"Recupero acque reflue del Bosco, non c'è stata partecipazione al progetto"
Le considerazioni di Articolo Uno
lunedì 23 settembre 2019
11.50
Articolo Uno di Gravina esprime perplessità sulle modalità con cui viene condotta la progettazione per il progetto di recupero delle acque reflue nel Bosco Difesa Grande in funzione della prevenzione degli incendi. Di seguito la nota.
"Era Marzo 2019 - esordisce la nota - quando un "Comunicato Stampa" del Comune di Gravina diffondeva la notizia della volontà unanime da parte della 4° Commissione (Presidente Domenico Calderoni), di voler calendarizzare una serie d'incontri, in particolare con l'associazionismo, per recepire opinioni e contributi che potessero garantire una condivisione nell'interesse collettivo, sulla progettazione del recupero delle acque reflue ai fini della prevenzione degli incendi nel Bosco Difesa Grande, visto l'impatto ambientale che riveste l'opera.
E' di questi giorni la notizia della pubblicazione del bando di gara per l'affidamento della progettazione dell'opera in questione per € 450.000,00 da finanziare con fondi regionali.
Vorremmo chiedere in primis al Sig. Sindaco Alesio Valente, al Presidente della 4° Commissione Sig. Domenico Calderoni, a tutta la maggioranza oltre che alla minoranza silente (alla stregua degli altri) , che fine ha fatto il contenuto di quel comunicato stampa, circa la volontà unanime di coinvolgere la cittadinanza su opinioni e contributi in merito al progetto.
Ricordiamo che questo progetto oltre a non essere in linea con le finalità del programma operativo regionale FESR FSE 2014/2020 nel quale si colloca l'Azione 6.4.3, prevede un cospicuo importo lavori (5,3 milioni di euro) e come tale andrebbe discusso apertamente secondo i principi di partecipazione, prevedendo un dibattito pubblico per esaminare questa opera rilevante sotto il profilo ambientale, paesaggistico, economico e territoriale.
Nessuno tavolo è stato mai aperto per un confronto sul tema in questione perché riteniamo che scelte come queste debbano essere condivise con la città. Si dimostri che quel documento pubblicato della commissione ambiente non sia solo un proclama di facciata che serve a placare gli animi dando una parvenza di "Democrazia Partecipata".
A fronte di tutto ciò evidenziamo ancora una volta che all'interno di questa Amministrazione manca la giusta sensibilità su temi ambientali. Speriamo che il nuovo assessore con delega Felice Lafabiana, che dai social si dimostra persona attenta alle problematiche del bosco, possa avere un sussulto di orgoglio e accogliere il nostro invito.
Fuori da quel Palazzo di Città, cari amministratori, c'è una popolazione che va rispettata e tenuta in considerazione e non merita da voi prese di posizione e di arroganza come ad esempio in questa circostanza. Sapere che la Regione possa mettere a disposizione fondi per la salvaguardia del Bosco Difesa Grande non può che fare piacere, ma è altrettanto importante che il progetto da realizzare sia veramente efficace nell'opera di prevenzione degli incendi e soprattutto non vada a contrastare ed alterarne gli habitat tutelati.
E' nostra ferma intenzione quindi, continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica, interessare istituzioni, coinvolgere associazioni, perché non si "spengano" i fari e non si abbassi l'attenzione su quest'opera. Inoltre crediamo che se l'opera non si dovesse realizzare a causa dell'insorgenza di modifiche normative o elementi ostativi di qualsivoglia natura (come i mancati pareri) questi fondi per la progettazione, circa 450.000 euro e messi a bando per il progetto, saranno spesi a vuoto e saranno a carico del Comune di Gravina.
In altre parole saranno prelevati dalle tasche dei cittadini Gravinesi, mandando forse in dissesto il Comune o comunque nella migliore delle ipotesi, saranno operati tagli su servizi alla collettività. In altri tempi e in altri contesti queste operazioni e questi progetti con importi cosi alti, erano finalizzati unicamente a favorire il parente di turno e i cosiddetti "amici degli amici". Siamo certi che tale ipotesi non avvenga in questo caso, con il rischio e l'ipotesi estrema di non ottenere i finanziamenti!
Ribadiamo l'invito del circolo di Articolo UNO Gravina in Puglia ad aprire una costruttiva discussione sul futuro del bosco per l'individuare le possibili soluzioni atte a fronteggiare il rischio incendi. Su ciò vogliamo richiamare l'attenzione degli amministratori perché ponderino le scelte che vanno ad operare, non vorremmo che un giorno venga "attenzionata" la Corte dei Conti per riscontrare eventuali responsabilità a carico di chi ha condiviso e sottoscritto tale percorso.
