Sul caso del piccolo Salvatore scoppia la polemica

Versioni differenti tra Comune e scuola. E l'assessore Marchetti contesta Gravinalife.

lunedì 3 dicembre 2012 15.35
A cura di Antonella Testini
La speranza era di contribuire a risolvere il problema, ma a poche ore dalla pubblicazione dell'articolo dove raccontavamo la storia del piccolo Salvatore, un bambino disabile iscritto alla scuola elementare "Don Saverio Valerio", è scoppiata la polemica.

L'assessore municipale all'istruzione Laura Marchetti, citata nell'articolo nel passo in cui si affermava che l'incontro per definire la possibile soluzione della vicenda era saltato per un imprevisto che aveva interessato lei ed il sindaco e che da allora più nessun altro incontro era stato convocato o tenuto, in una tempestosa telefonata al nostro direttore, paventando il ricorso ad azioni giudiziarie, ha invocato il diritto di rettifica. Esplicitandolo in una nota scritta che pubblichiamo integralmente (e che avremmo pubblicato anche senza telefonate): "Chiedo a norma di legge immediata rettifica per la notizia apparsa in data odierna su gravina life, in merito alle difficoltà del bambino disabile ad accedere nella scuola elementare Don Saverio Valerio. Sebbene abbia rinviato l'appuntamento (avevo la febbre), sono andata il giorno dopo, anche a nome del sindaco, a parlare del problema con la dirigente scolastica in occasione dell'incontro del Piano di Riordino. A lei ho prospettato il problema. Di fronte a lei ho perorato la causa del bambino e dei suoi familiari e lei continuo a sollecitare per l'immediata risoluzione con l'accesso tramite secondo ingresso, ribadendo cosi il merito della comunicazione ufficiale di codesta amministrazione".

Fin qui la verità dell'assessore Marchetti che, a dire il vero, non sembra affatto smentire la ricostruzione offerta da Gravinalife, dal momento che nel contestato articolo si menzionava l'appuntamento tra le parti, convocato e poi rinviato all'ultimo istante (causa febbre, fa sapere adesso l'assessore: ne prendiamo atto). La sola novità che arriva è che, secondo la titolare dell'assessorato alla pubblica istruzione, il giorno dopo lei stessa avrebbe riparlato del problema con la dirigente scolastica del "Don Saverio Valerio", sollecitando risposte e soluzioni mai fin qui pervenute. Ma a confutare questa tesi non sono i giornalisti, bensì la stessa dirigente scolastica, Rosa De Leo. Che confermando quanto già dichiarato ai cronisti, adesso dice: "Sono stata contattata da Palazzo di città, dove mi avevano fissato un incontro con l'assessore Marchetti per il giorno dopo. Pochi minuti prima dell'appuntamento però, la signora Cataldi, impiegata presso la segreteria del sindaco, mi ha annunciato che l'assessore era impossibilitata a ricevermi perchè aveva avuto un imprevisto". Chiediamo allora alla dirigente se, come sostenuto dalla Marchetti, un incontro si sia effettivamente tenuto l'indomani. Ed al riguardo la dirigente spiega: "In realtà l'assessore Marchetti è venuta a scuola alcuni giorni dopo, in occasione di un sopralluogo per il piano di riordino scolastico. Quando ci siamo incontrate mi ha detto: "Noi abbiamo sempre quella questione da discutere". Io le ho risposto dicendo di essere a sua disposizione, ma in quel momento con noi c'era un gruppo di 10 persone e non mi sembrava il caso di parlare della vicenda di Salvatore".

Questa la versione dei fatti nel racconto incrociato delle parti, offerto ora alla valutazione dei lettori e della città. Resta, irrisolto, il problema: come far sì che Salvatore possa tranquillamente entrare ed uscire da scuola senza rischiare la vita? Dal canto suo, Rosa De Leo ribadisce tutta la disponibilità a risolvere la vicenda: "Come ho già comunicato ai genitori di Salvatore e come ho già scritto al sindaco, sono disponibile ad accogliere il bambino a scuola facendolo entrare dal secondo cancello solo se i genitori sono disposti ad accompagnarlo alcuni minuti prima che inizi la ressa degli altri bambini. In alternativa, ho chiesto all'amministrazione comunale di mettere in sicurezza l'ingresso posteriore dell'istituto e di munire il cancello di un videocitofono, così da permettere l'ingresso delle auto senza far allontanare i collaboratori scolastici dal'istituto".

Salvatore e la sua famiglia attendono ancora risposte. E questo solo conta. E fino a quando Salvatore non vedrà riconosciuto il suo diritto, da oggi in avanti ricorderemo quotidianamente il protrarsi del suo calvario. Ed ai nostri lettori, se solidali con questa iniziativa, chiediamo di dimostrarlo. In maniera molto semplice: postando il proprio pensiero sotto questo articolo oppure mandandoci una mail che pubblicheremo negli articoli dei prossimi giorni.