Pronto intervento sociale per favorire la mobilità dei diversamente abili
Una riunione a palazzo di città tra istituzioni, scuola e associazioni
giovedì 6 febbraio 2014
8.40
Ancora disabili al centro della vita amministrativa.
Si chiama Pronto intervento sociale il piano oggetto di discussione a palazzo di città tra l'assessore ai servizi sociali Felice Lafabiana e i rappresentanti delle associazioni che operano nell'ambito.
L'incontro promosso dell'associazione "Ruotabile", coordinata da Maria Rosaria Marchetti ha visto la partecipazione dell'assessore provinciale al welfare, Pino Quarto e dei dirigenti delle scuole gravinesi di ogni ordine e grado oltre ai funzionari del comune.
Al centro del confronto, la necessità di trovare soluzioni percorribili per rispondere ai bisogni dei bambini disabili a partire dall'accompagnamento presso i saloni adibiti a mensa o in bagno.
Questioni che spesso si trasformano in ostacoli insormontabili, con negative ripercussioni non solo sul piano della tutela dei diritti, ma anche sulla vita di relazione e sullo sviluppo della personalità dei bambini, adolescenti e giovani, a cui spesso si sopperisce confidando sulla buona volontà degli insegnati o degli operatori scolastici che sempre più di frequente si assumono la responsabilità di aiutare i bambini, anche quelli che richiedono una precisa formazione ed il possesso di specifiche capacità e conoscenze che né le scuole né gli enti locali, da soli, sono in grado di assicurare per la parcellizzazione delle competenze normative e la mancanza di risorse finanziarie.
Di qui la necessità di attuare un piano di aiuti ricorrendo al Pronto intervento sociale.
"Un'esperienza – ha spiegato il titolare al welfare della Provincia di Bari – collaudata già con successo in altri settori. Crediamo sarà possibile riproporla anche nelle scuole, previo accordo con l'Asl ed il Provveditorato". Col Pis potrebbero giungere misure e strumenti in grado di offrire le risposte attese, consentendo ad esempio l'ingresso nelle scuole degli operatori socio-sanitari e la programmazione di attività ed iniziative, anche a sostegno delle famiglie, negli orari extrascolastici, per favorire non solo l'assistenza, ma anche la formazione professionale dei diversabili.
"Occorre per molti versi ripartire da zero", ha aggiunto Quarto, "ma tutti insieme si arriverà prima, senza che nessuno resti indietro".
La proposta sarà ora formalizzata al tavolo di coordinamento dell'Ambito del piano sociale di zona per essere poi oggetto di discussione in ulteriori riunioni, a livello cittadino, con scuole ed associazioni. "E' un impegno che assumiamo – ha concluso Lafabiana – nella consapevolezza di dover fare presto e bene. Proprio in questi giorni il Comune ha finanziato con fondi di bilancio il prosieguo dell'assistenza specialistica, ma è doveroso puntare al Pis perché a tutti siano assicurati, effettivamente, il diritto di cittadinanza e pari opportunità".
Si chiama Pronto intervento sociale il piano oggetto di discussione a palazzo di città tra l'assessore ai servizi sociali Felice Lafabiana e i rappresentanti delle associazioni che operano nell'ambito.
L'incontro promosso dell'associazione "Ruotabile", coordinata da Maria Rosaria Marchetti ha visto la partecipazione dell'assessore provinciale al welfare, Pino Quarto e dei dirigenti delle scuole gravinesi di ogni ordine e grado oltre ai funzionari del comune.
Al centro del confronto, la necessità di trovare soluzioni percorribili per rispondere ai bisogni dei bambini disabili a partire dall'accompagnamento presso i saloni adibiti a mensa o in bagno.
Questioni che spesso si trasformano in ostacoli insormontabili, con negative ripercussioni non solo sul piano della tutela dei diritti, ma anche sulla vita di relazione e sullo sviluppo della personalità dei bambini, adolescenti e giovani, a cui spesso si sopperisce confidando sulla buona volontà degli insegnati o degli operatori scolastici che sempre più di frequente si assumono la responsabilità di aiutare i bambini, anche quelli che richiedono una precisa formazione ed il possesso di specifiche capacità e conoscenze che né le scuole né gli enti locali, da soli, sono in grado di assicurare per la parcellizzazione delle competenze normative e la mancanza di risorse finanziarie.
Di qui la necessità di attuare un piano di aiuti ricorrendo al Pronto intervento sociale.
"Un'esperienza – ha spiegato il titolare al welfare della Provincia di Bari – collaudata già con successo in altri settori. Crediamo sarà possibile riproporla anche nelle scuole, previo accordo con l'Asl ed il Provveditorato". Col Pis potrebbero giungere misure e strumenti in grado di offrire le risposte attese, consentendo ad esempio l'ingresso nelle scuole degli operatori socio-sanitari e la programmazione di attività ed iniziative, anche a sostegno delle famiglie, negli orari extrascolastici, per favorire non solo l'assistenza, ma anche la formazione professionale dei diversabili.
"Occorre per molti versi ripartire da zero", ha aggiunto Quarto, "ma tutti insieme si arriverà prima, senza che nessuno resti indietro".
La proposta sarà ora formalizzata al tavolo di coordinamento dell'Ambito del piano sociale di zona per essere poi oggetto di discussione in ulteriori riunioni, a livello cittadino, con scuole ed associazioni. "E' un impegno che assumiamo – ha concluso Lafabiana – nella consapevolezza di dover fare presto e bene. Proprio in questi giorni il Comune ha finanziato con fondi di bilancio il prosieguo dell'assistenza specialistica, ma è doveroso puntare al Pis perché a tutti siano assicurati, effettivamente, il diritto di cittadinanza e pari opportunità".