Statale 96: i cantieri restano chiusi

L'Anas chiede tempo per risolvere i problemi. Ventricelli: "Tra venti giorni ritorneremo alla carica".

giovedì 31 gennaio 2013 11.20
A cura di Marina Dimattia
Venti giorni prima della ripresa dei lavori lungo la statale 96? "Magari".

Si lascia scappare il consigliere regionale Michele Ventricelli, promotore dell'incontro di lunedì scorso tra i dirigenti dell'Anas e i rappresentanti istituzionali dei comuni interessati dalla strada (tra questi anche Gravina, presente col sindaco Alesio Valente). Un "magari" che forse non fa ben sperare.

A chiedere altri 20 giorni è stata l'Anas, per bocca del capo compartimento Nicola Marzi. Ma non per ripartire. Per provare innanzitutto a trovare un accordo con l'impresa appaltatrice che si sta occupando della tratta all'altezza di Mellitto, e che pare versi in condizioni economiche difficili. "Non sappiamo molto della situazione della ditta. Noi non abbiamo incontrato i titolari. Pare che non abbiano crediti a sufficienza per portare avanti i lavori. Noi sicuramente tra venti giorni torneremo a sollecitare l'ANAS, ribadendo la necessità di riprendere e concludere i lavori sulla SS 96 con la massima urgenza. Il nostro auspicio è che la controversia tra l'Anas e la ditta appaltatrice si risolva senza provocare ulteriori disagi e conseguenze che ricadrebbero sul territorio e sui cittadini che percorrono quella strada", continua Ventricelli.

Così tra poco più di due settimane la risposta potrebbe avere un sapore dolciastro. Là dove, trovato un accordo e definiti i tempi di ripartenza, la consegna della strada non oltrepasserà il mese di luglio. Tutt'al più agosto. Sono cinque, sei mesi i tempi ulteriori di cui necessiterebbe l'impresa incaricata dei lavori. Sempre che decidesse di portarli avanti.

Diversamente, la percezione di un gusto amarognolo pervaderebbe i palati di pendolari e viaggiatori. Qualora in questi venti giorni tra le parti in causa fosse ancora maretta. In questo caso i tempi slitterebbero notevolmente. E si prospetterebbe la necessità di una nuova gara d'appalto, con conseguente nuova assegnazione dei lavori a nuova impresa e tempi ancora biblici per il completamento di una strada che ha già macinato troppe vittime.