Rapina alla popolare: presi i rapinatori
Si tratta di tre pregiudicati individuati dalla Polizia
sabato 30 agosto 2014
09.15
Sono stati individuati i tre autori della rapina ai danni della Banca popolare di Puglia e Basilicata di via Ludovico Maiorana.
Si tratta di tre uomini, tutti pregiudicati: L.G. di 49 anni, M.M. e D.M. entrambi di 35 anni, individuati dopo una capillare indagine, degli agenti del commissariato di polizia di Gravina che hanno chiesto, e ottenuto, la misura cautelare in carcere per i tre complici.
Una banda ben organizzata che nel corso dei mesi ha messo a segno diversi altri colpi ai danni di alcuni istituti bancari del territorio. Stesse persone, stesso piano, identica la sequenza delle azioni.
Uno per volta, a volto scoperto come qualsiasi altro cliente, entrava dalla porta principale dell'istituto di credito. Verificata la situazione, ecco arrivare il secondo complice che con calma si mette in file e aspetta. Tocca al terzo, armato di taglierino, minacciare i presenti e gettare nel panico impiegati e clienti, mentre i due complici svaligiano le casse.
Lo scorso giugno il bottino superava i 10.000 euro. Per i tre si attende il giudizio della magistratura.
Si tratta di tre uomini, tutti pregiudicati: L.G. di 49 anni, M.M. e D.M. entrambi di 35 anni, individuati dopo una capillare indagine, degli agenti del commissariato di polizia di Gravina che hanno chiesto, e ottenuto, la misura cautelare in carcere per i tre complici.
Una banda ben organizzata che nel corso dei mesi ha messo a segno diversi altri colpi ai danni di alcuni istituti bancari del territorio. Stesse persone, stesso piano, identica la sequenza delle azioni.
Uno per volta, a volto scoperto come qualsiasi altro cliente, entrava dalla porta principale dell'istituto di credito. Verificata la situazione, ecco arrivare il secondo complice che con calma si mette in file e aspetta. Tocca al terzo, armato di taglierino, minacciare i presenti e gettare nel panico impiegati e clienti, mentre i due complici svaligiano le casse.
Lo scorso giugno il bottino superava i 10.000 euro. Per i tre si attende il giudizio della magistratura.