Tentato omicidio a Gravina, due arresti
L'agguato commesso a gennaio dell'anno scorso
venerdì 3 maggio 2019
14.51
Due uomini sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Gravina e della Compagnia di Altamura con l'accusa di tentato omicidio per un agguato commesso a gennaio dell'anno scorso al 44enne Nicola Mangione, da pochi mesi uscito dal carcere dopo aver scontato una condanna definitiva a 24 anni.
La notizia è stata resa nota dai Carabinieri in un comunicato stampa.
I due arrestati, entrambi di Gravina, sono due pregiudicati e sono stati raggiunti da un ordine di custodia in carcere in un'inchiesta della Dda di Bari. La mattina dell'8 gennaio 2018 Nicola Mangione fu oggetto di un agguato in cui furono esplosi sei colpi di arma da fuoco e fu colpito ad un piede, con ferite giudicate guaribili in dieci giorni.
Gli altri colpi, esplosi da una pistola calibro 9X21, si conficcarono ad altezza uomo sulle pareti di un edificio e non colpirono l'uomo solo per la sua pronta reazione di trovare riparo dietro un'autovettura parcheggiata. Stando alle indagini, l'obiettivo era eliminare Nicola Mangione per impedire che, uscito dal carcere, potesse imporre il suo predominio nel mercato dello spaccio di droga.
Gli arrestati sono Vincenzo Mangione (36 anni) e Michele Loglisci (44), già noti alle forze dell'ordine.
Nel comunicato stampa dei Carabinieri si specifica che l'autore materiale è stato individuato dalle indagini in Vincenzo Mangione mentre a Loglisci è attribuita una funzione di copertura. Nei confronti di entrambi sono contestate la premeditazione e l'aggravante del metodo mafioso, per le modalità efferate con le quali è stata compiuto il delitto vale a dire aver agito a volto scoperto, in maniera eclatante, in pieno giorno ed in luogo pubblico.
La notizia è stata resa nota dai Carabinieri in un comunicato stampa.
I due arrestati, entrambi di Gravina, sono due pregiudicati e sono stati raggiunti da un ordine di custodia in carcere in un'inchiesta della Dda di Bari. La mattina dell'8 gennaio 2018 Nicola Mangione fu oggetto di un agguato in cui furono esplosi sei colpi di arma da fuoco e fu colpito ad un piede, con ferite giudicate guaribili in dieci giorni.
Gli altri colpi, esplosi da una pistola calibro 9X21, si conficcarono ad altezza uomo sulle pareti di un edificio e non colpirono l'uomo solo per la sua pronta reazione di trovare riparo dietro un'autovettura parcheggiata. Stando alle indagini, l'obiettivo era eliminare Nicola Mangione per impedire che, uscito dal carcere, potesse imporre il suo predominio nel mercato dello spaccio di droga.
Gli arrestati sono Vincenzo Mangione (36 anni) e Michele Loglisci (44), già noti alle forze dell'ordine.
Nel comunicato stampa dei Carabinieri si specifica che l'autore materiale è stato individuato dalle indagini in Vincenzo Mangione mentre a Loglisci è attribuita una funzione di copertura. Nei confronti di entrambi sono contestate la premeditazione e l'aggravante del metodo mafioso, per le modalità efferate con le quali è stata compiuto il delitto vale a dire aver agito a volto scoperto, in maniera eclatante, in pieno giorno ed in luogo pubblico.