Prove tecniche di coalizione a sinistra del Partito democratico
Le due anime del centrosinistra verso lo scontro elettorale. Intanto, in casa Pd, tira aria di scissione
lunedì 2 gennaio 2012
9.45
S'erano tanto amati. Per un anno o forse più. Adesso, dopo la tumultuosa separazione novembrina, sono pronti a chiedere il divorzio fin dentro le urne. In una battaglia all'ultimo voto per la conquista di Palazzo di città, col centrodestra che incredulo guarda e sottovoce ringrazia, speranzoso di poter tornare in qualche modo in corsa.
Il centrosinistra si lascia, non raddoppia ma si sdoppia: la scelta del Pd di tagliare i rapporti con l'ala sinistra dello schieramento per siglare un'intesa politica col Terzo Polo (molte delle cui anime centriste ancora ai primi d'ottobre sostenevano più o meno lealmente la giunta Divella) ha portato il resto della coalizione (ed altre forze politiche culturalmente lontane dal centrosinistra) a coltivare i campi dell'alternativa.
Esperimento che ha acquisito visibilità l'antivigilia di Capodanno: invitati da SeL allo scambio degli auguri, nella sezione vendoliana di via Fighera si sono ritrovati i Comunisti Italiani ma pure la Lista (Rino) Vendola, che continua ad esistere anche dopo lo scioglimento del consiglio, e questo vorrà pur dire qualcosa, ed una serie di forze centriste rimaste ai margini dell'asse Pd-Udc-Fli-Api, ovvero i montezemoliani di Italia Futura e l'Mpa. Tutti insieme al brindisi di fine anno, ma pure per valutare (sia pure lontano dal panettone come dai taccuini dei cronisti) la possibilità di intraprendere, commentava gaudente uno dei promotori della possibile Santa Alleanza, "strade comuni per una eventuale sinergia politica ed elettorale in vista delle prossime elezioni". Sarà della partita anche l'Idv, che ha già stretto il patto col Pd gravinese ma che al cin cin coi vendoliani ha preso parte come pure il Pri, a livello nazionale saldo alleato di quel Pdl ancora interlocutore privilegiato a Gravina? Di certo vogliosa di scendere in campo sembra essere "Democratici sempre", la componente del Pd da qualche settimana in aperta polemica con la segreteria sezionale del proprio partito e all'apparenza pronta a disobbedire alla linea tracciata a colpi di (ampia) maggioranza dal segretario Alesio Valente. Che nel frattempo tira dritto per la sua strada: dar vita ad una squadra di governo che abbia nella stabilità e nel rinnovamento la sua stella cometa.
Intanto, mentre progressisti e Terzo Polo mischiano le carte e se stessi plasmando coalizione tra loro alternative e sin qui sconosciute all'atlante politico italiano, dalle parti del Pdl continua a regnare un silenzio carico di speranza. Quella che qualche mese di litigi all'interno del centrosinistra e tra i terzopolisti valga a diluire nel tempo il ricordo dei due anni di governo a guida Pdl.
Impresa ardua ma non impossibile, nella città d'improvviso divenuta laboratorio politico d'Italia.
Il centrosinistra si lascia, non raddoppia ma si sdoppia: la scelta del Pd di tagliare i rapporti con l'ala sinistra dello schieramento per siglare un'intesa politica col Terzo Polo (molte delle cui anime centriste ancora ai primi d'ottobre sostenevano più o meno lealmente la giunta Divella) ha portato il resto della coalizione (ed altre forze politiche culturalmente lontane dal centrosinistra) a coltivare i campi dell'alternativa.
Esperimento che ha acquisito visibilità l'antivigilia di Capodanno: invitati da SeL allo scambio degli auguri, nella sezione vendoliana di via Fighera si sono ritrovati i Comunisti Italiani ma pure la Lista (Rino) Vendola, che continua ad esistere anche dopo lo scioglimento del consiglio, e questo vorrà pur dire qualcosa, ed una serie di forze centriste rimaste ai margini dell'asse Pd-Udc-Fli-Api, ovvero i montezemoliani di Italia Futura e l'Mpa. Tutti insieme al brindisi di fine anno, ma pure per valutare (sia pure lontano dal panettone come dai taccuini dei cronisti) la possibilità di intraprendere, commentava gaudente uno dei promotori della possibile Santa Alleanza, "strade comuni per una eventuale sinergia politica ed elettorale in vista delle prossime elezioni". Sarà della partita anche l'Idv, che ha già stretto il patto col Pd gravinese ma che al cin cin coi vendoliani ha preso parte come pure il Pri, a livello nazionale saldo alleato di quel Pdl ancora interlocutore privilegiato a Gravina? Di certo vogliosa di scendere in campo sembra essere "Democratici sempre", la componente del Pd da qualche settimana in aperta polemica con la segreteria sezionale del proprio partito e all'apparenza pronta a disobbedire alla linea tracciata a colpi di (ampia) maggioranza dal segretario Alesio Valente. Che nel frattempo tira dritto per la sua strada: dar vita ad una squadra di governo che abbia nella stabilità e nel rinnovamento la sua stella cometa.
Intanto, mentre progressisti e Terzo Polo mischiano le carte e se stessi plasmando coalizione tra loro alternative e sin qui sconosciute all'atlante politico italiano, dalle parti del Pdl continua a regnare un silenzio carico di speranza. Quella che qualche mese di litigi all'interno del centrosinistra e tra i terzopolisti valga a diluire nel tempo il ricordo dei due anni di governo a guida Pdl.
Impresa ardua ma non impossibile, nella città d'improvviso divenuta laboratorio politico d'Italia.