Stato di agitazione a palazzo di città

Dipendenti e sindacati contro l'amministrazione

venerdì 22 maggio 2015 10.45
A cura di Antonella Testini
Dipendenti comunali sul piede di guerra minacciano lo sciopero.

Dopo l'ennesima riunione congiunta con tutte le sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, i dipendenti del Municipio tornano a chiedere risposte all'amministrazione comunale dopo il botta e risposta a distanza di qualche mese scatenato da un post del primo cittadino che si scagliava contro i "furbetti" degli uffici pubblici.
Lo stato di agitazione arriva "dopo ampio dibattito – si legge nel verbale post assemblea - e valutata con grande attenzione l'insostenibile situazione creatasi a seguito delle gravi inadempienze contrattuali dell'amministrazione comunale che, sollecitata più volte, ha fornito solo risposte evasive promettendo adempimenti mai realizzati".

Nello stigmatizzare il pesante silenzio da parte dell'amministrazione comunale, i dipendenti hanno formulato una serie di richieste chiedendo innanzitutto il pagamento del salario accessorio 2014, oltre al pagamento del lavoro straordinario ancora non riconosciuto ai dipendenti, la presentazione e destinazione del fondo risorse decentrate 2015, l'immediata assegnazione degli incarichi di responsabilità per l'anno in corso, compresa l'assegnazione delle Posizioni organizzative e delle indennità di rischio. E ancora: l'adozione di un piano della formazione e dell'aggiornamento per i dipendenti comunali oltre all'adozione di un piano per la Performance. Non da ultimo si chiede un piano di ripartizione del lavoro straordinario che basti a coprire tutte le necessità per l'anno 2015.
Richieste messe nero su bianco e sottoscritte da tutti i dipendenti comunali presenti all'assemblea.

La medesima nota è stata inviata al sindaco e al prefetto, non solo per informarli di quanto sta avvenendo a palazzo di città ma anche per proclamare lo stato di agitazione e annunciare "che in caso di mancata risposta alla vertenza saranno adottate le opportune azioni di lotta". Ovvero uno sciopero dei dipendenti.