Rifondazione smentisce Valente: “Il Prc mai col Terzo Polo”

Il segretario provinciale De Razza: “Indisponibili ad operazioni di questo tipo”

sabato 14 gennaio 2012
A cura di Gianpaolo Iacobini
"L'intesa programmatica tra il Prc, il Pd ed i partiti del Terzo Polo? Non esiste. Né a Gravina né altrove. Siamo disponibili a discutere di programmi, idee e valori, ma ad un tavolo a cui non siedano anche Fli, Udc e Api".

Forte e chiaro. E soprattutto, inequivocabile. Sabino De Razza, segretario provinciale di Rifondazione comunista, spegne l'entusiasmo del segretario del Pd cittadino, Alesio Valente: all'esponente democratico, che in un'intervista aveva affermato di aver già incassato la disponibilità del Prc gravinese a fornire "il proprio contributo programmatico al nuovo centrosinistra", composto dallo stesso Pd e da Idv, Upc, Api, Fli, Udc e "Democrazia e futuro", il leader dei rifondaroli baresi risponde picche. "Non so come sia venuta fuori questa voce", spiega De Razza al telefono. "Posso però dire che non risponde al vero. Assolutamente".

Dal generale al particolare il passo è breve: "Ribadisco la linea ufficiale del partito, peraltro nitidamente espressa nel corso della riunione di coalizione svoltasi domenica scorsa: vista la deflagrazione che ha investito il centrodestra gravinese, e le responsabilità di questi nella disastrosa gestione della città negli ultimi due anni, non riteniamo utile l'allargamento del centrosinistra al Terzo Polo". E se ciò, insiste, il cronista, dovesse porre a repentaglio l'unità dello schieramento progressista? "Siamo consapevoli del valore dell'unità", chiosa De Razza. "Proprio per questo abbiamo espresso il nostro pieno favore ad un confronto sui programmi prima che sulle alleanze, ma tale disponibilità non travalica i confini del centrosinistra: crediamo innaturale discutere di programmi con forze a noi politicamente e culturalmente lontane ed antitetiche, come quelle che compongono il Terzo Polo".

Punto e capo: il centrosinistra a guida Pd perde la sinistra. E la matassa si ingarbuglia ancora un po'.