Scandalo commissioni: la Corte dei Conti batte cassa
Da restituire i gettoni di presenza indebitamente percepiti
lunedì 7 aprile 2014
9.26
Il prossimo 17 aprile, i 19 imputati, tra amministratori e impiegati pubblici, dovranno comparire dinanzi al Gup, Antonino Diella, e ascoltare le nuove tesi del sostituito procuratore Antonino Lupo che da titolare dell'inchiesta, già nell'ultima udienza aveva annunciato l'allargamento della stessa e, dunque, il coinvolgimento di altre persone.
L'inchiesta è quella relativa ai gettoni di presenza indebitamente percepiti dai consiglieri comunali in carica tra il 2009 e il 2012, e che poi è valsa l'accusa di abuso d'ufficio e falso, per i 19 imputati i quali, in qualità di presidenti e segretari di commissioni, avrebbero redatto verbali falsi attestando la celebrazione di alcune commissioni mai realmente avvenute.
Intanto la nuova puntata a proposito dello scandalo che avrebbe causato alle casse comunali un buco di circa 200.000 euro, questa volta l'hanno scritta i giudici tributari della Corte dei Conti di Bari che attraverso la segretaria comunale, Teresa Gentile, hanno fatto recapitare a tutti i consiglieri coinvolti nella vicenda una richiesta di messa in mora delle somme ingiustamente percepite in quello stesso periodo.
Nell'elenco stilato dai giudici compaiono non solo i 19 imputati ma anche tutti coloro che nei fascicoli dell'inchiesta vengono definiti i "beneficiari del sistema" pur non essendo formalmente imputati.
A ciascuno di loro la segretaria comunale ha fatto recapitare una nota per chiedere l'immediata restituzione delle somme, con tanto di specifica dell'importo dovuto.
Nell'elenco figurano vecchi consiglieri, ex assessori ma anche amministratori ed esponenti di spicco dell'amministrazione attualmente in carica chiamati a restituire da poche centinaia sino ad alcune migliaia di euro intascati, scrivono i giudici, "attuando condotte antidoverose".
L'inchiesta è quella relativa ai gettoni di presenza indebitamente percepiti dai consiglieri comunali in carica tra il 2009 e il 2012, e che poi è valsa l'accusa di abuso d'ufficio e falso, per i 19 imputati i quali, in qualità di presidenti e segretari di commissioni, avrebbero redatto verbali falsi attestando la celebrazione di alcune commissioni mai realmente avvenute.
Intanto la nuova puntata a proposito dello scandalo che avrebbe causato alle casse comunali un buco di circa 200.000 euro, questa volta l'hanno scritta i giudici tributari della Corte dei Conti di Bari che attraverso la segretaria comunale, Teresa Gentile, hanno fatto recapitare a tutti i consiglieri coinvolti nella vicenda una richiesta di messa in mora delle somme ingiustamente percepite in quello stesso periodo.
Nell'elenco stilato dai giudici compaiono non solo i 19 imputati ma anche tutti coloro che nei fascicoli dell'inchiesta vengono definiti i "beneficiari del sistema" pur non essendo formalmente imputati.
A ciascuno di loro la segretaria comunale ha fatto recapitare una nota per chiedere l'immediata restituzione delle somme, con tanto di specifica dell'importo dovuto.
Nell'elenco figurano vecchi consiglieri, ex assessori ma anche amministratori ed esponenti di spicco dell'amministrazione attualmente in carica chiamati a restituire da poche centinaia sino ad alcune migliaia di euro intascati, scrivono i giudici, "attuando condotte antidoverose".