Salottificio con 73 operai irregolari
L'operazione della Guardia di Finanza
martedì 28 luglio 2015
13.24
Lavoratori senza contratto in un salottificio dell'Area murgiana.
Questo quanto hanno scoperto i finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Bari, a conclusione di una articolata attività ispettiva nei confronti di alcune imprese operanti nell'area murgiana nel settore del mobile imbottito.
In particolare, dai riscontri documentali e dalle dichiarazioni rese dai numerosi lavoratori, è emersa una società "terzista" che assemblava il prodotto finito per il committente, omettendo di fatturare la maggior parte del lavoro ed impiegando manodopera irregolare o in nero, in spregio alla normativa in materia di lavoro e di previdenza.
Sono ben 73 i dipendenti "in nero" trovati a lavoro nell'azienda. Inoltre sono state rilevate retribuzioni irregolari caratterizzate dal sistema dei compensi così detti "fuori busta".
L'attività ispettiva, oltre alle numerose violazioni in materia di lavoro, ha permesso di contestare l'omesso versamento delle ritenute sugli stipendi irregolarmente corrisposti ai lavoratori per oltre 15.000 Euro, nonché l'evasione all' IVA e alle imposte dirette per oltre 80.000 Euro di imponibile e 18.000 Euro di Iva.
Questo quanto hanno scoperto i finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Bari, a conclusione di una articolata attività ispettiva nei confronti di alcune imprese operanti nell'area murgiana nel settore del mobile imbottito.
In particolare, dai riscontri documentali e dalle dichiarazioni rese dai numerosi lavoratori, è emersa una società "terzista" che assemblava il prodotto finito per il committente, omettendo di fatturare la maggior parte del lavoro ed impiegando manodopera irregolare o in nero, in spregio alla normativa in materia di lavoro e di previdenza.
Sono ben 73 i dipendenti "in nero" trovati a lavoro nell'azienda. Inoltre sono state rilevate retribuzioni irregolari caratterizzate dal sistema dei compensi così detti "fuori busta".
L'attività ispettiva, oltre alle numerose violazioni in materia di lavoro, ha permesso di contestare l'omesso versamento delle ritenute sugli stipendi irregolarmente corrisposti ai lavoratori per oltre 15.000 Euro, nonché l'evasione all' IVA e alle imposte dirette per oltre 80.000 Euro di imponibile e 18.000 Euro di Iva.