Strappo nella maggioranza, consiglieri chiedono azzeramento
In cinque scrivono al sindaco, chiedendo una verifica politica
mercoledì 9 giugno 2021
16.00
"Caro sindaco, secondo noi è necessaria una verifica politica con contestuale azzeramento delle cariche istituzionali". Questo è quanto chiedono senza mezzi termini cinque consiglieri di maggioranza al sindaco Alesio Valente. Una richiesta che viene esplicitata in una missiva che i cinque "dissidenti" hanno inviato al primo cittadino e ai consiglieri comunali di maggioranza, spiegando le ragioni di tale rivendicazione.
Le ragioni che hanno spinto infatti Lapolla, Ariani, Meliddo, Capone e Tedesco ad esplicitare tale richiesta vanno ricercate- dicono gli stessi interessati- nella "necessità di condividere un percorso di fine legislatura per decidere insieme, un programma che vada esclusivamente nell'interesse della comunità gravinese e della Città di Gravina". In verità la richiesta di una verifica non è nuova, ma è datata nel tempo, ma "ora per un motivo, ora per il Covid, sono anni che si agisce in maniera soggettiva e molto spesso ignorando la maggioranza ed i relativi consiglieri che sono stati eletti dal popolo e ad esso fra pochi mesi dovranno dare conto attraverso le urne"- affermano nella lettera i cinque provenienti da diverse formazioni politiche che poi continuano: "non vogliamo accusare nessuno, la nostra è una richiesta pacata, urgente e circostanziata, perché molte cose sono successe e quasi sempre si sono messi i pannicelli caldi".
Insomma, per Lapolla, Ariani, Meliddo, Capone e Tedesco le cose non vanno bene e c'è bisogno di una sferzata per portare a termine la legislatura nel migliore dei modi. E tra le cose che i consiglieri rimproverano al sindaco, come esempio eclatante, prendono l'invio in ritardo alla Regione Puglia del deliberato del consiglio comunale sul deposito di scorie "che ha ingenerato nella popolazione il sospetto che o siamo incompetenti o dilettanti oppure in malafede". Per questa ragione i consiglieri non si sentono più di dover reggere le responsabilità altrui e – dicono testualmente- "siamo pronti ad assumerci le nostre di responsabilità".
"Vogliamo essere protagonisti e non comparse, o addirittura scomparse" - dicono i cinque, che essendo la legislatura agli sgoccioli, vorrebbero confrontarsi sulle tematiche sulle quali si sta focalizzando il governo della città. "E' un nostro diritto, è un nostro dovere verso chi ci ha votato e verso chi ci voterà" - dicono i consiglieri "ribelli", chiedendo uno scatto in avanti ed un ultimo sforzo prima della fine del mandato dell'amministrazione, da effettuare in questo particolare periodo post covid, che potrebbe rappresentare un momento di crescita economica per la città.
"Desideriamo sapere se la politica è condivisione oppure continuare con i last minute, spacciati a volte per atti dovuti e oggetto di fortissime critiche da esponenti istituzionali sovraccomunali di Partiti di maggioranza, desideriamo bandire definitivamente gli atteggiamenti aggressivi di chi si ritiene inamovibile e disprezza il ruolo degli alleati quasi a commiserarlo" - si legge nella lettera inviata alla maggioranza.
In pratica il concetto è che si vince e si governa tutti insieme "e non che si governa in pochi e si paga tutti quando si sbaglia".
Ecco perché viene chiesta una verifica ritenuta "un processo democratico che dà la certezza della compattezza e soprattutto, sancisce il ruolo di ciascuno anche in base a quello che ha prodotto e che non ha prodotto. Vogliamo farlo in modo costruttivo, senza colpevolizzare nessuno, ma con un atteggiamento sereno ed obbiettivo, dobbiamo decidere se ce una maggioranza granitica e che ha voglia di lavorare con passione per la Città".
Al sindaco i cinque consiglieri attribuiscono molte responsabilità. Il primo cittadino- dicono in maniera critica- "ha fatto molto, ma quasi sempre da solo, informando quando proprio non poteva farne a meno solo la Giunta Comunale e se poteva, la evitava pure".
E a riprova di quanto affermato ci sarebbe una lettera inviata dal Prefetto al sindaco nella quale si chiede contezza del Bilancio che il Comune avrebbe dovuto presentare entro il 31 maggio, con i consiglieri che ad oggi potranno prendere visione delle delibere "senza conoscerne i contenuti e senza aver potuto contribuire alla stesura del Bilancio, con la promessa ormai nota, che si ha il tempo per fare gli emendamenti." "Qui, ancora una volta si approva un Bilancio a scatola chiusa e si chiede di approvarlo, pena il commissariamento ad acta e nella peggiore delle ipotesi lo scioglimento del Consiglio Comunale" - si legge nella missiva.
Ed è proprio sul bilancio che si gioca la partita, con Valente che ancora una volta dovrà fare la conta dei voti in consiglio comunale, oppure cedere alle richieste dei cinque consiglieri che ribadiscono la propria posizione: "siamo molto seri e responsabili, e non faremo venire meno la nostra responsabilità, ma in nome della buona politica e nell'esclusivo interesse della maggiorana attuale e futura, desideriamo immediatamente che da oggi si avvii una verifica politica con azzeramento di tutte le cariche istituzionali. Siamo molto fiduciosi e convinti che avendo scritto la presente con il cuore in mano e con la massima responsabilità politica ed istituzionale ci saranno le immediate risposte di quanto rappresentato, senza ricatti, richiesta di poltrone e visibilità varie. Quelle come sempre se le prendano altri che molto spesso le occupano abusivamente". Il pallino passa adesso nelle mani del sindaco che dovrà trarre le proprie considerazioni.
