Saldi un vero flop
Cali delle vendite in tutta Italia. A Gravina crolla l'abbigliamento
venerdì 4 febbraio 2011
18.04
L'appuntamento con i saldi di fine stagione sta diventando irrinunciabile anche per i più appassionati dello shopping. Sempre più famiglie infatti rimandano le spese in attesa dei saldi sperando di poter acquistare un capo di stagione a prezzi inferiori.
Quest'anno però, mentre la stagione dei saldi volge al termine, tra i commercianti si respira tanta delusione forse perchè speravano di recuperare le vendite fiacche di Natale e, in generale, di tutto l'anno ed invece i saldi invernali si sono rivelati un flop.
I primi dati arrivano dall'Osservatorio acquisti CartaSi (sulle spese effettuate con carte di credito) sul periodo dei saldi, aggiornato al 23 gennaio. I valori, infatti, registrano cali del 4,5% e il numero di acquisti è sceso del 4,1%, a causa soprattutto di un più ristretto numero di acquirenti rispetto al 2010: mancano all'appello poco meno del 4% di titolari di carte di credito che di solito spendono in questo periodo. A soffrire di più è la voce abbigliamento, che costituisce il 63% dei volumi del paniere saldi, che mette a segno una flessione del 6,2% dei valori di spesa con un calo sia di acquirenti (-5,1%) sia del numero di acquisti per titolare spendente (-0,9%). Ma sono andati male anche elettrodomestici (-8,7% il valore, -9,2% il numero di acquisti), arredamento (in flessione rispettivamente del 4,8% e del 3,4%) e articoli di profumeria (-3,5% e -1,2%). In controtendenza appaiono invece articoli sportivi (+5,1% e +10,2%), cine/foto ottica (+4,3% e +7,2%), grande distribuzione non alimentare (+3,2% e +0,5%) e casalinghi (+2,4% e +4,9%).
La conferma che i saldi invernali non abbiano fatto faville arriva anche da Confesercenti. «Non abbiamo ancora il dato completo – spiega il vicedirettore generale Mauro Bussoni –, ma dai primi dati possiamo anticipare che non è andata bene in particolare per il settore moda». E non è andata certamente meglio nella nostra città dove sempre Confesercenti ha realizzato un sondaggio prendendo come campione una trentina di esercizi commerciali.
Dal sondaggio si evince che il 50% denuncia una flessione delle vendite anche durante il periodo dei saldi e sebbene dichiarano che il proprio esercizio sia stato visitato da nuovi clienti, sottolineano che solo pochi di loro hanno effettivamente fatto compere. Ma il dato più interessante che emerge da questa analisi è il fatto che i commercianti meno penalizzati sono quelli ubicati nelle strade principali della città, dove soprattutto durante il periodo natalizio, sono stati organizzati delle manifestazioni per incentivare lo shopping.
Probabilmente proprio su questo aspetto sarebbe auspicabile una riflessione dell' amministrazione e delle associazioni di categoria auspicando soprattutto azioni in tal senso.
Quest'anno però, mentre la stagione dei saldi volge al termine, tra i commercianti si respira tanta delusione forse perchè speravano di recuperare le vendite fiacche di Natale e, in generale, di tutto l'anno ed invece i saldi invernali si sono rivelati un flop.
I primi dati arrivano dall'Osservatorio acquisti CartaSi (sulle spese effettuate con carte di credito) sul periodo dei saldi, aggiornato al 23 gennaio. I valori, infatti, registrano cali del 4,5% e il numero di acquisti è sceso del 4,1%, a causa soprattutto di un più ristretto numero di acquirenti rispetto al 2010: mancano all'appello poco meno del 4% di titolari di carte di credito che di solito spendono in questo periodo. A soffrire di più è la voce abbigliamento, che costituisce il 63% dei volumi del paniere saldi, che mette a segno una flessione del 6,2% dei valori di spesa con un calo sia di acquirenti (-5,1%) sia del numero di acquisti per titolare spendente (-0,9%). Ma sono andati male anche elettrodomestici (-8,7% il valore, -9,2% il numero di acquisti), arredamento (in flessione rispettivamente del 4,8% e del 3,4%) e articoli di profumeria (-3,5% e -1,2%). In controtendenza appaiono invece articoli sportivi (+5,1% e +10,2%), cine/foto ottica (+4,3% e +7,2%), grande distribuzione non alimentare (+3,2% e +0,5%) e casalinghi (+2,4% e +4,9%).
La conferma che i saldi invernali non abbiano fatto faville arriva anche da Confesercenti. «Non abbiamo ancora il dato completo – spiega il vicedirettore generale Mauro Bussoni –, ma dai primi dati possiamo anticipare che non è andata bene in particolare per il settore moda». E non è andata certamente meglio nella nostra città dove sempre Confesercenti ha realizzato un sondaggio prendendo come campione una trentina di esercizi commerciali.
Dal sondaggio si evince che il 50% denuncia una flessione delle vendite anche durante il periodo dei saldi e sebbene dichiarano che il proprio esercizio sia stato visitato da nuovi clienti, sottolineano che solo pochi di loro hanno effettivamente fatto compere. Ma il dato più interessante che emerge da questa analisi è il fatto che i commercianti meno penalizzati sono quelli ubicati nelle strade principali della città, dove soprattutto durante il periodo natalizio, sono stati organizzati delle manifestazioni per incentivare lo shopping.
Probabilmente proprio su questo aspetto sarebbe auspicabile una riflessione dell' amministrazione e delle associazioni di categoria auspicando soprattutto azioni in tal senso.