Terzo centenario canonizzazione di San Luigi Gonzaga: vincolo che si salda con Gravina
La canonizzazione fatta da Papa Benedetto XIII
sabato 15 marzo 2025
Il vescovo di Mantova, mons. Marco Busca ha annunciato ufficialmente che l'anno 2026, in cui si ricorda il III Centenario della sua Canonizzazione, rappresenterà per l'intera diocesi un Anno Aloisiano dedicato alla riscoperta e alla venerazione del Santo. Luigi fu canonizzato nella Basilica Vaticana assieme ad un altro giovane santo gesuita, il polacco Stanislao Kostka (1550-1568), il 31 dicembre 1726 da Papa Benedetto XIII (Orsini), il quale tre anni più tardi lo proclamò protettore degli studenti.
Papa Pio XI, in occasione del II Centenario della canonizzazione - confermando quanto già dichiarato da Benedetto XIII e da Leone XIII nel 1891 quando ricorreva il III centenario della morte - lo designò «celeste Patrono di tutta la gioventù cristiana» (Lettera apostolica Singulare Illud, 13.06.1926), e Giovanni Paolo II lo confermò patrono mondiale della gioventù e patrono dei malati di Aids nel 1991, nel corso del IV centenario della morte, invocandone personalmente l'intercessione nel Santuario-Basilica del Santo a Castiglione delle Stiviere, prima dell'importante Giornata mondiale della gioventù di Częstochowa (agosto 1991), la prima a cui parteciparono anche i giovani dell'est europeo dopo la caduta del muro di Berlino.
L'Anno Aloisiano avrà inizio con la data della canonizzazione, si aprirà quindi con la Messa del Te Deum nel Duomo di Castiglione il 31 dicembre 2025 e finirà il 31 dicembre 2026. Le ricorrenze liturgiche legate alla memoria di san Luigi saranno particolarmente solennizzate: il 9 marzo 2026 (festa della sua nascita a Castiglione) e il 21 giugno 2026 (festa della sua nascita al cielo). L'Anno Aloisiano coinvolgerà in modo particolare le parrocchie e le unità pastorali della diocesi, che si recheranno in pellegrinaggio presso il Santuario di San Luigi e nei luoghi aloisiani caratteristici (visita al Museo storico-aloisiano, chiesa di san Sebastiano, Eremo della Ghisiola, Convento di Santa Maria).
Saranno favorite le iniziative di pellegrinaggi anche da fuori diocesi, in modo particolare dalle Chiese di Lombardia, "terra aloisiana" per la particolare conoscenza del Santo e per una certa devozione nell'onorare san Luigi (oratori, luoghi di preghiera, arte sacra: in moltissime chiese parrocchiali non manca un altare con pala o una statua dedicata a San Luigi…). In modo particolare si favoriranno iniziative per la conoscenza di san Luigi e del suo messaggio soprattutto al mondo dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, specie per quelli che si preparano a ricevere il sacramento della Confermazione e che, in ragione dell'età, si trovano a prendere decisioni importanti di vita.
L'eremo della Ghisiola e il Conventino di Santa Maria (luogo di preghiera e discernimento del giovane Luigi prima di entrare nella Compagnia di Gesù) saranno disponibili per momenti di ritiro e accoglienza dei gruppi parrocchiali, associativi e scolastici. L'Anno Aloisiano rappresenterà l'occasione per intensificare l'attenzione della nostra diocesi alla pastorale dell'età evolutiva e consolidare alcuni importanti percorsi formativi e di sostegno ai ragazzi in difficoltà. La Diocesi di Mantova (con la parrocchia di Castiglione delle Stiviere) organizzerà anche un "Pellegrinaggio del centenario aloisiano" a Roma, passando attraverso alcuni luoghi aloisiani italiani, come ad esempio Lucca (Santo Volto), Firenze (Santuario dell'Annunciata), Siena (S. Caterina), Loreto (Santa Casa), per giungere poi a Roma (chiesa di Sant'Ignazio con le stanzette di San Luigi, San Pietro...).
