Prove tecniche di grande alleanza
Uniti dall’opposizione a Divella, alla ricerca di intese su possibili accordi elettorali. Se ne discute alla festa del Pd
sabato 8 ottobre 2011
17.24
Il diavolo e l'acqua santa. Il rosso e il nero. Il pugno chiuso e la mano aperta. Vecchie categorie ideologiche, che saltano di fronte al laboratorio politico tutto di marca gravinese: nel nome dell'opposizione a Giovanni Divella ed alla sua maggioranza, provare a mettere insieme i vendoliani (di Nichi) ed i prosecutori della tradizione comunista e democristiana, che già non sempre vanno d'accordo tra di loro, con gli eredi del Msi poi An oggi Futuro e libertà.
Impresa difficile, ma non ardua. Tanto che tutti insieme appassionatamente, Pd, Sel, Upc, Pri, Fli ed il movimento politico "GravinainMovimento", ne discuteranno in pubblica piazza, nel corso della festa cittadina dei democratici. Culla di un'operazione che sembra riportare con la memoria agli anni in cui (correva la fine del Novecento) il centrosinistra prodiano, nato con l'intento di procedere ad una fusione ulivista di tutte le esperienze cattoliche, popolari e progressiste, venne soppiantato dal dalemiano centro-sinistra, con quel trattino simbolo di unità di forze alleate ma desiderose di continuare a mantenere una propria identità ed una irrinunciabile autonomia.
"Occorre andare al di là dei vecchi schemi – ragiona il consigliere comunale Lorenzo Carbone, commissario di Fli – per cercare una soluzione comune ai problemi della città". Sulla stessa lunghezza d'onda il suo collega d'aula e segretario del Pd, Alesio Valente: "Il discriminante che ci vede insieme non è l'ideologia, ma la comune militanza all'opposizione di una giunta che tanti danni sta facendo a Gravina".
Tutti uniti dall'opposizione a Re Giovanni, insomma, ma su quali basi costruire un'alleanza che non sia solo tattica e limitata al presente, ma anche strategica e proiettata al futuro?
"Per quel che ci riguarda – spiega Carbone – siamo impegnati nella costruzione di un centro moderato. Quello che ci interessa è dar vita ad un'alternativa seria e credibile, che abbia come primario obiettivo il rinnovamento della classe dirigente, attraverso meccanismi di selezione che blocchino i portatori di voti e di interessi che poco hanno a che fare con la politica". Porte aperte alle primarie, allora, per individuare il Cuor di Leone del centro-sinistra col trattino?
I futuristi non si sbilanciano: "Se c'è la volontà di andare in direzione del cambiamento, il metodo diventa secondario", chiosa Carbone. Qualche parola in più la spendono dalle parti del Pd.
"L'alternativa – dice Valente – passa da un'operazione di trasparenza. Presenteremo un nostro programma di sviluppo, sintesi del percorso di democrazia partecipata avviato lo scorso maggio. Su questa piattaforma apriremo al dialogo ed al confronto con tutti. Definito il progetto politico, troveremo insieme anche i criteri per individuare un candidato che sia espressione genuina di quel progetto".
Potrebbe essere, quel candidato, l'ex sindaco democratico Rino Vendola? "Impossibile rispondere adesso", si smarca Valente. "Vedremo. Prima mandiamo a casa Divella e pensiamo al progetto politico, poi ne discuteremo".
Se ne riparlerà questa sera, 9 ottobre 2011, tra gli stand del Pd.
Impresa difficile, ma non ardua. Tanto che tutti insieme appassionatamente, Pd, Sel, Upc, Pri, Fli ed il movimento politico "GravinainMovimento", ne discuteranno in pubblica piazza, nel corso della festa cittadina dei democratici. Culla di un'operazione che sembra riportare con la memoria agli anni in cui (correva la fine del Novecento) il centrosinistra prodiano, nato con l'intento di procedere ad una fusione ulivista di tutte le esperienze cattoliche, popolari e progressiste, venne soppiantato dal dalemiano centro-sinistra, con quel trattino simbolo di unità di forze alleate ma desiderose di continuare a mantenere una propria identità ed una irrinunciabile autonomia.
"Occorre andare al di là dei vecchi schemi – ragiona il consigliere comunale Lorenzo Carbone, commissario di Fli – per cercare una soluzione comune ai problemi della città". Sulla stessa lunghezza d'onda il suo collega d'aula e segretario del Pd, Alesio Valente: "Il discriminante che ci vede insieme non è l'ideologia, ma la comune militanza all'opposizione di una giunta che tanti danni sta facendo a Gravina".
Tutti uniti dall'opposizione a Re Giovanni, insomma, ma su quali basi costruire un'alleanza che non sia solo tattica e limitata al presente, ma anche strategica e proiettata al futuro?
"Per quel che ci riguarda – spiega Carbone – siamo impegnati nella costruzione di un centro moderato. Quello che ci interessa è dar vita ad un'alternativa seria e credibile, che abbia come primario obiettivo il rinnovamento della classe dirigente, attraverso meccanismi di selezione che blocchino i portatori di voti e di interessi che poco hanno a che fare con la politica". Porte aperte alle primarie, allora, per individuare il Cuor di Leone del centro-sinistra col trattino?
I futuristi non si sbilanciano: "Se c'è la volontà di andare in direzione del cambiamento, il metodo diventa secondario", chiosa Carbone. Qualche parola in più la spendono dalle parti del Pd.
"L'alternativa – dice Valente – passa da un'operazione di trasparenza. Presenteremo un nostro programma di sviluppo, sintesi del percorso di democrazia partecipata avviato lo scorso maggio. Su questa piattaforma apriremo al dialogo ed al confronto con tutti. Definito il progetto politico, troveremo insieme anche i criteri per individuare un candidato che sia espressione genuina di quel progetto".
Potrebbe essere, quel candidato, l'ex sindaco democratico Rino Vendola? "Impossibile rispondere adesso", si smarca Valente. "Vedremo. Prima mandiamo a casa Divella e pensiamo al progetto politico, poi ne discuteremo".
Se ne riparlerà questa sera, 9 ottobre 2011, tra gli stand del Pd.