Rigenerazione urbana: resoconto secondo incontro

Stessi interlocutori, stessa location ma un passo avanti. Via Giudice Montea, Rione Fondovito e l'asse est-ovest: queste le possibili aree individuate da rigenerare

martedì 21 giugno 2011
A cura di Emanuela Grassi
Sono state individuate ieri le zone dove applicare i primi interventi di rigenerazione. Si tratta di Via Giudice Montea, Rione Fondovito e dell'asse est-ovest della città che parte da Via Matteotti per giungere fino a Via Civita. Questo è quanto è venuto fuori dal secondo incontro del percorso per l'attivazione di un laboratorio partecipato per la rigenerazione urbana, tenutosi ieri alle ore 18 presso le Officine Culturali di Gravina in P. a cui ne seguirà, un ultimo il 24 giugno 2011.

Sul palco l'assessore all'urbanistica Lorenzo Tremamunno, affiancato in loco dall'assessore ai lavori pubblici, Luigi Serangelo e dalla dottoressa Angela Scianatico, in veste di consulente dell'amministrazione comunale.

Dopo una prima esposizione dei criteri generali e di quelli progettuali del bando di rigenerazione, Tremamunno ha elencato tutti gli interventi che l'amministrazione ha effettuato nel centro storico e quelli in corso di realizzazione. Ha concluso il suo primo intervento mettendo in evidenza l'importanza di pensare ad un itinerario fisico per la rigenerazione del centro storico individuato dall'amministrazione in un primo percorso che lega il centro storico con la Gravina.

La parola è poi passata a Serangelo, il quale ha evidenziato l'importanza del permesso dei privati per poter intervenire. E a tal proposito, ha invitato i cittadini proprietari di immobili nell'area interessata a presentare le manifestazioni di interesse.

"C'è bisogno di un'opera congiunta di convincimento sui privati, i quali devono intervenire in prima persona attraverso lavori di ristrutturazione dei propri immobili". – queste le parole dell'ingegnere Mimmo Misciagna intervenuto dalla platea in veste di tecnico e residente del centro storico a sostegno del progetto riguardante Via Giudice Montea.

Tra le proposte giunte dai cittadini la possibilità di conferire i contenitori storici comunali all'interno della proposta progettuale e l'inclusione di competenze locali, dirette conoscitrici del territorio, nella progettazione.