Skèné Produzioni presenta i suoi Monol(u)oghi
Un’azione di teatro diffuso per raccontare la città e la sua comunità
mercoledì 3 febbraio 2021
13.23
Raccontare la propria città, partendo dalla propria famiglia e dalla propria storia. Questo il succo del Progetto Monol(u)oghi messo a punto dalla Skèné Produzioni.
Una iniziativa che intende rafforzare il senso identitario della comunità e valorizzare alcuni luoghi simbolo della città, animandoli con storie e racconti espressi attraverso l'esplorazione di diverse forme d'arte, che trasformeranno il centro storico in un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto. Danza, musica, recitazione e narrazione saranno gli elementi che forgeranno il materiale di cui si nutre il progetto, con "la magia del raccontare, riscoprendo storie che mettono al centro il territorio e rafforzano il senso di comunità" che rappresenteranno gli "ingredienti della rassegna Monol(u)oghi- sottolinea l'attore gravinese Raffaele Braia, artefice dell'iniziativa, che prenderà le sue mossa partendo dal laboratorio teatrale gratuito "l'arte di narrare".
Un laboratorio, spiega Braia, pensato per performers professionisti e per tutti gli amanti del teatro, della musica e della danza, giovani e meno giovani, che vorranno mettersi in gioco, accettando la sfida di "farsi Guardiani del Ponte, ridando vita e voce alle piccole grandi storie della comunità Pugliese".
Il progetto si avvale del contributo regionale del bando "Custodiamo la cultura in Puglia" gestito dal Teatro Pubblico Pugliese.
Le sedute laboratoriali dell'arte della narrazione inizieranno a partire dal 26 febbraio, con le domande di iscrizione da presentare alla Skèné Produzioni entro il 10 febbraio prossimo.
"Centro di gravità di Monol(u)oghi -continua Braia-sarà l'albero genealogico, la sua esplorazione, la sua misteriosa e affascinante ramificazione di storie e di vita".
Un approccio diverso e un curioso approfondimento sull'oralità e sulle sue nuove forme espressive, a cui unire la necessità- afferma l'attore gravinese- "di riscoprire storie identitarie, uniche e inedite": racconti come un rito collettivo che si svolgerà nei pressi del Ponte acquedotto. Infatti, il progetto sfocerà in due serate in programma il 10 e l'11 luglio, con gli spettacoli finali (una serie di brevi rappresentazioni, ripetute più volte, una per ogni posto) che si terranno in quattro luoghi suggestivi del centro storico di Gravina come il Bastione Medioevale, il Cavato Sant'Andrea, il Chiostro di Santa Sofia e il Chiostro del Museo Civico. "Luoghi intimi, nascosti e preziosi, dove ascoltare un rito collettivo, storie che vengono da lontano, racconti di famiglia, come un grande affresco della bellissima Gravina"- conclude Braia.
Una iniziativa che intende rafforzare il senso identitario della comunità e valorizzare alcuni luoghi simbolo della città, animandoli con storie e racconti espressi attraverso l'esplorazione di diverse forme d'arte, che trasformeranno il centro storico in un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto. Danza, musica, recitazione e narrazione saranno gli elementi che forgeranno il materiale di cui si nutre il progetto, con "la magia del raccontare, riscoprendo storie che mettono al centro il territorio e rafforzano il senso di comunità" che rappresenteranno gli "ingredienti della rassegna Monol(u)oghi- sottolinea l'attore gravinese Raffaele Braia, artefice dell'iniziativa, che prenderà le sue mossa partendo dal laboratorio teatrale gratuito "l'arte di narrare".
Un laboratorio, spiega Braia, pensato per performers professionisti e per tutti gli amanti del teatro, della musica e della danza, giovani e meno giovani, che vorranno mettersi in gioco, accettando la sfida di "farsi Guardiani del Ponte, ridando vita e voce alle piccole grandi storie della comunità Pugliese".
Il progetto si avvale del contributo regionale del bando "Custodiamo la cultura in Puglia" gestito dal Teatro Pubblico Pugliese.
Le sedute laboratoriali dell'arte della narrazione inizieranno a partire dal 26 febbraio, con le domande di iscrizione da presentare alla Skèné Produzioni entro il 10 febbraio prossimo.
"Centro di gravità di Monol(u)oghi -continua Braia-sarà l'albero genealogico, la sua esplorazione, la sua misteriosa e affascinante ramificazione di storie e di vita".
Un approccio diverso e un curioso approfondimento sull'oralità e sulle sue nuove forme espressive, a cui unire la necessità- afferma l'attore gravinese- "di riscoprire storie identitarie, uniche e inedite": racconti come un rito collettivo che si svolgerà nei pressi del Ponte acquedotto. Infatti, il progetto sfocerà in due serate in programma il 10 e l'11 luglio, con gli spettacoli finali (una serie di brevi rappresentazioni, ripetute più volte, una per ogni posto) che si terranno in quattro luoghi suggestivi del centro storico di Gravina come il Bastione Medioevale, il Cavato Sant'Andrea, il Chiostro di Santa Sofia e il Chiostro del Museo Civico. "Luoghi intimi, nascosti e preziosi, dove ascoltare un rito collettivo, storie che vengono da lontano, racconti di famiglia, come un grande affresco della bellissima Gravina"- conclude Braia.