Riapre l'Ufficio di collocamento: è già assalto di utenti
Comune e Provincia soddisfatti. Ma Varrese attacca: "E' una grande farsa".
mercoledì 20 febbraio 2013
14.35
Dopo minacce di occupazione della Provincia, levate di scudo e polemiche, l'ufficio di collocamento ha riaperto battenti. Seppure per due giorni a settimana (mercoledì mattina e giovedì con rientro pomeridiano).
Primo giorno ed è già calca. Una trentina di utenti circa hanno atteso dalle 8.30 di questa mattina la riapertura del centro per l'impiego. Dopo sei mesi di andirivieni tra Altamura e Gravina. "L'affluenza - ha chiosato Mimmo Romita, consigliere provinciale - dà contezza dell'esigenza del paese. Siamo un paese di 45.000 abitanti, in più c'è anche Poggiorsini che fa capo a questo ufficio", ha continuato Romita, delegato dal Presidente Francesco Schittulli a partecipare. "Faremo di tutto affinché l'ufficio resti aperto cinque giorni su sette almeno fino agli inizi di marzo, per sopperire alla mole di lavoro relativa alla mobilità. Così come da Palazzo di città hanno chiesto. Ma l'obiettivo è quello di verificare effettivamente che il carico di lavoro sia tale da rendere necessaria l'apertura per l'intera settimana, anche dopo marzo", ha aggiunto Romita, pur consapevole che le maggiori difficoltà potrebbero avere a che fare con i lavoratori. Considerando che in questi mesi si è messo mano proprio all'organico, provvedendo a smistare il personale anche in altri uffici della Provincia, per riempire una serie di vuoti.
Dopo le stecche dei mesi passati, il paragrafo ufficio di collocamento si è chiuso con una serie di acuti. Elogi sperticati, ringraziamenti. Feeling tra politica locale e provinciale. E tra lavoratori, tutti all'appello questa mattina. Sebbene siano solo in due, più un formatore, i dipendenti ad aver preso servizio nell'ufficio gravinese.
Ad aprire le danze di una breve cerimonia è stato Aldo Dibattista, ex dipendente dell'ufficio di collocamento gravinese attualmente ancora in servizio presso gli uffici del capoluogo. Poi è toccato al sindaco Alesio Valente: "Contavo di aprire l'ufficio entro la fine dell'anno. Ci abbiamo messo due mesi in più. Ma purtroppo la burocrazia ha le sue lentezze", ha commentato, soddisfatto per aver mantenuto la promessa ai cittadini, ma anche consapevole che con i costi di gestione dell'ufficio ora addebitati al Comune la soluzione più adeguata sarebbe il trasferimento presso altro locale comunale, come del resto già deliberato nei giorni scorsi dalla giunta. Magari anche più piccola. "Le alternative sono due. O una stanza del comune, vicino all'ufficio tributi. Oppure all'interno dell'ufficio Iat, con l'obiettivo in ogni caso, a partire dal prossimo settembre, di portare il centro per il lavoro nel centro storico", ha spiegato il primo cittadino ai taccuini di Gravinalife.
Tutti d'amore e d'accordo. O quasi. Voce critica quella del consigliere comunale Vincenzo Varrese. Dalla bocca del segretario della Cgil parole affilate. "Quanti elogi che ho sentito. Ma quella di questa mattina è la grande farsa. Questo ufficio non andava mai chiuso. E la spending review è una grande farsa. Questa città è stata penalizzata. E con un grande sforzo di tutta la comunità stiamo riaprendo", ha concluso stizzito Varrese.
Primo giorno ed è già calca. Una trentina di utenti circa hanno atteso dalle 8.30 di questa mattina la riapertura del centro per l'impiego. Dopo sei mesi di andirivieni tra Altamura e Gravina. "L'affluenza - ha chiosato Mimmo Romita, consigliere provinciale - dà contezza dell'esigenza del paese. Siamo un paese di 45.000 abitanti, in più c'è anche Poggiorsini che fa capo a questo ufficio", ha continuato Romita, delegato dal Presidente Francesco Schittulli a partecipare. "Faremo di tutto affinché l'ufficio resti aperto cinque giorni su sette almeno fino agli inizi di marzo, per sopperire alla mole di lavoro relativa alla mobilità. Così come da Palazzo di città hanno chiesto. Ma l'obiettivo è quello di verificare effettivamente che il carico di lavoro sia tale da rendere necessaria l'apertura per l'intera settimana, anche dopo marzo", ha aggiunto Romita, pur consapevole che le maggiori difficoltà potrebbero avere a che fare con i lavoratori. Considerando che in questi mesi si è messo mano proprio all'organico, provvedendo a smistare il personale anche in altri uffici della Provincia, per riempire una serie di vuoti.
Dopo le stecche dei mesi passati, il paragrafo ufficio di collocamento si è chiuso con una serie di acuti. Elogi sperticati, ringraziamenti. Feeling tra politica locale e provinciale. E tra lavoratori, tutti all'appello questa mattina. Sebbene siano solo in due, più un formatore, i dipendenti ad aver preso servizio nell'ufficio gravinese.
Ad aprire le danze di una breve cerimonia è stato Aldo Dibattista, ex dipendente dell'ufficio di collocamento gravinese attualmente ancora in servizio presso gli uffici del capoluogo. Poi è toccato al sindaco Alesio Valente: "Contavo di aprire l'ufficio entro la fine dell'anno. Ci abbiamo messo due mesi in più. Ma purtroppo la burocrazia ha le sue lentezze", ha commentato, soddisfatto per aver mantenuto la promessa ai cittadini, ma anche consapevole che con i costi di gestione dell'ufficio ora addebitati al Comune la soluzione più adeguata sarebbe il trasferimento presso altro locale comunale, come del resto già deliberato nei giorni scorsi dalla giunta. Magari anche più piccola. "Le alternative sono due. O una stanza del comune, vicino all'ufficio tributi. Oppure all'interno dell'ufficio Iat, con l'obiettivo in ogni caso, a partire dal prossimo settembre, di portare il centro per il lavoro nel centro storico", ha spiegato il primo cittadino ai taccuini di Gravinalife.
Tutti d'amore e d'accordo. O quasi. Voce critica quella del consigliere comunale Vincenzo Varrese. Dalla bocca del segretario della Cgil parole affilate. "Quanti elogi che ho sentito. Ma quella di questa mattina è la grande farsa. Questo ufficio non andava mai chiuso. E la spending review è una grande farsa. Questa città è stata penalizzata. E con un grande sforzo di tutta la comunità stiamo riaprendo", ha concluso stizzito Varrese.