Sequestrati beni per un valore di oltre 8,5 milioni di euro
Comunicato stampa della Guardia di Finanza
giovedì 26 gennaio 2012
18.09
I Militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Bari (Nucleo pt Bari), in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) di Roma, hanno posto sotto sequestro preventivo beni mobili, immobili oltre ad alcune società e ditte individuali riconducibili a diversi affiliati ai clan Di Cosola e Stramaglia.
Il valore dei beni sottoposti a sequestro ammonta ad oltre 8 milioni di Euro.
I provvedimenti sono stati emessi dalla D.D.A. di Bari a seguito di complesse e capillari indagini patrimoniali svolti dagli specialisti del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari e dallo S.C.I.C.O., in applicazione della normativa antimafia che permette di "aggredire" i patrimoni riconducibili – direttamente o indirettamente (tramite familiari e/o interposte persone) – ai soggetti indagati per determinate tipologie di reati (traffico di sostanze stupefacenti, usura, estorsione, riciclaggio ecc.).
I soggetti colpiti dalla misura cautelare patrimoniale sono stati coinvolti nell'operazione "Hinterland", condotta dalla Squadra Mobile di Bari e conclusasi nel novembre del 2010 con l'arresto di 92 appartenenti alle due pericolose compagini criminali (Di Cosola - Stramaglia) – tra cui il noto pregiudicato e ritenuto capo clan dell'omonimo sodalizio Antonio Di Cosola – ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da guerra ed estorsione.
I sequestri dei beni sono scaturiti dai complessi accertamenti patrimoniali condotti dagli investigatori del G.I.C.O. di Bari e dello S.C.I.C.O. di Roma anche:
- attraverso l'incrocio delle risultanze ricavabili dalle banche dati in uso al Corpo (Anagrafe Tributaria, Camera di Commercio, P.R.A., Catasto ecc.) grazie alle quali è stato possibile tracciare un puntuale ed analitico profilo patrimoniale dei soggetti indagati e dei loro familiari conviventi;
- con l'ausilio di sofisticati sistemi informatici (il noto applicativo "Molecola") che hanno consentito di evidenziare una netta sproporzione tra l'elevato tenore di vita dei soggetti ed i redditi dichiarati da considerarsi sulla soglia della povertà
- mediante l'analisi delle risultanze investigative emerse dell'ambito dell'operazione "Hinterland".
Tra i beni sottoposti a sequestro spiccano n. 25 appartamenti, n. 3 società e relativi complessi aziendali, n. 2 ditte individuali, ubicati in Bari, Cassano delle Murge (BA) e Santeramo in Colle (BA), n. 8 autovetture, n. 5 motoveicoli. Tra le imprese sequestrate un salottificio, un istituto di bellezza, 2 esercizi commerciali per la vendita a dettaglio di calzature ed articoli per la casa.
L'intero patrimonio sequestrato è stato affidato ad alcuni amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Bari anche al fine di assicurare il regolare prosieguo delle attività imprenditoriali.
Inoltre, sempre nell'ambito delle attività finalizzate all'aggressione di beni di provenienza illecita frutto di gravi reati, militari della Tenenza Guardia di Finanza di Altamura, a seguito di specifica attività investigativa, hanno proceduto all'esecuzione del provvedimento di sequestro beni emesso del Tribunale di Bari – Sezione Misure di Prevenzione, riguardante un patrimonio, immobiliare per un valore complessivo di 500 mila euro, nella disponibilità del nucleo familiare di un noto sorvegliato speciale di Gravina in Puglia (BA).
Il Tribunale di Bari, condividendo le risultanze investigative della Guardia di Finanza ha ritenuto la necessità di procedere ad un sequestro anticipato dei beni in sussistenza dell'attuale pericolosità soggetto e, del pericolo che gli stessi potessero essere sottratti o dispersi.
Il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Bari prosegue a tutto campo nella costante attività di aggressione ai patrimoni illeciti di soggetti indiziati di appartenere a sodalizi criminali di stampo mafioso ovvero che sulla base di elementi concreti debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose o che siano abitualmente dediti a traffici illeciti. In tal modo, vengono anemizzati i flussi finanziari frutto di illecite attività, impedendo alle strutture criminali di consolidare la loro posizione economica sul territorio.
