Rigenerazione urbana: approvati i progetti definitivi
A breve la pubblicazione del bando di gara. Quale ruolo per i privati? Intanto si cerca una sola impresa per Gravina Reset.
venerdì 22 marzo 2013
09.30
Rigenerazione urbana: partono i progetti definitivi.
La giunta comunale ha approvato i tre elaborati candidati a finanziamento regionale nel lontano 2011. Progetti presentati insieme al progetto del laboratorio partecipato "LabGravina2020", già affidato la scorsa estate alla società "Profin Service", società a responsabilità limitata con sede legale a Bari che ha tra i suoi punti di riferimento (e soci) Angela Scianatico, che materialmente ed in prima persona, tra la primavera e l'estate del 2011, sovrintese a tutte le iniziative propedeutiche all'avvio della Rigenerazione urbana ed in particolare alla preparazione del documento programmatico di rigenerazione urbana poi approvato dall'assemblea consiliare.
Ora, a due anni di distanza dall'approvazione da parte della Regione Puglia, con la conseguente erogazione dei contributi, arrivano i progetti esecutivi (che hanno già ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza per i beni archeologici e paesaggistici di Bari sebbene in qualche caso con alcune prescrizioni): tre in tutto su cui l'amministrazione comunale investirà 3 milioni e 400.000 mila euro di finanziamento regionale e un altro milione e mezzo confluito nella casse municipali attraverso un mutuo acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti.
L'intervento più atteso, e in realtà anche il più urgente, è quello che prevede la rigenerazione e messa in sicurezza del bastione medievale e di via Giudice Montea, insieme al cavato San Marco. Il progetto prevede una spesa complessiva di 1.073.230.79 euro, di cui 571.000 euro messi a disposizione della Regione e altri 501.000 euro rivenienti dal mutuo contratto dall'amministrazione comunale. Soldi che serviranno per sgomberare via Montea dalle macerie e riqualificare tutto il margine urbano potenziando anche i sotto servizi che in alcuni tratti sono praticamente inesistenti. Un'iniziativa a cui è strettamente legato il secondo intervento, ossia il recupero strutturale e funzionale di tutto il centro storico lungo l'asse immaginario che collega tutti i monumenti più caratteristici della città, nell'ambito del quale è prevista la ricostruzione della antica piazza Plebiscito con la realizzazione di alcuni viali per il passeggio. Lavori di ripristino che si estenderanno sino al rione Fondovico, dove però la fanno da padrone gli interventi dei tanti privati che hanno acquisito di recente le proprietà abbandonate da anni e dove si dice siano in programma alberghi diffusi, ristoranti e centri culturali. Nel medesimo rione, saranno invece investiti 1.816.671 euro di finanziamento regionale e altri 813.999 euro di fondi comunali.
Dopo la riapprovazione del quadro economico definitivo, la giunta comunale ha dato mandato al dirigente dell'ufficio tecnico di predisporre il bando di gara per l'affidamento dei lavori. Bando che, secondo quanto dichiarato dallo stesso dirigente dell'ufficio tecnico, Michele Stasi, "potrebbe arrivare nelle prossime settimane. Si tratta di un bando integrato poiché i lavori per la realizzazione dei tre progetti saranno realizzati da un'unica impresa che porterà a termine l'intero progetto di Gravina reset".
A questo punto bisognerà capire come e se l'amministrazione intende coinvolgere i privati, che avevano presentato proposte progettuali per circa 2 milioni di euro. Sul punto Stasi taglia corto: "Queste sono decisioni politiche, io sono un tecnico".
La giunta comunale ha approvato i tre elaborati candidati a finanziamento regionale nel lontano 2011. Progetti presentati insieme al progetto del laboratorio partecipato "LabGravina2020", già affidato la scorsa estate alla società "Profin Service", società a responsabilità limitata con sede legale a Bari che ha tra i suoi punti di riferimento (e soci) Angela Scianatico, che materialmente ed in prima persona, tra la primavera e l'estate del 2011, sovrintese a tutte le iniziative propedeutiche all'avvio della Rigenerazione urbana ed in particolare alla preparazione del documento programmatico di rigenerazione urbana poi approvato dall'assemblea consiliare.
Ora, a due anni di distanza dall'approvazione da parte della Regione Puglia, con la conseguente erogazione dei contributi, arrivano i progetti esecutivi (che hanno già ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza per i beni archeologici e paesaggistici di Bari sebbene in qualche caso con alcune prescrizioni): tre in tutto su cui l'amministrazione comunale investirà 3 milioni e 400.000 mila euro di finanziamento regionale e un altro milione e mezzo confluito nella casse municipali attraverso un mutuo acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti.
L'intervento più atteso, e in realtà anche il più urgente, è quello che prevede la rigenerazione e messa in sicurezza del bastione medievale e di via Giudice Montea, insieme al cavato San Marco. Il progetto prevede una spesa complessiva di 1.073.230.79 euro, di cui 571.000 euro messi a disposizione della Regione e altri 501.000 euro rivenienti dal mutuo contratto dall'amministrazione comunale. Soldi che serviranno per sgomberare via Montea dalle macerie e riqualificare tutto il margine urbano potenziando anche i sotto servizi che in alcuni tratti sono praticamente inesistenti. Un'iniziativa a cui è strettamente legato il secondo intervento, ossia il recupero strutturale e funzionale di tutto il centro storico lungo l'asse immaginario che collega tutti i monumenti più caratteristici della città, nell'ambito del quale è prevista la ricostruzione della antica piazza Plebiscito con la realizzazione di alcuni viali per il passeggio. Lavori di ripristino che si estenderanno sino al rione Fondovico, dove però la fanno da padrone gli interventi dei tanti privati che hanno acquisito di recente le proprietà abbandonate da anni e dove si dice siano in programma alberghi diffusi, ristoranti e centri culturali. Nel medesimo rione, saranno invece investiti 1.816.671 euro di finanziamento regionale e altri 813.999 euro di fondi comunali.
Dopo la riapprovazione del quadro economico definitivo, la giunta comunale ha dato mandato al dirigente dell'ufficio tecnico di predisporre il bando di gara per l'affidamento dei lavori. Bando che, secondo quanto dichiarato dallo stesso dirigente dell'ufficio tecnico, Michele Stasi, "potrebbe arrivare nelle prossime settimane. Si tratta di un bando integrato poiché i lavori per la realizzazione dei tre progetti saranno realizzati da un'unica impresa che porterà a termine l'intero progetto di Gravina reset".
A questo punto bisognerà capire come e se l'amministrazione intende coinvolgere i privati, che avevano presentato proposte progettuali per circa 2 milioni di euro. Sul punto Stasi taglia corto: "Queste sono decisioni politiche, io sono un tecnico".