Pug, botta e risposta a distanza tra maggioranza e opposizione
Petrara e Varrese chiedono un consiglio comunale monotematico
sabato 9 gennaio 2016
9.51
Prosegue il dibattito a distanza a proposito del bando per l'individuazione di un gruppo di esperti a cui affidare l'incarico per la redazione del nuovo Piano urbanistico generale.
Non è piaciuta ai consiglieri comunali Angelo Petrara e Vincenzo Varrese, la scelta della giunta municipale di avviare il bando di gara "senza una preventiva discussione".
"Ad eccezione di qualche voce solitaria – scrivono i due consiglieri – nessuno si meraviglia di una scelta compiuta senza un minimo di discussione" asseriscono i due politici puntando il dito contro i partiti politici e ancor prima contro i consiglieri comunali che hanno accettato i diktat della giunta comunale, evidentemente "rassegnati ad un metodo che vede le scelte importanti per questa città fatte altrove da una specialissimo e ristrettissimo gruppo di persone".
Un modus operandi che non è piaciuto a Petrara e Varrese i quali attraverso una nota chiedono alla giunta e al sindaco di avviare "una stagione di condivisione e partecipazione della comunità cittadina" annunciata sin dall'insediamento di questa amministrazione comunale ma che ad oggi non ha ancora trovato concretezza nei fatti.
Di qui la richiesta di un consiglio comunale monotematico con tutte le associazioni di categoria al fine di "avviare una discussione sulle linee generali del nuovo strumento urbanistico vincolanti per chi sarà chiamato a redigerlo" concludono Varrese e Petrara.
Chi invece difende le scelte dell'amministrazione è Giuseppe Lapolla, segretario cittadino del circolo democratico e parte in causa in quanto architetto.
Per Lapolla, infatti, l'avvio delle procedure per la redazione del nuovo Pug è un atto obbligatorio dettato dalle nuove norme urbanistiche regionali che con l'entrata in vigore del piano paesaggistico territoriale impongono a tutti i Comuni e le Province di adeguare i propri Piani Urbanistici Generali e Territoriali alle previsioni del PPTR.
"Quindi – scrive Lapolla in una lunga nota consegnata ai social network - pare scontato pensare che le critiche mosse da taluni, pur appartenendo alla parte politica che ha contribuito alla grande stagione delle riforme urbanistiche della Regione Puglia, con l'ex Governatore Nichi Vendola che ha garantito le riforme delle norme urbanistiche, rispondono solo a semplice demagogia e alla volontà di lasciare tutto com'è, senza cambiare una virgola dell'urbanistica gravinese, evidentemente per comodità e per vantaggio di pochi. In realtà il cammino verso la modernità di questa città è in atto da tempo. La volontà riformatrice di una comunità come la nostra non può essere fermata da pretestuose polemiche da bar "smerciando" l'adozione di un PUG con norme Regionali in continua proroga".
E a proposito di condivisione e partecipazione secondo Lapolla il percorso per la redazione del piano regolatore impone "di ascoltare i cittadini, durante tutto il cammino che ne porterà all'approvazione definitiva" per "non cancellare la storia ma salvaguardarla e rinnovare la strumentazione urbanistica ed eventualmente correggere atavici errori ed errate interpretazioni".
Scontato a questo punto il sostegno espresso a favore del primo cittadino e dell'intera giunta "affinché si possa migliorare Gravina dal punto di vista urbanistico senza sconti e senza escamotage per adempiere a tutti gli impegni presi e per migliorare la nostra Comunità".
Non è piaciuta ai consiglieri comunali Angelo Petrara e Vincenzo Varrese, la scelta della giunta municipale di avviare il bando di gara "senza una preventiva discussione".
"Ad eccezione di qualche voce solitaria – scrivono i due consiglieri – nessuno si meraviglia di una scelta compiuta senza un minimo di discussione" asseriscono i due politici puntando il dito contro i partiti politici e ancor prima contro i consiglieri comunali che hanno accettato i diktat della giunta comunale, evidentemente "rassegnati ad un metodo che vede le scelte importanti per questa città fatte altrove da una specialissimo e ristrettissimo gruppo di persone".
Un modus operandi che non è piaciuto a Petrara e Varrese i quali attraverso una nota chiedono alla giunta e al sindaco di avviare "una stagione di condivisione e partecipazione della comunità cittadina" annunciata sin dall'insediamento di questa amministrazione comunale ma che ad oggi non ha ancora trovato concretezza nei fatti.
Di qui la richiesta di un consiglio comunale monotematico con tutte le associazioni di categoria al fine di "avviare una discussione sulle linee generali del nuovo strumento urbanistico vincolanti per chi sarà chiamato a redigerlo" concludono Varrese e Petrara.
Chi invece difende le scelte dell'amministrazione è Giuseppe Lapolla, segretario cittadino del circolo democratico e parte in causa in quanto architetto.
Per Lapolla, infatti, l'avvio delle procedure per la redazione del nuovo Pug è un atto obbligatorio dettato dalle nuove norme urbanistiche regionali che con l'entrata in vigore del piano paesaggistico territoriale impongono a tutti i Comuni e le Province di adeguare i propri Piani Urbanistici Generali e Territoriali alle previsioni del PPTR.
"Quindi – scrive Lapolla in una lunga nota consegnata ai social network - pare scontato pensare che le critiche mosse da taluni, pur appartenendo alla parte politica che ha contribuito alla grande stagione delle riforme urbanistiche della Regione Puglia, con l'ex Governatore Nichi Vendola che ha garantito le riforme delle norme urbanistiche, rispondono solo a semplice demagogia e alla volontà di lasciare tutto com'è, senza cambiare una virgola dell'urbanistica gravinese, evidentemente per comodità e per vantaggio di pochi. In realtà il cammino verso la modernità di questa città è in atto da tempo. La volontà riformatrice di una comunità come la nostra non può essere fermata da pretestuose polemiche da bar "smerciando" l'adozione di un PUG con norme Regionali in continua proroga".
E a proposito di condivisione e partecipazione secondo Lapolla il percorso per la redazione del piano regolatore impone "di ascoltare i cittadini, durante tutto il cammino che ne porterà all'approvazione definitiva" per "non cancellare la storia ma salvaguardarla e rinnovare la strumentazione urbanistica ed eventualmente correggere atavici errori ed errate interpretazioni".
Scontato a questo punto il sostegno espresso a favore del primo cittadino e dell'intera giunta "affinché si possa migliorare Gravina dal punto di vista urbanistico senza sconti e senza escamotage per adempiere a tutti gli impegni presi e per migliorare la nostra Comunità".