Salta il tavolo della pace: Idv e Sel rompono le trattative col Pd
Il centrosinistra andrà alle urne diviso
martedì 31 gennaio 2012
10.10
Il re è nudo: a Gravina il centrosinistra non esiste più. Al suo posto, un grande centro ed una sinistra tutta da inventare.
E' sfociato nella più annunciata e caparbiamente voluta delle separazioni il tentativo di riavvicinamento tra il Pd ed il duo Sel-Idv: lunedì sera, nel corso di una riunione protrattasi per poco meno di mezz'ora (il che la dice lunga sulla propensione al dialogo dei protagonisti della mediazione), vendoliani e dipietristi, col sostegno della "Puglia per Vendola", hanno ribadito le loro richieste: riapertura del confronto sui programmi e ridefinizione dei criteri per l'individuazione del candidato sindaco. Punto, quest'ultimo, sul quale netto sarebbe stato il no del Pd e degli alleati di Terzo Polo, Upc, "Democrazia e futuro", "Democratici riformisti". Già da un paio di settimane saldamente riuniti attorno alla candidatura del segretario democratico Alesio Valente. Ratificata ma non ancora ufficializzata nella pia illusione di riuscire a tirare dalla propria parte possibili nuovi alleati oggi nel campo avverso.
Alla fine, tutto va com'era scritto che sarebbe andato: Pd e Terzo Polo avanti per la propria strada, con gli ex alleati di un tempo invece impegnati a meditare una strategia alternativa che, a questo punto, ben difficilmente potrebbe evitare la prova del fuoco delle primarie, con il già sindaco Rino Vendola, fin qui silente, che da più parti viene descritto come pronto a scendere in campo forte del sostegno di una solida e ben collaudata macchina organizzativa. E tutto a due mesi dalla presentazione delle liste e dall'avvio della campagna elettorale, con il centrodestra che può tornare a sperare di piazzare il colpaccio infilandosi tra le divisioni dei fratelli-coltelli del fronte progressista, imploso dopo la fine della guerriglia all'ex primo cittadino Giovanni Divella.
Approfondimenti, commenti e prospettive future già domani, nella prossima puntata di "C'era una volta il centrosinistra".
E' sfociato nella più annunciata e caparbiamente voluta delle separazioni il tentativo di riavvicinamento tra il Pd ed il duo Sel-Idv: lunedì sera, nel corso di una riunione protrattasi per poco meno di mezz'ora (il che la dice lunga sulla propensione al dialogo dei protagonisti della mediazione), vendoliani e dipietristi, col sostegno della "Puglia per Vendola", hanno ribadito le loro richieste: riapertura del confronto sui programmi e ridefinizione dei criteri per l'individuazione del candidato sindaco. Punto, quest'ultimo, sul quale netto sarebbe stato il no del Pd e degli alleati di Terzo Polo, Upc, "Democrazia e futuro", "Democratici riformisti". Già da un paio di settimane saldamente riuniti attorno alla candidatura del segretario democratico Alesio Valente. Ratificata ma non ancora ufficializzata nella pia illusione di riuscire a tirare dalla propria parte possibili nuovi alleati oggi nel campo avverso.
Alla fine, tutto va com'era scritto che sarebbe andato: Pd e Terzo Polo avanti per la propria strada, con gli ex alleati di un tempo invece impegnati a meditare una strategia alternativa che, a questo punto, ben difficilmente potrebbe evitare la prova del fuoco delle primarie, con il già sindaco Rino Vendola, fin qui silente, che da più parti viene descritto come pronto a scendere in campo forte del sostegno di una solida e ben collaudata macchina organizzativa. E tutto a due mesi dalla presentazione delle liste e dall'avvio della campagna elettorale, con il centrodestra che può tornare a sperare di piazzare il colpaccio infilandosi tra le divisioni dei fratelli-coltelli del fronte progressista, imploso dopo la fine della guerriglia all'ex primo cittadino Giovanni Divella.
Approfondimenti, commenti e prospettive future già domani, nella prossima puntata di "C'era una volta il centrosinistra".