Nel contesto di tutte le celebrazioni in programma, la nostra città, da un punto di vista religioso, potrà rappresentare un punto di incontro tra san Luigi e Benedetto XIII, considerando i natali del pontefice e la custodia che ne fa il Museo diocesano del parato liturgico usato per la canonizzazione del giovane santo. Infatti, il parato fu poi donato dallo stesso pontefice alla Cattedrale di Gravina sua città natale nel 1727, come risulta dall'inventario n. 487 conservato presso la Biblioteca Capitolare di Benevento". Carmine Tavarone, autore de Il Tesoro delle reliquie Fasti e riti di Vincenzo Maria Orsini Papa "Beneventano", Artemide Edizioni, giugno 2000, più dettagliatamente, all'interno del citato catalogo, con il suo contributo: L'oro e il nero. Benedetto XIII, Sommo Regnante, tra desideri claustrali e "sacrosante" cerimonie, scrive: "Nelle cerimonie di quel dicembre del 1726, Benedetto XIII aveva indossato tre diversi paramenti di seta di lamina d'argento e ricamati preziosamente in oro.
Li donò dopo i solenni cerimoniali, alle Cattedrali delle sue rimpiante terre meridionali. Quelli della canonizzazione di San Luigi e Santo Stanislao passarono alla Cattedrale di Gravina. Così essi vennero descritti: "Una cappella intera dello stesso fondo di lama d'argento con nobile ricamo d'oro, consistente in 2 piviali, 1 pianeta, 3 dalmatiche, 1 funicella, 3 stole, 3 manipoli, borsa, velo da calice,, un gremiale, un velo da spalle, un covertoro di paramenti, una covertina lunga per lo legio, una veste da faldistorio, 2 cuscini, un paio di scarpe, un paio di sandali, due guanti tessuti con seta et oro. In oltre una dalmatica, et una funicella di cremisino bianco con passamano e merletti d'oro costa 2300 ducati".
Fortunatamente, il parato, esposto presso il Museo Diocesano Benedetto XIII di Gravina, grazie all'intervento di un benefattore, che ha voluto conservare il suo anonimato, fu restaurato nel 1988 dalle Suore di Santa Maria di Rosano di Pontassieve in provincia di Firenze.
Papa Pio XI, in occasione del II Centenario della canonizzazione - confermando quanto già dichiarato da Benedetto XIII e da Leone XIII nel 1891 quando ricorreva il III centenario della morte - lo designò «celeste Patrono di tutta la gioventù cristiana» (Lettera apostolica Singulare Illud, 13.06.1926), e Giovanni Paolo II lo confermò patrono mondiale della gioventù e patrono dei malati di Aids nel 1991, nel corso del IV centenario della morte, invocandone personalmente l'intercessione nel Santuario-Basilica del Santo a Castiglione delle Stiviere, prima dell'importante Giornata mondiale della gioventù di Częstochowa (agosto 1991), la prima a cui parteciparono anche i giovani dell'est europeo dopo la caduta del muro di Berlino.
L'Anno Aloisiano avrà inizio con la data della canonizzazione, si aprirà quindi con la Messa del Te Deum nel Duomo di Castiglione il 31 dicembre 2025 e finirà il 31 dicembre 2026. Le ricorrenze liturgiche legate alla memoria di san Luigi saranno particolarmente solennizzate: il 9 marzo 2026 (festa della sua nascita a Castiglione) e il 21 giugno 2026 (festa della sua nascita al cielo). L'Anno Aloisiano coinvolgerà in modo particolare le parrocchie e le unità pastorali della diocesi, che si recheranno in pellegrinaggio presso il Santuario di San Luigi e nei luoghi aloisiani caratteristici (visita al Museo storico-aloisiano, chiesa di san Sebastiano, Eremo della Ghisiola, Convento di Santa Maria).
