Tumori, Schittulli torna a Gravina

“Le istituzioni devono viaggiare sul binario della prevenzione”

martedì 18 marzo 2014 14.17
A cura di Giovanna Lorusso
Prevenzione e informazione: due fattori fondamentali quando si parla di tumori. A ribadirlo nella serata di lunedì è stato il professor Francesco Schittulli, oncologo e presidente nazionale della Lilt, in un incontro organizzato presso l'auditorium della parrocchia Madonna delle Grazie. Davanti ad un ampio numero di cittadini, alla presenza del consigliere provinciale Mimmo Romita e di don Giovanni Bruno, Schittulli ha ampiamente discusso sulle motivazioni che portano oggi ad ammalarsi di più di cancro mettendo sul tavolo dati statistici a livello nazionale sull'incidenza e sulla mortalità della malattia.

"Ciò che beviamo, mangiamo e indossiamo, incide nettamente sull'aumento dei tumori, insieme a telefonini ed elettrodomestici che quotidianamente alterano i campi magnetici", ha dichiarato in apertura il professore, "le concimazioni, che stimolano continuamente i terreni, si ripercuotono sulla nostra persona, inquinando suolo e falde acquifere". Ecco l'importanza di un'alimentazione corretta e genuina che i dati parlano chiaro e secondo le percentuali una cattiva alimentazione è responsabile del 35% di tutti i tipi di tumore.

Nella nostra nazione la malattia però non è equamente distribuita. Al nord si ammalano di tumore al seno il 36% delle donne, mentre al sud il 12%. Ma questo dato si capovolge quando si parla di mortalità: al nord ci si ammala di più ma si muore meno, mentre il contrario avviene al sud. "La mortalità più alta nel meridione deriva dalla scarsità dei servizi", spiega Schittulli, "e dai pochi investimenti sul campo della prevenzione da parte delle istituzioni". Ad un aumento dei casi di malattia, corrisponde però una complessiva diminuzione della mortalità dovuta essenzialmente a tre fattori: sistemi diagnostici più avanzati, terapie efficaci e maggiore informazione.

I paesi sul mare registrano meno casi di malattia rispetto ai paesi dell'entroterra, "ma le istituzioni sono chiamate a verificare come mai ci sono paesi, come ad esempio Gravina che non dovrebbero essere toccate dalla malattia, e che invece vengono penalizzate. Sarebbe ora di investire sulla salute", ha ammonito Schittulli, "Gravina dispone di centri radiologici qualificati e specializzati per la pronta diagnosi. In fase iniziale il tumore è guaribile. Trent'anni fa si guariva solo nel 35% dei casi, oggi nel 61% dei casi, e possiamo raggiungere l'80%". L'obiettivo resta quello di far diventare il cancro una malattia cronica che non porti alla morte, con la quale si possa convivere, come è possibile convivere con il diabete e l'ipertensione.

Insieme ai tumori aumentano anche i casi di malattie neurodegenerative, dato anch'esso riconducibile ai cambiamenti ambientali, all'aumento dell'età media della vita, ma soprattutto all'aumento dei fattori di rischio.

"Sono pronto a tornare al dibattito con le istituzioni, che hanno il dovere di mantenere sani i cittadini", ha concluso Schittulli rispondendo alle sollecitazioni dei presenti. "Resto a disposizione come vostro concittadino. Abbiamo bisogno di qualcuno che si dedichi davvero alla cosa pubblica perchè le istituzioni devono imparare a viaggiare sul binario della prevenzione".
Schittulli a Gravina © Giovanna Lorusso
Schittulli a Gravina © Giovanna Lorusso
Schittulli a Gravina © Giovanna Lorusso
Schittulli a Gravina © Giovanna Lorusso
Schittulli a Gravina © Giovanna Lorusso
Schittulli a Gravina © Giovanna Lorusso
Schittulli a Gravina © Giovanna Lorusso
Schittulli a Gravina © Giovanna Lorusso
Schittulli a Gravina © Giovanna Lorusso
Schittulli a Gravina © Giovanna Lorusso