Sindrome da rientro: Come difendersi?

3 italiani su 10 ne soffrono. Tutta colpa dello stress

domenica 9 settembre 2012 11.15
Irritabilità, stanchezza, difficoltà di concentrazione? E ancora disturbi del sonno, mal di testa e talvolta perdita di peso?

E' la sindrome da rientro, che in Italia affligge 3 lavoratori su 10. Gli inglesi la chiamano post vacation blues per descrivere quel disturbo che può presentarsi con diversi sintomi nella fase di passaggio tra un periodo di vacanza, durante il quale generalmente allentiamo le nostre tensioni, e la ripresa delle abitudini ordinarie.

Nello sviluppo di questa sindrome, che può sfociare in una vera e propria malattia manifestandosi con crisi depressive e attacchi d'ansia, gioca un ruolo chiave lo stress che agisce sul cosiddetto asse ipotalamo-ipofisi-surrene. L'ipotalamo controlla il rilascio di ormoni da parte dell'ipofisi che agiscono, a loro volta, sulle ghiandole surrenali, che producono i cosiddetti ormoni dello stress, come adrenalina e cortisolo. In genere durante un periodo di allentamento delle tensioni, sostengono gli esperti, questo sistema si mette un po' a riposo rispetto al ritmo abituale. Il rientro alla vita normale, specie se repentino, costringe però il sistema e, in particolare i surreni, a un superlavoro, cui non è immediatamente pronto, e così, diventa normale avere qualche difficoltà a rispondere alle esigenze della vita di sempre. Il rischio di sviluppare la sindrome da rientro è tanto maggiore quanto più il lavoro è di tipo intellettuale.

Come sfuggire dunque a questa sindrome? Per riprende il ménage lavorativo e famigliare con il piede giusto occorre prendersi almeno un giorno "cuscinetto" prima di recarsi in ufficio e cominciare gradualmente la routine. Poi bisogna resettare il ritmo sonno-veglia per rientrare con gradualità nei parametri standard nonché mettersi a regime sul piano alimentare con pasti equilibrati ricchi di frutta e verdura. Infine è buona regola cercare di ritagliarsi sempre un po' di spazio, per rilassarsi ma anche per fare un po' di moto. Nella maggior parte dei casi quella da rientro è una sindrome passeggera per cui la miglior cura resta quella del sorriso. E come sempre: basta non prendersi troppo sul serio.