Gettoni di presenza: la rabbia di Gravina

Gli echi dell'inchiesta nella voce della città. Sale la richiesta: dimissioni.

mercoledì 1 maggio 2013 08.55
A cura di Marina Dimattia
Da una parte gli avvisi di garanzia vissuti come un disonore. Il silenzio glaciale di alcuni tra gli indagati. L'assoluta serenità di altri. Dall'altra, convulse e febbrili sono le reazioni della città dopo l'uscita allo scoperto della "black list", di attuali ed ex consiglieri: 18, indagati dalla Procura di Bari con accuse che vanno dalla truffa all'abuso d'ufficio fino (in un caso) alla truffa. Esplode la rabbia tra i cittadini che puntano già il dito.. Si sentono presi in giro i gravinesi dalle presunte manomissioni della cosa pubblica. "Devono restituire tutto", pungono i cittadini. "Alla faccia nostra", rincarano altri.

Suona all'unisono il coro degli intervistati sul da farsi: "Se sono uomini dignitosi devono andare a casa e tornare al Comune quando avranno chiarito la loro posizione". In paese la richiesta e' una: dimissioni per i politici presunti implicati, attualmente presenti nella rosa comunale.

In tanti preferiscono non parlare. "Ho tanti amici tra quei nomi", riferisce qualche intervistato, mentre schiva il microfono. Tanto a sottolineare che l'inchiesta trasversale ha macinato troppi nomi, intaccando di credibilità l'intera classe politica.