Stabilità e rinnovamento: il centrosinistra a guida Pd traccia la rotta
Intanto, alla coalizione s’aggrega anche il movimento di Burdi e Palmirotta
sabato 7 gennaio 2012
17.33
Più che un programma, una dichiarazione di intenti.
Tre paginette fitte da cui emergono, come punti cardine, tre parole d'ordine: stabilità, rinnovamento, competenza.
Per capire come si passerà dal dire al fare, bisognerà attendere. Intanto, però, nel mare magnum delle aspirazioni preelettorali prende il largo la coalizione capeggiata dal Pd e composta anche da Api, Fli, Udc, Upc, Idv e, ultimo arrivato, dal movimento civico "Democrazia e futuro", che ha in Giovanni Palmirotta e Mario Burdi (quest'ultimo già tra i leader del Movimento dei repubblicani europei, fino allo scorso ottobre tra gli alleati di ferro della giunta di centrodestra a guida Divella) i suoi referenti.
"Gravina può e deve farcela", scrivono i rappresentanti delle sette forze politiche in un documento a firma convinta. "E' importante ripartire da un governo stabile, in grado di governare realmente sino alla fine naturale del mandato elettorale e che abbia il tempo e la forza necessari per attuare quel cambiamento tanto auspicato dalla collettività", perseguendo "la realizzazione di un programma condiviso che abbia come riferimento i più deboli, i meno abbienti". Obiettivo da centrare, si precisa, attraverso l'impegno dei partiti della coalizione "a formare liste elettorali rinnovate, composte da candidati che abbiano in sé una formazione tale da poter apportare un contributo significativo in termini di idee e proposte e contribuire alla costruzione di una nuova cittadinanza attiva e di una forte cultura dei doveri, premessa indispensabile per una effettiva partecipazione alla vita democratica". Quindi, il candidato sindaco. Nessun nome, ma un generico identikit: "La coalizione, che condannando ogni trasformismo si impegna a mantenere la medesima composizione durante la prossima consiliatura, dovrà essere guidata da un candidato sindaco che dovrà essere un primus inter pares, più che un primus super pares ed operare nella trasparenza, utilizzando la meritocrazia come unico criterio per la scelta di ogni forma di collaborazione politica e professionale".
Avanti, dunque. A vele spiegate verso le urne, nonostante il nuovo richiamo all'unità lanciato da Sel. Il cui invito a ritrovarsi domenica 8 gennaio per cercare di ricucire gli strappi interni al centrosinistra sembra destinato a cadere nel vuoto. Quasi come fosse il canto ammaliante di una sirena, da ignorare per evitare di finire sugli scogli nel corso di una ancora lunga e perigliosa navigazione nei mari procellosi della politica gravinese….
Tre paginette fitte da cui emergono, come punti cardine, tre parole d'ordine: stabilità, rinnovamento, competenza.
Per capire come si passerà dal dire al fare, bisognerà attendere. Intanto, però, nel mare magnum delle aspirazioni preelettorali prende il largo la coalizione capeggiata dal Pd e composta anche da Api, Fli, Udc, Upc, Idv e, ultimo arrivato, dal movimento civico "Democrazia e futuro", che ha in Giovanni Palmirotta e Mario Burdi (quest'ultimo già tra i leader del Movimento dei repubblicani europei, fino allo scorso ottobre tra gli alleati di ferro della giunta di centrodestra a guida Divella) i suoi referenti.
"Gravina può e deve farcela", scrivono i rappresentanti delle sette forze politiche in un documento a firma convinta. "E' importante ripartire da un governo stabile, in grado di governare realmente sino alla fine naturale del mandato elettorale e che abbia il tempo e la forza necessari per attuare quel cambiamento tanto auspicato dalla collettività", perseguendo "la realizzazione di un programma condiviso che abbia come riferimento i più deboli, i meno abbienti". Obiettivo da centrare, si precisa, attraverso l'impegno dei partiti della coalizione "a formare liste elettorali rinnovate, composte da candidati che abbiano in sé una formazione tale da poter apportare un contributo significativo in termini di idee e proposte e contribuire alla costruzione di una nuova cittadinanza attiva e di una forte cultura dei doveri, premessa indispensabile per una effettiva partecipazione alla vita democratica". Quindi, il candidato sindaco. Nessun nome, ma un generico identikit: "La coalizione, che condannando ogni trasformismo si impegna a mantenere la medesima composizione durante la prossima consiliatura, dovrà essere guidata da un candidato sindaco che dovrà essere un primus inter pares, più che un primus super pares ed operare nella trasparenza, utilizzando la meritocrazia come unico criterio per la scelta di ogni forma di collaborazione politica e professionale".
Avanti, dunque. A vele spiegate verso le urne, nonostante il nuovo richiamo all'unità lanciato da Sel. Il cui invito a ritrovarsi domenica 8 gennaio per cercare di ricucire gli strappi interni al centrosinistra sembra destinato a cadere nel vuoto. Quasi come fosse il canto ammaliante di una sirena, da ignorare per evitare di finire sugli scogli nel corso di una ancora lunga e perigliosa navigazione nei mari procellosi della politica gravinese….