Pronto soccorso: scontro tra medici e direttore sanitario
Turni anche a settembre per i camici bianchi del reparto di medicina. Massenio: "Immotivata la posizione dei medici gravinesi".
giovedì 13 settembre 2012
09.00
Sono uniti come un monolite i camici bianchi del reparto di medicina dell'ospedale di Gravina. Tutti stretti attorno a quella forzata turnazione al pronto soccorso che hanno dovuto accettare a partire dal luglio scorso, per scongiurare il rischio chiusura del nosocomio gravinese. A rendere più plumbeo il clima ospedaliero, la novella della prosecuzione dello sballottamento anche per l'intero mese di settembre. Ancora una volta accolta a malincuore.
Da una parte la contrarietà dei medici. Dall'altra la volontà del direttore sanitario Sergio Massenio, come si legge nella missiva del 6 settembre scorso a sua firma: "In data primo settembre 2012, non essendo pervenuta la programmazione per il mese di settembre, lo scrivente apprendeva telefonicamente dal dirigente dell'U.O.C. di Medicina, P.O. Gravina, dottor Gattulli, una riluttanza a proseguire nella collaborazione intrapresa e solo dopo le ripetute insistenze intercorse veniva inviato via fax uno schema organizzativo dei turni di servizio inadempiente, rispetto alla richiesta copertura della mattina del sabato e dei due pomeriggi settimanali".
Nulla per rabbonire gli accigliati operatori sanitari di Gravina. Il direttore sanitario incalza. E nella stessa comunicazione, mentre mette in risalto "l'immotivata posizione" dei medici gravinesi, esalta i dirigenti medici di Altamura per "il logorante impegno professionale assimilabile al sacrificio, nell'assicurare con tre sole unità mediche fisse la copertura dei turni di servizio e di pronta disponibilità presso la struttura di pronto soccorso di Gravina, prestando servizio in regime di emergenza-urgenza, in un presidio che non offre garanzie di sicurezza professionale e assistenziale".
"Al danno la beffa. Il sacrificio e lo spirito di abnegazione appartengono anche a noi", commenta infastidito qualche operatore del presidio gravinese. "Altro che soluzione temporanea ed eccezionale, come previsto dalla prima comunicazione. Non chiediamo tanto, ma per il momento la nostra rivendicazione è rivolta ad eliminare i turni pomeridiani. Siamo in 5, un turno a testa solo di mattina, dal lunedì al venerdì sicuramente procurerebbe a noi molti meno disagi". "Il presidio è unico solo per definizione. Quando i problemi riguardano Gravina, l'ospedale altamurano e quello gravinese diventano due entità separate", asserisce il dottor Francesco Amendolara, responsabile C.I.M.O. dell'ospedale di Gravina, uno dei medici interessati dallo scossone, da subito convinto dell'esistenza e praticabilità di soluzioni alternative ai ritmi serrati della turnazione da parte dei medici gravinesi.
"Ci troviamo di fronte a personale ancora in ferie. E allora io come istituzione, e Sergio Massenio in qualità di direttore sanitario, abbiamo chiesto ancora un sacrificio agli operatori gravinesi. Insomma si sta lavorando per risolvere la situazione", spiega dal canto suo il sindaco Valente, senza però dare certezze sul futuro.
Quel futuro che comincerà a partire da ottobre.
Da una parte la contrarietà dei medici. Dall'altra la volontà del direttore sanitario Sergio Massenio, come si legge nella missiva del 6 settembre scorso a sua firma: "In data primo settembre 2012, non essendo pervenuta la programmazione per il mese di settembre, lo scrivente apprendeva telefonicamente dal dirigente dell'U.O.C. di Medicina, P.O. Gravina, dottor Gattulli, una riluttanza a proseguire nella collaborazione intrapresa e solo dopo le ripetute insistenze intercorse veniva inviato via fax uno schema organizzativo dei turni di servizio inadempiente, rispetto alla richiesta copertura della mattina del sabato e dei due pomeriggi settimanali".
Nulla per rabbonire gli accigliati operatori sanitari di Gravina. Il direttore sanitario incalza. E nella stessa comunicazione, mentre mette in risalto "l'immotivata posizione" dei medici gravinesi, esalta i dirigenti medici di Altamura per "il logorante impegno professionale assimilabile al sacrificio, nell'assicurare con tre sole unità mediche fisse la copertura dei turni di servizio e di pronta disponibilità presso la struttura di pronto soccorso di Gravina, prestando servizio in regime di emergenza-urgenza, in un presidio che non offre garanzie di sicurezza professionale e assistenziale".
"Al danno la beffa. Il sacrificio e lo spirito di abnegazione appartengono anche a noi", commenta infastidito qualche operatore del presidio gravinese. "Altro che soluzione temporanea ed eccezionale, come previsto dalla prima comunicazione. Non chiediamo tanto, ma per il momento la nostra rivendicazione è rivolta ad eliminare i turni pomeridiani. Siamo in 5, un turno a testa solo di mattina, dal lunedì al venerdì sicuramente procurerebbe a noi molti meno disagi". "Il presidio è unico solo per definizione. Quando i problemi riguardano Gravina, l'ospedale altamurano e quello gravinese diventano due entità separate", asserisce il dottor Francesco Amendolara, responsabile C.I.M.O. dell'ospedale di Gravina, uno dei medici interessati dallo scossone, da subito convinto dell'esistenza e praticabilità di soluzioni alternative ai ritmi serrati della turnazione da parte dei medici gravinesi.
"Ci troviamo di fronte a personale ancora in ferie. E allora io come istituzione, e Sergio Massenio in qualità di direttore sanitario, abbiamo chiesto ancora un sacrificio agli operatori gravinesi. Insomma si sta lavorando per risolvere la situazione", spiega dal canto suo il sindaco Valente, senza però dare certezze sul futuro.
Quel futuro che comincerà a partire da ottobre.