Le ragioni che hanno spinto infatti Lapolla, Ariani, Meliddo, Capone e Tedesco ad esplicitare tale richiesta vanno ricercate- dicono gli stessi interessati- nella "necessità di condividere un percorso di fine legislatura per decidere insieme, un programma che vada esclusivamente nell'interesse della comunità gravinese e della Città di Gravina". In verità la richiesta di una verifica non è nuova, ma è datata nel tempo, ma "ora per un motivo, ora per il Covid, sono anni che si agisce in maniera soggettiva e molto spesso ignorando la maggioranza ed i relativi consiglieri che sono stati eletti dal popolo e ad esso fra pochi mesi dovranno dare conto attraverso le urne"- affermano nella lettera i cinque provenienti da diverse formazioni politiche che poi continuano: "non vogliamo accusare nessuno, la nostra è una richiesta pacata, urgente e circostanziata, perché molte cose sono successe e quasi sempre si sono messi i pannicelli caldi".
Insomma, per Lapolla, Ariani, Meliddo, Capone e Tedesco le cose non vanno bene e c'è bisogno di una sferzata per portare a termine la legislatura nel migliore dei modi. E tra le cose che i consiglieri rimproverano al sindaco, come esempio eclatante, prendono l'invio in ritardo alla Regione Puglia del deliberato del consiglio comunale sul deposito di scorie "che ha ingenerato nella popolazione il sospetto che o siamo incompetenti o dilettanti oppure in malafede". Per questa ragione i consiglieri non si sentono più di dover reggere le responsabilità altrui e – dicono testualmente- "siamo pronti ad assumerci le nostre di responsabilità".
"Vogliamo essere protagonisti e non comparse, o addirittura scomparse" - dicono i cinque, che essendo la legislatura agli sgoccioli, vorrebbero confrontarsi sulle tematiche sulle quali si sta focalizzando il governo della città. "E' un nostro diritto, è un nostro dovere verso chi ci ha votato e verso chi ci voterà" - dicono i consiglieri "ribelli", chiedendo uno scatto in avanti ed un ultimo sforzo prima della fine del mandato dell'amministrazione, da effettuare in questo particolare periodo post covid, che potrebbe rappresentare un momento di crescita economica per la città.
"Desideriamo sapere se la politica è condivisione oppure continuare con i last minute, spacciati a volte per atti dovuti e oggetto di fortissime critiche da esponenti istituzionali sovraccomunali di Partiti di maggioranza, desideriamo bandire definitivamente gli atteggiamenti aggressivi di chi si ritiene inamovibile e disprezza il ruolo degli alleati quasi a commiserarlo" - si legge nella lettera inviata alla maggioranza.
In pratica il concetto è che si vince e si governa tutti insieme "e non che si governa in pochi e si paga tutti quando si sbaglia".
Ecco perché viene chiesta una verifica ritenuta "un processo democratico che dà la certezza della compattezza e soprattutto, sancisce il ruolo di ciascuno anche in base a quello che ha prodotto e che non ha prodotto. Vogliamo farlo in modo costruttivo, senza colpevolizzare nessuno, ma con un atteggiamento sereno ed obbiettivo, dobbiamo decidere se ce una maggioranza granitica e che ha voglia di lavorare con passione per la Città".
Al sindaco i cinque consiglieri attribuiscono molte responsabilità. Il primo cittadino- dicono in maniera critica- "ha fatto molto, ma quasi sempre da solo, informando quando proprio non poteva farne a meno solo la Giunta Comunale e se poteva, la evitava pure".
E a riprova di quanto affermato ci sarebbe una lettera inviata dal Prefetto al sindaco nella quale si chiede contezza del Bilancio che il Comune avrebbe dovuto presentare entro il 31 maggio, con i consiglieri che ad oggi potranno prendere visione delle delibere "senza conoscerne i contenuti e senza aver potuto contribuire alla stesura del Bilancio, con la promessa ormai nota, che si ha il tempo per fare gli emendamenti." "Qui, ancora una volta si approva un Bilancio a scatola chiusa e si chiede di approvarlo, pena il commissariamento ad acta e nella peggiore delle ipotesi lo scioglimento del Consiglio Comunale" - si legge nella missiva.
Ed è proprio sul bilancio che si gioca la partita, con Valente che ancora una volta dovrà fare la conta dei voti in consiglio comunale, oppure cedere alle richieste dei cinque consiglieri che ribadiscono la propria posizione: "siamo molto seri e responsabili, e non faremo venire meno la nostra responsabilità, ma in nome della buona politica e nell'esclusivo interesse della maggiorana attuale e futura, desideriamo immediatamente che da oggi si avvii una verifica politica con azzeramento di tutte le cariche istituzionali. Siamo molto fiduciosi e convinti che avendo scritto la presente con il cuore in mano e con la massima responsabilità politica ed istituzionale ci saranno le immediate risposte di quanto rappresentato, senza ricatti, richiesta di poltrone e visibilità varie. Quelle come sempre se le prendano altri che molto spesso le occupano abusivamente". Il pallino passa adesso nelle mani del sindaco che dovrà trarre le proprie considerazioni.