Saranno favorite le iniziative di pellegrinaggi anche da fuori diocesi, in modo particolare dalle Chiese di Lombardia, "terra aloisiana" per la particolare conoscenza del Santo e per una certa devozione nell'onorare san Luigi (oratori, luoghi di preghiera, arte sacra: in moltissime chiese parrocchiali non manca un altare con pala o una statua dedicata a San Luigi…). In modo particolare si favoriranno iniziative per la conoscenza di san Luigi e del suo messaggio soprattutto al mondo dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, specie per quelli che si preparano a ricevere il sacramento della Confermazione e che, in ragione dell'età, si trovano a prendere decisioni importanti di vita.
L'eremo della Ghisiola e il Conventino di Santa Maria (luogo di preghiera e discernimento del giovane Luigi prima di entrare nella Compagnia di Gesù) saranno disponibili per momenti di ritiro e accoglienza dei gruppi parrocchiali, associativi e scolastici. L'Anno Aloisiano rappresenterà l'occasione per intensificare l'attenzione della nostra diocesi alla pastorale dell'età evolutiva e consolidare alcuni importanti percorsi formativi e di sostegno ai ragazzi in difficoltà. La Diocesi di Mantova (con la parrocchia di Castiglione delle Stiviere) organizzerà anche un "Pellegrinaggio del centenario aloisiano" a Roma, passando attraverso alcuni luoghi aloisiani italiani, come ad esempio Lucca (Santo Volto), Firenze (Santuario dell'Annunciata), Siena (S. Caterina), Loreto (Santa Casa), per giungere poi a Roma (chiesa di Sant'Ignazio con le stanzette di San Luigi, San Pietro...).
Nel contesto di tutte le celebrazioni in programma, la nostra città, da un punto di vista religioso, potrà rappresentare un punto di incontro tra san Luigi e Benedetto XIII, considerando i natali del pontefice e la custodia che ne fa il Museo diocesano del parato liturgico usato per la canonizzazione del giovane santo. Infatti, il parato fu poi donato dallo stesso pontefice alla Cattedrale di Gravina sua città natale nel 1727, come risulta dall'inventario n. 487 conservato presso la Biblioteca Capitolare di Benevento". Carmine Tavarone, autore de Il Tesoro delle reliquie Fasti e riti di Vincenzo Maria Orsini Papa "Beneventano", Artemide Edizioni, giugno 2000, più dettagliatamente, all'interno del citato catalogo, con il suo contributo: L'oro e il nero. Benedetto XIII, Sommo Regnante, tra desideri claustrali e "sacrosante" cerimonie, scrive: "Nelle cerimonie di quel dicembre del 1726, Benedetto XIII aveva indossato tre diversi paramenti di seta di lamina d'argento e ricamati preziosamente in oro.
Li donò dopo i solenni cerimoniali, alle Cattedrali delle sue rimpiante terre meridionali. Quelli della canonizzazione di San Luigi e Santo Stanislao passarono alla Cattedrale di Gravina. Così essi vennero descritti: "Una cappella intera dello stesso fondo di lama d'argento con nobile ricamo d'oro, consistente in 2 piviali, 1 pianeta, 3 dalmatiche, 1 funicella, 3 stole, 3 manipoli, borsa, velo da calice,, un gremiale, un velo da spalle, un covertoro di paramenti, una covertina lunga per lo legio, una veste da faldistorio, 2 cuscini, un paio di scarpe, un paio di sandali, due guanti tessuti con seta et oro. In oltre una dalmatica, et una funicella di cremisino bianco con passamano e merletti d'oro costa 2300 ducati".
Fortunatamente, il parato, esposto presso il Museo Diocesano Benedetto XIII di Gravina, grazie all'intervento di un benefattore, che ha voluto conservare il suo anonimato, fu restaurato nel 1988 dalle Suore di Santa Maria di Rosano di Pontassieve in provincia di Firenze.