STT: adesso dettiamo noi l’agenda politica

La cittadinanza attiva: non daremo tregua alle istituzioni. Unanime l'impegno di lavorare insieme per salvare il centro storico

venerdì 8 aprile 2011
Passato il momento dello sgomento e della rabbia è arrivato il tempo delle proposte. Si può riassumere così la conferenza cittadina organizzata dai promotori di Siamo tutti tufi.

Presenti l'assessore regionale Barbanente, le autorità comunali con il sindaco e l'assessore Tremamunno in testa e il consigliere Carulli in veste di ex sindaco. Ma i veri protagonisti della serata sono stati gli stessi organizzatori che hanno saputo sapientemente esporre l'attuale situazione di degrado in cui versa l'intera città antica, ma soprattutto, e senza mai cadere nella sterile polemica, hanno saputo ripercorrere tutte le tappe che hanno portato il nostro centro storico a diventare così spaventosamente fragile. Hanno spiegato quali e quanti treni abbiamo perso in questi anni, mostrando come invece altre realtà, più attente di noi hanno valorizzato e tratto profitto dall'anima antica delle città.

Tanta la gente presente in sala che è rimasta sino a tarda sera ad ascoltare l'intervento dell'assessore Barbanente che da prima ha esaltato la bellezza e soprattutto l'unicità del nostro centro storico, e subito dopo ha voluto rimarcare l'ennesima occasione sprecata: "Purtroppo Gravina ha il Pirp ancora bloccato per una serie di motivi: innanzitutto perché è stato progettato per le periferie dove sono state proposte cubature eccessive per i fabbricati".

Immobili i politici presenti in sala che nei loro interventi hanno fatto ben attenzione a non schiacciarsi i piedi a vicenda.

Unanime l'impegno di lavorare insieme per salvare il centro storico pensando da subito alla realizzazione dei progetti per la messa in sicurezza dei luoghi più colpiti dal maltempo e soprattutto dall'incuria. I promotori dell'iniziativa " Siamo tutti tufi" promettono: " Non daremo tregua alle Istituzioni sino a quando non otterremo dei risultati concreti". Probabilmente non è una minaccia ma c'è da scommettere che non si fermeranno.
Per fortuna.