Sfregio alla statua della Vergine: la rabbia lascia il posto al perdono
Il sindaco Alesio Valente condanna il gesto. Don Giuseppe Logruosso invita i fedeli ad un esame di coscienza
mercoledì 23 agosto 2017
"Quanto accaduto va condannato con fermezza, senza tentennamenti". Così il primo cittadino di Gravina Alesio Valente, appena appresa la notizia, ha commentato l'atto vandalico consumatosi nella notte tra il 21 e il 22 agosto ai danni della sacra effigie della Madonna nella piazzetta di via Ragni, poi ripulita con pazienza e amore da decine di mani volenterose nella mattinata di ieri.
"Ho provato - prosegue - una grande amarezza per quelle mani ignote che, dopo aver dato il peggio di sé nel recente passato nella distruzione dell'arredo urbano, nello sporcare muri e nell'abbandonare mobili e materassi ovunque, sono giunte adesso a deturpare persino l'immagine della donna che incarna l'essenza della maternità. Un'offesa grave, e non solo nei riguardi dei credenti, che testimonia la mancanza di valori e il dispregio della legge e del buon senso che caratterizza una fascia minoritaria di concittadini".
Da questo spiacevole episodio, a detta di Don Giuseppe Logruosso, non c'è che da trarre un insegnamento. "La rabbia deve lasciare il posto al perdono - ha affermato il parroco durante la cerimonia eucaristica svoltasi nella serata di martedì 22 agosto nella piazzetta di via Ragni -. Ciascun individuo deve scavare all'interno della propria coscienza e chiedersi 'cosa ho fatto per evitarlo?' e ancora 'qual è l'esempio che ho dato a questi giovani?'. Più che puntare il dito, dobbiamo guardare quanto è accaduto con occhi diversi. Solo così saremo in grado di capire che la Vergine Maria ci sta chiamando ad una doppia missione: primo, al rispetto del Creato; in secondo luogo, ad una maggiore attenzione all'educazione dei nostri figli, dei nostri giovani. Noi dobbiamo dare loro l'esempio e farci guida nel loro percorso di vita".
E a dar prova dell'amore incondizionato nei confronti del proprio paese, sono stati in tanti. Estrema gratitudine nelle parole del sindaco Valente che, in riferimento a quanti si sono adoperati per il ripristino della sacra effigie della Santa Madre, ha dichiarato: "A loro va il mio ringraziamento, personale ed a nome della città intera: ripulendo la statua della Vergine hanno dimostrato d'essere valido punto di riferimento ideale, isolando con la forza dell'esempio vandali e imbrattatori vari. Sono e devono essere loro, col loro entusiasmo e l'impegno civile e sociale di cui sono portatori, il vero volto di Gravina".
"Ho provato - prosegue - una grande amarezza per quelle mani ignote che, dopo aver dato il peggio di sé nel recente passato nella distruzione dell'arredo urbano, nello sporcare muri e nell'abbandonare mobili e materassi ovunque, sono giunte adesso a deturpare persino l'immagine della donna che incarna l'essenza della maternità. Un'offesa grave, e non solo nei riguardi dei credenti, che testimonia la mancanza di valori e il dispregio della legge e del buon senso che caratterizza una fascia minoritaria di concittadini".
Da questo spiacevole episodio, a detta di Don Giuseppe Logruosso, non c'è che da trarre un insegnamento. "La rabbia deve lasciare il posto al perdono - ha affermato il parroco durante la cerimonia eucaristica svoltasi nella serata di martedì 22 agosto nella piazzetta di via Ragni -. Ciascun individuo deve scavare all'interno della propria coscienza e chiedersi 'cosa ho fatto per evitarlo?' e ancora 'qual è l'esempio che ho dato a questi giovani?'. Più che puntare il dito, dobbiamo guardare quanto è accaduto con occhi diversi. Solo così saremo in grado di capire che la Vergine Maria ci sta chiamando ad una doppia missione: primo, al rispetto del Creato; in secondo luogo, ad una maggiore attenzione all'educazione dei nostri figli, dei nostri giovani. Noi dobbiamo dare loro l'esempio e farci guida nel loro percorso di vita".
E a dar prova dell'amore incondizionato nei confronti del proprio paese, sono stati in tanti. Estrema gratitudine nelle parole del sindaco Valente che, in riferimento a quanti si sono adoperati per il ripristino della sacra effigie della Santa Madre, ha dichiarato: "A loro va il mio ringraziamento, personale ed a nome della città intera: ripulendo la statua della Vergine hanno dimostrato d'essere valido punto di riferimento ideale, isolando con la forza dell'esempio vandali e imbrattatori vari. Sono e devono essere loro, col loro entusiasmo e l'impegno civile e sociale di cui sono portatori, il vero volto di Gravina".