Scuola Epitaffio: una nota di Remo Barbi
L'ex Sindaco si riserva di esercitare azioni a tutela della sua persona. "Auspico che l'amministrazione Valente si attivi immediatamente per la proposizione dell'appello"
mercoledì 27 giugno 2012
16.38
Dopo la pubblicazione dell'articolo "Scuola Epitaffio: il Comune condannato per appropriazione illegittima" dove in un passaggio abbiamo citato l'operato dell'ex sindaco Remo Barbi che ha amministrato Gravina dal 1995 al 2004, lo stesso Barbi ha deciso di inviare una nota alla nostra redazione per spiegare il suo punto di vista in merito alla vicenda della scuola Epitaffio e per confutare i fatti citati nel medesimo articolo. Sicuri della correttezza del lavoro svolto dalla nostra redazione vi proponiamo di seguito la nota inviata dall'ex sindaco di Gravina Remo Barbi.
Alla redazione di Gravina Life
In relazione all'articolo"Scuola Epitaffio: il Comune condannato per appropriazione illegittima"
Sarebbe buona informazione se invece di pubblicare veline di parte per accendere i fuochi e mandare alla gogna il malcapitato di turno, si facesse qualche sforzo giornalistico in più per sentire le parti, ed in particolare quella che rappresenta la comunità.
Per quanto mi riguarda ho trovato il progetto esecutivo della scuola già in fase di ultimazione. Progetto, sulla base del quale, un suolo agricolo è stato destinato a servizi per essere espropriato e su cui costruire la scuola. L'apposizione del vincolo, con contestuale adozione della variante urbanistica, che destinava a "scuola pubblica" il suolo dei Preite riguardava un suolo con destinazione agricola. La variante adottata dal Comune con l'approvazione dello specifico progetto di opera pubblica (scuola pubblica) era stata approvata dalla Regione prima che fosse approvato il P.R.G., dal commissario ad acta che si limitava a recepire la variazione di destinazione della suddetta area.
È scandaloso che un sindaco si preoccupi di opporsi a chi pretendeva il pagamento del suddetto terreno come suolo edificatorio, mettendo in discussione il completamento dello stesso progetto di scuola?
La priorità per qualsiasi Amministrazione pubblica doveva essere la consegna ai bambini ed ai genitori della scuola, o la soddisfazione di non so quanto legittime richieste dei proprietari dei suoli non avendo peraltro né motivazioni valide sul piano tecnico amministrativo né le risorse disponibili, poiché lo stesso progetto esecutivo aveva previsto solo quegli oneri di esproprio.
Oggi siamo alla sentenza di primo grado e come l'esperienza insegna e, soprattutto sulla base delle argomentazioni del legale del Comune, occorre senz'altro aspettare l'appello e se necessario la Cassazione prima di suonare le trombe. D'altra parte, proprio la Corte di Cassazione aveva già cassato le sentenze che riconoscevano ai Preite l'indennità di espropriazione ragguagliata al valore edificabile dei suoli. I giudizi di rinvio sono pendenti dinanzi alla Corte d'Appello di Bari, che ha disposto la rinnovazione delle rispettive c.t.u..
A ciò si aggiunga che la più recente giurisprudenza della Cassazione non considera vincolo conformativo, ma espropriativo alla destinazione del suolo a scuola elementare, la cui realizzazione è riservata all'amministrazione.
La differenza con il passato è che il Comune non è contumace e auspico che l'amministrazione Valente si attivi immediatamente per la proposizione dell'appello.
Per quanto riguarda alcuni interventi letti sul Vs. sito, mi riservo di esercitare tutte le azioni a tutela della mia persona, anche se ora qualcuno è stato tolto.
Qualche avvocato come sapete è già stato diffidato in passato, avvisasse anche la sua portavoce e portaborse.
Cordiali saluti
Remo Barbi
Alla redazione di Gravina Life
In relazione all'articolo"Scuola Epitaffio: il Comune condannato per appropriazione illegittima"
Sarebbe buona informazione se invece di pubblicare veline di parte per accendere i fuochi e mandare alla gogna il malcapitato di turno, si facesse qualche sforzo giornalistico in più per sentire le parti, ed in particolare quella che rappresenta la comunità.
Per quanto mi riguarda ho trovato il progetto esecutivo della scuola già in fase di ultimazione. Progetto, sulla base del quale, un suolo agricolo è stato destinato a servizi per essere espropriato e su cui costruire la scuola. L'apposizione del vincolo, con contestuale adozione della variante urbanistica, che destinava a "scuola pubblica" il suolo dei Preite riguardava un suolo con destinazione agricola. La variante adottata dal Comune con l'approvazione dello specifico progetto di opera pubblica (scuola pubblica) era stata approvata dalla Regione prima che fosse approvato il P.R.G., dal commissario ad acta che si limitava a recepire la variazione di destinazione della suddetta area.
È scandaloso che un sindaco si preoccupi di opporsi a chi pretendeva il pagamento del suddetto terreno come suolo edificatorio, mettendo in discussione il completamento dello stesso progetto di scuola?
La priorità per qualsiasi Amministrazione pubblica doveva essere la consegna ai bambini ed ai genitori della scuola, o la soddisfazione di non so quanto legittime richieste dei proprietari dei suoli non avendo peraltro né motivazioni valide sul piano tecnico amministrativo né le risorse disponibili, poiché lo stesso progetto esecutivo aveva previsto solo quegli oneri di esproprio.
Oggi siamo alla sentenza di primo grado e come l'esperienza insegna e, soprattutto sulla base delle argomentazioni del legale del Comune, occorre senz'altro aspettare l'appello e se necessario la Cassazione prima di suonare le trombe. D'altra parte, proprio la Corte di Cassazione aveva già cassato le sentenze che riconoscevano ai Preite l'indennità di espropriazione ragguagliata al valore edificabile dei suoli. I giudizi di rinvio sono pendenti dinanzi alla Corte d'Appello di Bari, che ha disposto la rinnovazione delle rispettive c.t.u..
A ciò si aggiunga che la più recente giurisprudenza della Cassazione non considera vincolo conformativo, ma espropriativo alla destinazione del suolo a scuola elementare, la cui realizzazione è riservata all'amministrazione.
La differenza con il passato è che il Comune non è contumace e auspico che l'amministrazione Valente si attivi immediatamente per la proposizione dell'appello.
Per quanto riguarda alcuni interventi letti sul Vs. sito, mi riservo di esercitare tutte le azioni a tutela della mia persona, anche se ora qualcuno è stato tolto.
Qualche avvocato come sapete è già stato diffidato in passato, avvisasse anche la sua portavoce e portaborse.
Cordiali saluti
Remo Barbi