Pretendiamo di vedere rispettata la nostra Città come merita", conclude Articolo Uno.
"Era Marzo 2019 - esordisce la nota - quando un "Comunicato Stampa" del Comune di Gravina diffondeva la notizia della volontà unanime da parte della 4° Commissione (Presidente Domenico Calderoni), di voler calendarizzare una serie d'incontri, in particolare con l'associazionismo, per recepire opinioni e contributi che potessero garantire una condivisione nell'interesse collettivo, sulla progettazione del recupero delle acque reflue ai fini della prevenzione degli incendi nel Bosco Difesa Grande, visto l'impatto ambientale che riveste l'opera.
E' di questi giorni la notizia della pubblicazione del bando di gara per l'affidamento della progettazione dell'opera in questione per € 450.000,00 da finanziare con fondi regionali.
Vorremmo chiedere in primis al Sig. Sindaco Alesio Valente, al Presidente della 4° Commissione Sig. Domenico Calderoni, a tutta la maggioranza oltre che alla minoranza silente (alla stregua degli altri) , che fine ha fatto il contenuto di quel comunicato stampa, circa la volontà unanime di coinvolgere la cittadinanza su opinioni e contributi in merito al progetto.
Ricordiamo che questo progetto oltre a non essere in linea con le finalità del programma operativo regionale FESR FSE 2014/2020 nel quale si colloca l'Azione 6.4.3, prevede un cospicuo importo lavori (5,3 milioni di euro) e come tale andrebbe discusso apertamente secondo i principi di partecipazione, prevedendo un dibattito pubblico per esaminare questa opera rilevante sotto il profilo ambientale, paesaggistico, economico e territoriale.
Nessuno tavolo è stato mai aperto per un confronto sul tema in questione perché riteniamo che scelte come queste debbano essere condivise con la città. Si dimostri che quel documento pubblicato della commissione ambiente non sia solo un proclama di facciata che serve a placare gli animi dando una parvenza di "Democrazia Partecipata".
A fronte di tutto ciò evidenziamo ancora una volta che all'interno di questa Amministrazione manca la giusta sensibilità su temi ambientali. Speriamo che il nuovo assessore con delega Felice Lafabiana, che dai social si dimostra persona attenta alle problematiche del bosco, possa avere un sussulto di orgoglio e accogliere il nostro invito.
Fuori da quel Palazzo di Città, cari amministratori, c'è una popolazione che va rispettata e tenuta in considerazione e non merita da voi prese di posizione e di arroganza come ad esempio in questa circostanza. Sapere che la Regione possa mettere a disposizione fondi per la salvaguardia del Bosco Difesa Grande non può che fare piacere, ma è altrettanto importante che il progetto da realizzare sia veramente efficace nell'opera di prevenzione degli incendi e soprattutto non vada a contrastare ed alterarne gli habitat tutelati.
E' nostra ferma intenzione quindi, continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica, interessare istituzioni, coinvolgere associazioni, perché non si "spengano" i fari e non si abbassi l'attenzione su quest'opera. Inoltre crediamo che se l'opera non si dovesse realizzare a causa dell'insorgenza di modifiche normative o elementi ostativi di qualsivoglia natura (come i mancati pareri) questi fondi per la progettazione, circa 450.000 euro e messi a bando per il progetto, saranno spesi a vuoto e saranno a carico del Comune di Gravina.
In altre parole saranno prelevati dalle tasche dei cittadini Gravinesi, mandando forse in dissesto il Comune o comunque nella migliore delle ipotesi, saranno operati tagli su servizi alla collettività. In altri tempi e in altri contesti queste operazioni e questi progetti con importi cosi alti, erano finalizzati unicamente a favorire il parente di turno e i cosiddetti "amici degli amici". Siamo certi che tale ipotesi non avvenga in questo caso, con il rischio e l'ipotesi estrema di non ottenere i finanziamenti!
Ribadiamo l'invito del circolo di Articolo UNO Gravina in Puglia ad aprire una costruttiva discussione sul futuro del bosco per l'individuare le possibili soluzioni atte a fronteggiare il rischio incendi. Su ciò vogliamo richiamare l'attenzione degli amministratori perché ponderino le scelte che vanno ad operare, non vorremmo che un giorno venga "attenzionata" la Corte dei Conti per riscontrare eventuali responsabilità a carico di chi ha condiviso e sottoscritto tale percorso.
Pretendiamo di vedere rispettata la nostra Città come merita", conclude Articolo Uno.