Tensioni nel centrosinistra: il Terzo Polo divide Pd e Sel
Botta e risposta tra il democratico Valente ed il vendoliano Moretti
mercoledì 30 novembre 2011
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Isso, issa e a malamente.
Se Gravina fosse Napoli, la storia avrebbe i caratteristici contorni della sceneggiata partenopea. Invece, più semplicemente, e murgianamente parlando, la vicenda altro non è che il sordo deflagrare di divergenze di vedute di lunga data. Sopite per anni dalla comune opposizione al gran visir Giovanni Divella ed ora innescate, come bomba polemica, dal tentativo di costruzione, sulle fondamenta della coalizione di lotta, di una coalizione di governo: isso, il Pd, non vorrebbe porre limiti al dialogo ed al confronto.
Issa, la sinistra marca Vendola, preferirebbe lei pure parlare con tutti, senza tuttavia dimenticare troppo in fretta il passato, specie quello recente. A malamente, ovvero il Terzo Polo, che proprio non ci sta a passare per malamente, se ne resta invece alla finestra, un tantino sdegnata eppur sempre corteggiatissima, mentre dabbasso volano gli stracci.
"Noi non vogliamo rifare accozzaglie e ci batteremo per costruire un'alternativa politica seria, senza voltagabbana", tuona Raffaele Moretti, anima rossa della rossa Sel. È la premessa che schiude la via alle critiche rivolte all'operato della delegazione trattante democratica a guida Carulli-Giordano-Barbi.
"I tre moschettieri – affonda i colpi Moretti – stanno consegnando il Pd ai suoi avversari storici, svendendo la sua dignità al Terzo Polo. Si consegnano senza combattere a persone che una settimana fa abbiamo mandato a casa perché ritenuta, anche dal Pd e dal suo segretario, le peggiori interpreti della peggiore amministrazione di tutti i tempi".
A parare il fendente, ed a rispondere di fioretto, prova il segretario del Pd, Alesio Valente: "Non vi è alcuna svendita. Al Partito Democratico non interessa vincere, ma governare. Pertanto siamo aperti al dialogo con chiunque è interessato a un vero cambiamento dalle radici della politica. Puntiamo a mettere la stabilità di governo al primo posto visto che, a differenza di alcune realtà limitrofe in cui lo stesso governo è in carica da tanti anni, in 10 anni Gravina ha conosciuto tre amministrazioni diverse ed altrettante gestioni commissariali".
Isso, issa e a malamente: probabilmente, non è che l'inizio. O se preferite, la fine.
Se Gravina fosse Napoli, la storia avrebbe i caratteristici contorni della sceneggiata partenopea. Invece, più semplicemente, e murgianamente parlando, la vicenda altro non è che il sordo deflagrare di divergenze di vedute di lunga data. Sopite per anni dalla comune opposizione al gran visir Giovanni Divella ed ora innescate, come bomba polemica, dal tentativo di costruzione, sulle fondamenta della coalizione di lotta, di una coalizione di governo: isso, il Pd, non vorrebbe porre limiti al dialogo ed al confronto.
Issa, la sinistra marca Vendola, preferirebbe lei pure parlare con tutti, senza tuttavia dimenticare troppo in fretta il passato, specie quello recente. A malamente, ovvero il Terzo Polo, che proprio non ci sta a passare per malamente, se ne resta invece alla finestra, un tantino sdegnata eppur sempre corteggiatissima, mentre dabbasso volano gli stracci.
"Noi non vogliamo rifare accozzaglie e ci batteremo per costruire un'alternativa politica seria, senza voltagabbana", tuona Raffaele Moretti, anima rossa della rossa Sel. È la premessa che schiude la via alle critiche rivolte all'operato della delegazione trattante democratica a guida Carulli-Giordano-Barbi.
"I tre moschettieri – affonda i colpi Moretti – stanno consegnando il Pd ai suoi avversari storici, svendendo la sua dignità al Terzo Polo. Si consegnano senza combattere a persone che una settimana fa abbiamo mandato a casa perché ritenuta, anche dal Pd e dal suo segretario, le peggiori interpreti della peggiore amministrazione di tutti i tempi".
A parare il fendente, ed a rispondere di fioretto, prova il segretario del Pd, Alesio Valente: "Non vi è alcuna svendita. Al Partito Democratico non interessa vincere, ma governare. Pertanto siamo aperti al dialogo con chiunque è interessato a un vero cambiamento dalle radici della politica. Puntiamo a mettere la stabilità di governo al primo posto visto che, a differenza di alcune realtà limitrofe in cui lo stesso governo è in carica da tanti anni, in 10 anni Gravina ha conosciuto tre amministrazioni diverse ed altrettante gestioni commissariali".
Isso, issa e a malamente: probabilmente, non è che l'inizio. O se preferite, la fine.