Rosa Carlucci: “ho chiesto personalmente scusa a Filippo per aver dubitato di lui”

A “Chi l’ha visto” i genitori di Ciccio e Tore. Entrambi sono d'accordo sulla riapertura delle indagini

giovedì 27 ottobre 2011 10.44
Rosa Carlucci e Filippo Pappalardi, divisi ferocemente su tutto, hanno trovato un terreno d'impegno comune: far riaprire le indagini relative alla morte di Ciccio e Tore, per conoscere una volta per tutte quello che accadde la sera del 5 giugno 2006.
Ne parlavamo qualche giorno fa in un articolo, ma ora le dichiarazioni dei due ex coniugi arrivano ufficiali ai microfoni di "Chi l'ha visto", ieri sera in onda su rai 3.
"Voglio la verità, la mia libertà", è con queste parole che Filippo Pappalardi ha esordito alle telecamere di rai 3. Il tono di voce si alza quando racconta quella che per lui è la massima ingiustizia subita: l'impossibilità di vedere i corpi dei figli ritrovati, mentre era detenuto presso il carcere di Bari come unico indagato. Un divieto secco perchè per il procuratore Marzano, Filippo Pappalardi al momento del ritrovamento dei corpi, era ritenuto responsabile della morte dei suoi figli, così racconta il papà dei fratellini.

Ad aver messo oggi d'accordo madre e padre, una testimonianza di un ragazzo, un amico di Ciccio e Tore, relativamente ad una c.d. prova di coraggio a cui i fratellini avrebbero partecipato; un gioco tra bambini, ma anche tra ragazzi più grandi; sarebbero proprio i più adulti, responsabili di aver indotto i fratellini a spingersi oltre, queste le parole della madre.

Per la prima volta Rosa Carlucci torna a parlare dell'ex marito con toni pacati, ammettendo di aver chiesto scusa per aver dubitato di lui: "All'inizio per me e per mia figlia Filomena, Filippo era il colpevole. Poi leggendo l'intera documentazione lo abbiamo scagionato, chiedendogli personalmente scusa".

Due nomi vengono poi a galla proprio nella trasmissione di ieri: Carlo Demarino e Davide Lombardi, il primo testimone chiave dell'inchiesta, che a distanza di due mesi dalla scomparsa dei fratellini dichiarerà di essersi trattenuto a giocare con loro la sera della scomparsa, e di aver visto intorno alle 21.30 Filippo Pappalardi raggiungere i bambini in piazza "Quattro fontane", caricarli in macchina e portarli via; ipotesi poi smentita dai periti.
Il secondo, amico di Ciccio e Tore e habitué di casa Pappalardi.
Il sospetto di Filippo Pappalardi è che i due ragazzi abbiano mentito.