, vogliamo porvi riparo con i metodi che la democrazia offre".
Valente che si dice rammaricato per le parole del professore, aggiunge: "La coerenza non è vestito che si cambia col mutare delle stagioni: ci dispiace che Raguso, nei confronti delle cui capacità professionali e culturali rimane intatta la nostra stima, abbia cambiato idea nei riguardi dell'amministrazione comunale quando si è trovato di fronte a difficoltà ed ostacoli che certo non sono mancati, ma che erano noti e facilmente prevedibili sin dall'inizio e rispetto ai quali continuiamo a pretendere chiarezza, come dimostra la sospensione della nomina, al momento, del rappresentante del Municipio all'interno del nuovo direttivo".
Una missiva che non ha per niente convinto l'ex presidente Raguso il quale, testardo, è tornato a scrivere: "Il sindaco, ben sapeva e sa, che bisognava e bisogna intervenire con determinazione per porre rimedio e assicurare alla città una Pro Loco di soci amalgamati da spirito di amicizia, collaborazione e scevri da ambizioni di dominanze, di prevaricazioni, di potere. La cultura di una vera Pro Loco ripudia contrapposizioni, maggioranze e minoranze, pacchetti di tessere per vincere elezioni, logiche furbastre e perverse, che ho tentato di estirpare, in virtù dello specifico mandato ricevuto come presidente di garanzia".
Per nulla convinto dalle argomentazione del primo cittadini, Raguso ricorda al sindaco e all'intera amministrazione: "che a settembre 2012 non avete esitato ad indicare e nominare Raguso come persona idonea per purificare, pacificare, indirizzare verso nuovi orizzonti la Pro Loco, senza violare la democrazia e con il consenso dei dei due contendenti Schiavulli Michelantonio e Cornacchia Domenico. Si ricorda, ancora, che l'articolo 8 dello statuto vigente della Pro loco recita testualmente: "Il Consiglio di amministrazione è formato da 7 membri di cui 6 eletti a votazione segreta dall'assemblea dei soci e dal sindaco, quale membro di diritto, o in caso di impedimento da un suo delegato" . E ad ogni buon conto voi come amministrazione avete sottoposto la Pro Loco e per essa i soci, al rispetto di una convenzione approvata il 29 gennaio 2013. Queste sono norme civili e democratiche, dettate dalle leggi che non hanno violato e non vìolano la democrazia. In buona sostanza, signor Sindaco, è bene rispettare e far rispettare le leggi e, specialmente, le norme che voi stessi avete imposte per assicurare una Pro Loco diversa".
Dunque: "Illustrissimo signor sindaco – prosegue Raguso- tocca a lei, agli assessori alla cultura e al turismo, a tutta l'amministrazione prendere sotto tutela e controllo la Pro Loco, tutti i suoi soci, visto che avete voluto, a buon diritto, investire su una Pro Loco, braccio destro delle attività di cultura e Turismo".