Soddisfazione per la prima conferenza sulla teoria Gender
Un momento di incontro e di confronto
martedì 27 ottobre 2015
11.56
Tutto è bene quel che finisce bene. Dopo il gran successo ottenuto alla conferenza di ieri sulla ideologia Gender tenutasi nella parrocchia di San Francesco, i ragazzi gravinesi promotori dell'evento volevano ringraziare in egual modo tutte le persone presenti, la stampa e la tv accorsa, la Chiesa (in particolar modo Padre Mario) e i relatori intervenuti: Manuela Antonacci responsabile Manif Pour Tous Bari e Antonio Brandi Presidente dell'associazione Nazionale Pro Vita.
Come volevasi dimostrare e, come hanno potuto constatare i presenti, il dibattito ha rappresentato esclusivamente un momento di denuncia contro chi vorrebbe violare l'innocenza dei nostri bambini, attraverso metodi meschini celati dietro termini come "rispetto", "allegria", "diritti civili" e presenti nel decreto della "BUONA SCUOLA".
Nessun inno all'odio e alla violenza (anzi, più volte durante il dibattito sono stati espressi sentimenti di solidarietà e rispetto nei confronti degli omosessuali in quanto persone soggiogate dalla stessa ideologia e dalla società moderna), come qualcuno ha tentato di dire, creando finti allarmismi e sperando in un boicottaggio della conferenza fino all'ultimo minuto (anche con chiamate anonime ed insistenti dirette al parroco della Chiesa).
Il tutto fatto con buona fede (anche grazie al supporto della psicologa infantile intervenuta) ed eseguito con prove e leggi alla mano tentando, vanamente, di trovare un positivo riscontro contro tutte quelle persone che hanno, nuovamente, preferito sbraitare su dei social, approfittando dell'audience dell'evento anche per fare mera propaganda politica.
Insomma, un altro buco nell'acqua per gli antagonisti del pensiero libero gravinese.
Come volevasi dimostrare e, come hanno potuto constatare i presenti, il dibattito ha rappresentato esclusivamente un momento di denuncia contro chi vorrebbe violare l'innocenza dei nostri bambini, attraverso metodi meschini celati dietro termini come "rispetto", "allegria", "diritti civili" e presenti nel decreto della "BUONA SCUOLA".
Nessun inno all'odio e alla violenza (anzi, più volte durante il dibattito sono stati espressi sentimenti di solidarietà e rispetto nei confronti degli omosessuali in quanto persone soggiogate dalla stessa ideologia e dalla società moderna), come qualcuno ha tentato di dire, creando finti allarmismi e sperando in un boicottaggio della conferenza fino all'ultimo minuto (anche con chiamate anonime ed insistenti dirette al parroco della Chiesa).
Il tutto fatto con buona fede (anche grazie al supporto della psicologa infantile intervenuta) ed eseguito con prove e leggi alla mano tentando, vanamente, di trovare un positivo riscontro contro tutte quelle persone che hanno, nuovamente, preferito sbraitare su dei social, approfittando dell'audience dell'evento anche per fare mera propaganda politica.
Insomma, un altro buco nell'acqua per gli antagonisti del pensiero libero gravinese.