Il valore dei beni sottoposti a sequestro ammonta ad oltre 8 milioni di Euro.
I provvedimenti sono stati emessi dalla D.D.A. di Bari a seguito di complesse e capillari indagini patrimoniali svolti dagli specialisti del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari e dallo S.C.I.C.O., in applicazione della normativa antimafia che permette di "aggredire" i patrimoni riconducibili – direttamente o indirettamente (tramite familiari e/o interposte persone) – ai soggetti indagati per determinate tipologie di reati (traffico di sostanze stupefacenti, usura, estorsione, riciclaggio ecc.).
I soggetti colpiti dalla misura cautelare patrimoniale sono stati coinvolti nell'operazione "Hinterland", condotta dalla Squadra Mobile di Bari e conclusasi nel novembre del 2010 con l'arresto di 92 appartenenti alle due pericolose compagini criminali (Di Cosola - Stramaglia) – tra cui il noto pregiudicato e ritenuto capo clan dell'omonimo sodalizio Antonio Di Cosola – ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da guerra ed estorsione.
I sequestri dei beni sono scaturiti dai complessi accertamenti patrimoniali condotti dagli investigatori del G.I.C.O. di Bari e dello S.C.I.C.O. di Roma anche:
- attraverso l'incrocio delle risultanze ricavabili dalle banche dati in uso al Corpo (Anagrafe Tributaria, Camera di Commercio, P.R.A., Catasto ecc.) grazie alle quali è stato possibile tracciare un puntuale ed analitico profilo patrimoniale dei soggetti indagati e dei loro familiari conviventi;
- con l'ausilio di sofisticati sistemi informatici (il noto applicativo "Molecola") che hanno consentito di evidenziare una netta sproporzione tra l'elevato tenore di vita dei soggetti ed i redditi dichiarati da considerarsi sulla soglia della povertà
- mediante l'analisi delle risultanze investigative emerse dell'ambito dell'operazione "Hinterland".
Tra i beni sottoposti a sequestro spiccano n. 25 appartamenti, n. 3 società e relativi complessi aziendali, n. 2 ditte individuali, ubicati in Bari, Cassano delle Murge (BA) e Santeramo in Colle (BA), n. 8 autovetture, n. 5 motoveicoli. Tra le imprese sequestrate un salottificio, un istituto di bellezza, 2 esercizi commerciali per la vendita a dettaglio di calzature ed articoli per la casa.
L'intero patrimonio sequestrato è stato affidato ad alcuni amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Bari anche al fine di assicurare il regolare prosieguo delle attività imprenditoriali.
Inoltre, sempre nell'ambito delle attività finalizzate all'aggressione di beni di provenienza illecita frutto di gravi reati, militari della Tenenza Guardia di Finanza di Altamura, a seguito di specifica attività investigativa, hanno proceduto all'esecuzione del provvedimento di sequestro beni emesso del Tribunale di Bari – Sezione Misure di Prevenzione, riguardante un patrimonio, immobiliare per un valore complessivo di 500 mila euro, nella disponibilità del nucleo familiare di un noto sorvegliato speciale di Gravina in Puglia (BA).
Il Tribunale di Bari, condividendo le risultanze investigative della Guardia di Finanza ha ritenuto la necessità di procedere ad un sequestro anticipato dei beni in sussistenza dell'attuale pericolosità soggetto e, del pericolo che gli stessi potessero essere sottratti o dispersi.
Il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Bari prosegue a tutto campo nella costante attività di aggressione ai patrimoni illeciti di soggetti indiziati di appartenere a sodalizi criminali di stampo mafioso ovvero che sulla base di elementi concreti debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose o che siano abitualmente dediti a traffici illeciti. In tal modo, vengono anemizzati i flussi finanziari frutto di illecite attività, impedendo alle strutture criminali di consolidare la loro posizione economica sul territorio.