Silos, la minoranza chiede un consiglio comunale
La notizia dell’abbattimento ha messo in allarme i consiglieri e vogliono vederci chiaro
giovedì 18 febbraio 2021
9.43
Torna in auge il dibattito pubblico sull'eventuale abbattimento del silos granaio posto nei pressi dell'area fiera. E' notizia diffusa negli ultimi giorni che gli uffici comunali avrebbero dato il via libera che autorizza la demolizione del sito, per consentire ai proprietari di realizzare delle residenze abitative. Un tam tam che ha invaso la rete, generando numerosi commenti e pareri anche discordanti tra loro.
Sulla questione hanno deciso di vederci chiaro anche i consiglieri comunali di minoranza, che hanno protocollato una richiesta per poter svolgere una seduta monotematica del consiglio comunale. Una richiesta, ad onor del vero, reiterata nel tempo, visto che la sua prima versione risale al febbraio 2020.
Nella missiva inviata al presidente Digiesi i consiglieri Michele Lorusso, Ketty Lorusso, Raffaella Colavito, Rosa Cataldi, Ignazio Lovero, Ezio Simone, Giovanni De Pascale e Vincenzo Varrese hanno ricordato che la richiesta di Permesso di Costruire risale al giungo 2017, con la volontà di trasformare il silos granaio in edificio residenziale. Richiesta che adesso sembrerebbe essere stata accolta dall'ufficio tecnico comunale, nonostante la contrarietà di gran parte della popolazione. Una notizia che -come scrivono i consiglieri di opposizione- "ha alimentato nella comunità sociale, imprenditoriale e politica gravinese un importante dibattito circa l'opportunità o meno di trasformazione sia dell'area che degli stessi edifici".
Nel documento depositati agli atti di Palazzo di Città i consiglieri ricordano che sul fabbricato c'è una richiesta dell'Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale di Lecce: istanza inviata alla soprintendenza barese nella quale si fa domanda di dichiarazione di interesse culturale per il silos gravinese, quale "immobile di enorme valenza e mirabile esempio di archeologia industriale". Non solo questo, ma dalla minoranza c'è la convinzione che una decisione così gravosa, andrebbe condivisa con la cittadinanza.
Infatti- si legge nella lettera- "i processi identitari di una comunità non possono essere lasciati ad iniziative spontanee, se pur intraprese da organismi meritevoli di considerazione, ma devono necessariamente essere frutto del lavoro di una intera comunità". Per queste ragioni si chiede di conoscere con precisione tutte le iniziative intraprese dagli organi preposti al rilascio di pareri "al fine di consentire una più ampia partecipazione e condivisione degli obiettivi previsti in materia di governo del territorio, oltre che di programmazione economica- sociale dello stesso".
Dall'opposizione pertanto invitano il sindaco e la giunta "a riferire sugli indirizzi politici e programmatici che si intende perseguire sull'area", chiedendo di invitare tutte le figure che possano contribuire a fare chiarezza sulla vicenda.
Sulla questione hanno deciso di vederci chiaro anche i consiglieri comunali di minoranza, che hanno protocollato una richiesta per poter svolgere una seduta monotematica del consiglio comunale. Una richiesta, ad onor del vero, reiterata nel tempo, visto che la sua prima versione risale al febbraio 2020.
Nella missiva inviata al presidente Digiesi i consiglieri Michele Lorusso, Ketty Lorusso, Raffaella Colavito, Rosa Cataldi, Ignazio Lovero, Ezio Simone, Giovanni De Pascale e Vincenzo Varrese hanno ricordato che la richiesta di Permesso di Costruire risale al giungo 2017, con la volontà di trasformare il silos granaio in edificio residenziale. Richiesta che adesso sembrerebbe essere stata accolta dall'ufficio tecnico comunale, nonostante la contrarietà di gran parte della popolazione. Una notizia che -come scrivono i consiglieri di opposizione- "ha alimentato nella comunità sociale, imprenditoriale e politica gravinese un importante dibattito circa l'opportunità o meno di trasformazione sia dell'area che degli stessi edifici".
Nel documento depositati agli atti di Palazzo di Città i consiglieri ricordano che sul fabbricato c'è una richiesta dell'Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale di Lecce: istanza inviata alla soprintendenza barese nella quale si fa domanda di dichiarazione di interesse culturale per il silos gravinese, quale "immobile di enorme valenza e mirabile esempio di archeologia industriale". Non solo questo, ma dalla minoranza c'è la convinzione che una decisione così gravosa, andrebbe condivisa con la cittadinanza.
Infatti- si legge nella lettera- "i processi identitari di una comunità non possono essere lasciati ad iniziative spontanee, se pur intraprese da organismi meritevoli di considerazione, ma devono necessariamente essere frutto del lavoro di una intera comunità". Per queste ragioni si chiede di conoscere con precisione tutte le iniziative intraprese dagli organi preposti al rilascio di pareri "al fine di consentire una più ampia partecipazione e condivisione degli obiettivi previsti in materia di governo del territorio, oltre che di programmazione economica- sociale dello stesso".
Dall'opposizione pertanto invitano il sindaco e la giunta "a riferire sugli indirizzi politici e programmatici che si intende perseguire sull'area", chiedendo di invitare tutte le figure che possano contribuire a fare chiarezza sulla vicenda.