Richiesta di certificati elettorali di gente che non può votare
Diffusione di una pratica illegale. Chiesto l'intervento del Prefetto
sabato 28 aprile 2012
12.44
Prima erano i manifesti degli aspiranti candidati affissi abusivamente in ogni dove (in realtà lo sono tutt'ora), poi i voti di scambio.
Ora la denuncia prende le mosse dalla notizia di una diffusa pratica illegale che porterebbe alcuni candidati a richiedere i certificati elettorali di persone che non potranno votare perché temporaneamente fuori dal Comune ovvero perché impediti a muoversi.
E così il passo dalla pratica alla segnalazione indirizzata al Prefetto è breve.
Al Prefetto di Bari è stato, infatti, chiesto di intervenire attraverso "un doveroso richiamo dei funzionari degli uffici comunali interessati oltre che degli stessi Presidenti dei seggi, acché le operazioni di voto siano assistite dalla massima garanzia di legalità e trasparenza, prevenendo deprecabilissimi episodi che alterano vistosamente il risultato di una contesa democratica che, invece, deve essere sempre libera e ossequiosa della legge".
Nella lettera, si chiede che le operazioni di voto siano svolte nel rispetto di quanto stabilito dall' "art. 48 della legge del 16 maggio 1960 nr. 570, "ovvero attraverso l'esibizione del documento di riconoscimento e, laddove l'elettore ne fosse sfornito – fatto questo che deve costituire l'eccezione ma non certo la regola - con l'attestazione della sua conoscenza ad opera di un componente del seggio il quale deve, a sua volta, firmare negli appositi registri, con assunzione di ogni responsabilità in caso di illecita utilizzazione di certificati elettorali altrui, con sostituzione di persona".
La denuncia è contenuta in una missiva indirizzata al Prefetto di Bari, a firma dell'esponente politico Sergio Casareale, il quale avrebbe avuto in prima persona notizia della diffusa pratica illegale.
Ora la denuncia prende le mosse dalla notizia di una diffusa pratica illegale che porterebbe alcuni candidati a richiedere i certificati elettorali di persone che non potranno votare perché temporaneamente fuori dal Comune ovvero perché impediti a muoversi.
E così il passo dalla pratica alla segnalazione indirizzata al Prefetto è breve.
Al Prefetto di Bari è stato, infatti, chiesto di intervenire attraverso "un doveroso richiamo dei funzionari degli uffici comunali interessati oltre che degli stessi Presidenti dei seggi, acché le operazioni di voto siano assistite dalla massima garanzia di legalità e trasparenza, prevenendo deprecabilissimi episodi che alterano vistosamente il risultato di una contesa democratica che, invece, deve essere sempre libera e ossequiosa della legge".
Nella lettera, si chiede che le operazioni di voto siano svolte nel rispetto di quanto stabilito dall' "art. 48 della legge del 16 maggio 1960 nr. 570, "ovvero attraverso l'esibizione del documento di riconoscimento e, laddove l'elettore ne fosse sfornito – fatto questo che deve costituire l'eccezione ma non certo la regola - con l'attestazione della sua conoscenza ad opera di un componente del seggio il quale deve, a sua volta, firmare negli appositi registri, con assunzione di ogni responsabilità in caso di illecita utilizzazione di certificati elettorali altrui, con sostituzione di persona".
La denuncia è contenuta in una missiva indirizzata al Prefetto di Bari, a firma dell'esponente politico Sergio Casareale, il quale avrebbe avuto in prima persona notizia della diffusa pratica illegale.