“Sposarsi al museo”
Riti civili presso la Fondazione “E. P. Santomasi”.
domenica 26 ottobre 2014
8.46
Sposarsi al museo adesso si può anche a Gravina, presso la Fondazione "Ettore Pomarici Santomasi" promotrice di "Nozze al museo".
Messi a disposizione per il rito civile, gli ambienti di quella che fu l'abitazione della famiglia Santomasi. Non tutti in realtà: "Saranno fruibili l'appartamento ed i suoi saloni di rappresentanza, la pinacoteca e il terrazzo sito nella struttura di via Museo", chiarisce Mariateresa Di Noia della Fondazione "Ettore Pomarici Santomasi", "ma ovviamente sarà tutto da valutare in base ai vincoli della normativa in materia di beni culturali". Categoricamente esclusa, dagli scenari per cerimonia, la ricostruzione della cripta di San Vito Vecchio: "Gli affreschi sono molto delicati ed inoltre lo spazio è piuttosto ristretto".
L'iniziativa vuole promuovere e rilanciare l'immagine dell'istituzione gravinese, per rispondere attivamente alle diverse richieste del pubblico: "Noi non siamo i primi a farlo, ci sono molti musei in Puglia e in Italia già disponibili in questo senso", fanno sapere dalla Fondazione. Il servizio è già attivo e per usufruirne basterà inviare una richiesta o chiamare in sede. Una volta presa in carico la domanda, sarà valutata dal consiglio di amministrazione: "Ogni caso sarà analizzato dal consiglio in base alle singole richieste, si terranno sempre in considerazione le leggi di tutela e conservazione del patrimonio museale", continua Di Noia.
Per quanto riguarda i costi invece è ancora tutto da definire: "Per il momento non è stata stabilita alcuna somma, sicuramente ci sarà un contributo da versare ma anche questo sarà al vaglio del consiglio".
Messi a disposizione per il rito civile, gli ambienti di quella che fu l'abitazione della famiglia Santomasi. Non tutti in realtà: "Saranno fruibili l'appartamento ed i suoi saloni di rappresentanza, la pinacoteca e il terrazzo sito nella struttura di via Museo", chiarisce Mariateresa Di Noia della Fondazione "Ettore Pomarici Santomasi", "ma ovviamente sarà tutto da valutare in base ai vincoli della normativa in materia di beni culturali". Categoricamente esclusa, dagli scenari per cerimonia, la ricostruzione della cripta di San Vito Vecchio: "Gli affreschi sono molto delicati ed inoltre lo spazio è piuttosto ristretto".
L'iniziativa vuole promuovere e rilanciare l'immagine dell'istituzione gravinese, per rispondere attivamente alle diverse richieste del pubblico: "Noi non siamo i primi a farlo, ci sono molti musei in Puglia e in Italia già disponibili in questo senso", fanno sapere dalla Fondazione. Il servizio è già attivo e per usufruirne basterà inviare una richiesta o chiamare in sede. Una volta presa in carico la domanda, sarà valutata dal consiglio di amministrazione: "Ogni caso sarà analizzato dal consiglio in base alle singole richieste, si terranno sempre in considerazione le leggi di tutela e conservazione del patrimonio museale", continua Di Noia.
Per quanto riguarda i costi invece è ancora tutto da definire: "Per il momento non è stata stabilita alcuna somma, sicuramente ci sarà un contributo da versare ma anche questo sarà al vaglio del consiglio".