Pronto protocollo d'intesa per favorire la fruizione pubblica dei beni culturali di proprietà ecclesiastica

300mila euro del "Fondo speciale cultura e patrimonio culturale"

sabato 16 dicembre 2017
I beni culturali di proprietà degli enti ecclesiastici costituiscono senza dubbio un patrimonio immenso e plurisecolare che rappresenta uno degli elementi identitari della nostra comunità. In assenza di interventi tale patrimonio, però, rischia di non essere valorizzato e addirittura di non essere conosciuto dagli stessi cittadini, da turisti, studiosi e appassionati di arte.

Per ovviare a questo pericolo martedì 12 dicembre la Giunta regionale ha approvato uno schema di protocollo d'intesa tra Regione Puglia e Regione Ecclesiastica Puglia. L'obiettivo è quello di finanziare iniziative dirette ad assicurare la fruizione pubblica di beni culturali di proprietà degli enti ecclesiastici presenti su tutto il territorio pugliese, attingendo dal "Fondo speciale cultura e patrimonio culturale" circa 300 mila euro. La somma servirà per attuare diverse iniziative come le aperture straordinarie dei luoghi di culto e di cultura, adozione di strumenti e materiale divulgativo di nuova generazione, promozione di eventi culturali.
Finora si è fatto ricorso alle risorse del bilancio autonomo della regione perché il Programma Operativo Regionale 2014-2020 non consentono di finanziare iniziative di tutela, valorizzazione e fruizione di beni culturali di proprietà privata essendo i fondi riservati esclusivamente al patrimonio pubblico.

Il governo regionale pugliese ha agito in tal senso, dai primi mesi dell'anno, ottenendo da parte del Comitato di Sorveglianza (l'organismo che vigilia sull'attuazione dei programmi comunitari) la modifica del Programma, che ora prevede la possibilità di individuare, quali beneficiari delle misure, oltre gli enti pubblici, anche quelli ecclesiastici.
Restano ora da definire finalità e modalità di erogazione dei finanziamenti, forme e garanzie per la fruizione pubblica di tali beni, superando i limiti imposti dal regime europeo in materia di aiuti di Stato.