A Gravina due Pro Loco, ma una sola viene iscritta nell'Albo regionale
Esclusa la Benedetto XIII. E' giallo sulla convivenza con lo Iat.
giovedì 2 agosto 2012
08.30
Due Pro Loco, un ufficio di assistenza turistica. Troppi per una sola città, e persino per la legge.
Accade nella città dei doppioni: nell'albo regionale delle associazioni Pro Loco è stata iscritta la "Pro Loco di Gravina". Si tratta della Pro Loco nata nel 2011, la cui sede è sita in piazza della Repubblica. Surclassata, dunque, la Pro Loco "Benedetto XIII", più anziana ma esclusa dall'albo in quanto priva del parere dell'Unione Nazionale Pro Loco Italia (Unpli). Alla base della scelta, un dato normativo alquanto elementare: la legge regionale 27 del 1990, approvata per regolamentare l'associazionismo turistico, prevede che nell'albo non possano essere iscritte più pro loco operanti nella stessa località.
Ma la legge in questione regala altre sorprese. Ad esempio, all'articolo 4. Citiamo testualmente: l'associazione turistica pro loco può essere iscritta all'albo solo se "costituita in un Comune non riconosciuto sede di Azienda di Promozione Turistica, ovvero in un Comune in cui operi un ufficio di Informazione e Assistenza Turistica". Sicuramente avrete già intuito l'acronimo dell'ufficio in questione. Si tratta proprio dello Iat, presente anche a Gravina. Ininfluente il diverso significato attribuito alla "A" della sigla: che l'ufficio si occupi di "assistenza" o di "accoglienza" la sostanza non cambia. Sono state molte, infatti, le pro loco pugliesi escluse dall'albo proprio a causa della presenza, nello stesso territorio comunale, di punti Iat o Apt. Da Castellana Grotte a Barletta, da Lecce a Taranto.
Resta da capire perchè per Gravina le cose siano andate diversamente e quale futuro si prospetti, a questo punto, per la Pro Loco "Benedetto XIII".
Il dibattito è aperto.
Accade nella città dei doppioni: nell'albo regionale delle associazioni Pro Loco è stata iscritta la "Pro Loco di Gravina". Si tratta della Pro Loco nata nel 2011, la cui sede è sita in piazza della Repubblica. Surclassata, dunque, la Pro Loco "Benedetto XIII", più anziana ma esclusa dall'albo in quanto priva del parere dell'Unione Nazionale Pro Loco Italia (Unpli). Alla base della scelta, un dato normativo alquanto elementare: la legge regionale 27 del 1990, approvata per regolamentare l'associazionismo turistico, prevede che nell'albo non possano essere iscritte più pro loco operanti nella stessa località.
Ma la legge in questione regala altre sorprese. Ad esempio, all'articolo 4. Citiamo testualmente: l'associazione turistica pro loco può essere iscritta all'albo solo se "costituita in un Comune non riconosciuto sede di Azienda di Promozione Turistica, ovvero in un Comune in cui operi un ufficio di Informazione e Assistenza Turistica". Sicuramente avrete già intuito l'acronimo dell'ufficio in questione. Si tratta proprio dello Iat, presente anche a Gravina. Ininfluente il diverso significato attribuito alla "A" della sigla: che l'ufficio si occupi di "assistenza" o di "accoglienza" la sostanza non cambia. Sono state molte, infatti, le pro loco pugliesi escluse dall'albo proprio a causa della presenza, nello stesso territorio comunale, di punti Iat o Apt. Da Castellana Grotte a Barletta, da Lecce a Taranto.
Resta da capire perchè per Gravina le cose siano andate diversamente e quale futuro si prospetti, a questo punto, per la Pro Loco "Benedetto XIII".
Il dibattito è aperto.