Riapre il castello Svevo
Regione e Provincia a sostegno del patrimonio culturale gravinese. Sottoscritto un protocollo d'intesa
martedì 24 luglio 2012
13.00
Eretto tra il 1224 e il 1231 ad opera dell'architetto e scultore fiorentino Fuccio, su incarico dell'imperatore Federico II, era destinato ad essere un ritrovo di caccia con annesso un parco per l'uccellagione ed un lago artificiale.
Il castello di Gravina, assieme alla domus di Foggia, ai castelli di Lucera e Castel del Monte, risulta essere una delle costruzioni federiciane erette ex-novo da Federico II. Purtroppo il grave stato d'abbandono protrattosi per secoli, insieme a una sistematica razzia di fregi architettonici e di elementi lapidei che decoravano l'edificio, ha provocato un progressivo degrado. In tanti hanno provato a recuperarlo e a renderlo fruibile al pubblico senza troppa convinzione. Mancanza di fondi, di professionalità e di volontà hanno trasformato uno degli angoli più incantevoli della nostra città in un luogo per il bivacco.
Adesso la speranza è che il 21 luglio 2012, giorno della sua riapertura, non resti una data storica. L'assessore Marchetti, pungolata a tal proposito, assicura che tre giorni a settimana dalle 16 alle 19 il Castello sarà aperto e a disposizione dei turisti a cura della Fondazione Pomarici Santomasi. L'intenzione però, almeno a sentire l'assessore alla cultura, è quella di tenere aperto il castello anche nelle ore serali per poter utilizzare l'intera collina come luogo di ritrovo e sopratutto come palcoscenico ideale per gli eventi culturali.
Il castello di Gravina, assieme alla domus di Foggia, ai castelli di Lucera e Castel del Monte, risulta essere una delle costruzioni federiciane erette ex-novo da Federico II. Purtroppo il grave stato d'abbandono protrattosi per secoli, insieme a una sistematica razzia di fregi architettonici e di elementi lapidei che decoravano l'edificio, ha provocato un progressivo degrado. In tanti hanno provato a recuperarlo e a renderlo fruibile al pubblico senza troppa convinzione. Mancanza di fondi, di professionalità e di volontà hanno trasformato uno degli angoli più incantevoli della nostra città in un luogo per il bivacco.
Adesso la speranza è che il 21 luglio 2012, giorno della sua riapertura, non resti una data storica. L'assessore Marchetti, pungolata a tal proposito, assicura che tre giorni a settimana dalle 16 alle 19 il Castello sarà aperto e a disposizione dei turisti a cura della Fondazione Pomarici Santomasi. L'intenzione però, almeno a sentire l'assessore alla cultura, è quella di tenere aperto il castello anche nelle ore serali per poter utilizzare l'intera collina come luogo di ritrovo e sopratutto come palcoscenico ideale per gli eventi culturali.