Thriller e introspezione al Teatro Vida
La compagnia “Ma chi m’ò ò ‘ffa fà“ in scena per la rassegna “Amattori…Insieme”
lunedì 11 marzo 2019
10.07
Sabato e domenica scorsi è andata in scena al Teatro Vida "Una pura formalità" - dramma di Pascal Quignard da cui è stato tratto l'omonimo film di Giuseppe Tornatore con Gérard Depardieu, Roman Polanski e Sergio Rubini - portato in scena dalla Compagnia "Ma chi m'ò 'ffa fa'", nell'adattamento e per la regia di Alfredo Scarpato.
E' una notte tempestosa quella in cui Onoff (Ciro Cirillo) – nella cui composizione del nome, "on" e "off", già emerge la dualità tra "l'essere" e il "non essere" - famoso scrittore in crisi di ispirazione, viene trovato senza memoria e privo di documenti non lontano dal luogo in cui è stato rinvenuto un cadavere e condotto da due agenti di polizia (Simone Catullo e Franco Serrapiglia) presso una fredda e fatiscente stazione di polizia, in cui campeggia un orologio senza lancette.
Rivelata la propria identità all'inizialmente incredulo commissario di polizia (Enzo Gattullo) che è un suo grande ammiratore e ne conosce a memoria tutti i libri, Onoff sembra aver dimenticato tutto ciò che gli è accaduto nelle ultime ore e, nel corso di una deposizione contraddittoria, non riesce a fornire un valido alibi che lo scagioni dal sospetto di essere l'assassino dell'uomo trovato morto.
Abbandonato l'iniziale atteggiamento ossequioso da ammiratore, il commissario diventa sempre più sospettoso e quella che avrebbe dovuto essere "una pura formalità" si trasforma ben presto in un interrogatorio vero e proprio.
Un interrogatorio che diventa tuttavia lo strumento con cui il puntiglioso commissario – con le sue incalzanti e ripetute domande - guida Onoff in un viaggio introspettivo ed inquietante alla scoperta della verità, che prende forma man mano che si succedono eventi inspiegabili: la camicia sporca di sangue di Onoff, i fogli del verbale di interrogatorio rimasti misteriosamente bianchi, la telefonata che Onoff non riesce a fare perché dall'altro capo della cornetta il suo interlocutore non sente la sua voce, fino alla visione di sé stesso che si spara. E' così che Onoff comprende di essere lui il morto e di trovarsi in un non luogo senza tempo, in cui tutto è fermo, immobile.
Una trama di non immediata comprensione, ma avvincente e dal finale inaspettato, esaltata da un allestimento che – grazie alla curata ed evocativa scenografia, al sapiente utilizzo delle luci ed alla azzeccatissima scelta delle musiche di sfondo, incluso l'incessante rumore della pioggia – ha trasmesso al pubblico una costante sensazione di "sospensione", in una atmosfera da autentico thriller.
Efficace l'interpretazione degli attori nel trasmettere i caratteri dei personaggi: il confuso e stremato Onoff, il puntiglioso commissario, i due agenti, coi loro atteggiamenti opposti nei confronti dell'interrogato.
Una nuova felice intuizione della Direzione Artistica, che dopo la tragedia greca, il teatro classico, il biopic musicale, la commedia tragica, la commedia brillante e la commedia dell'arte ha arricchito il cartellone della rassegna con questo dramma introspettivo.
La rassegna "Amattori...Insieme" torna sabato 23 e domenica 24 marzo con "Sugo Finto", commedia brillante di Gianni Clementi che sarà portata in scena della compagnia "La Bottega dei Rebardò" di Roma, per la regia di Enzo Ardone.
Il sipario del Teatro Vida riaprirà tuttavia prima, Venerdì 15 marzo, con il cabaret di Antonio Tirelli, che presenterà "Volevo essere Michael Bublé".
di Andrea Mari
E' una notte tempestosa quella in cui Onoff (Ciro Cirillo) – nella cui composizione del nome, "on" e "off", già emerge la dualità tra "l'essere" e il "non essere" - famoso scrittore in crisi di ispirazione, viene trovato senza memoria e privo di documenti non lontano dal luogo in cui è stato rinvenuto un cadavere e condotto da due agenti di polizia (Simone Catullo e Franco Serrapiglia) presso una fredda e fatiscente stazione di polizia, in cui campeggia un orologio senza lancette.
Rivelata la propria identità all'inizialmente incredulo commissario di polizia (Enzo Gattullo) che è un suo grande ammiratore e ne conosce a memoria tutti i libri, Onoff sembra aver dimenticato tutto ciò che gli è accaduto nelle ultime ore e, nel corso di una deposizione contraddittoria, non riesce a fornire un valido alibi che lo scagioni dal sospetto di essere l'assassino dell'uomo trovato morto.
Abbandonato l'iniziale atteggiamento ossequioso da ammiratore, il commissario diventa sempre più sospettoso e quella che avrebbe dovuto essere "una pura formalità" si trasforma ben presto in un interrogatorio vero e proprio.
Un interrogatorio che diventa tuttavia lo strumento con cui il puntiglioso commissario – con le sue incalzanti e ripetute domande - guida Onoff in un viaggio introspettivo ed inquietante alla scoperta della verità, che prende forma man mano che si succedono eventi inspiegabili: la camicia sporca di sangue di Onoff, i fogli del verbale di interrogatorio rimasti misteriosamente bianchi, la telefonata che Onoff non riesce a fare perché dall'altro capo della cornetta il suo interlocutore non sente la sua voce, fino alla visione di sé stesso che si spara. E' così che Onoff comprende di essere lui il morto e di trovarsi in un non luogo senza tempo, in cui tutto è fermo, immobile.
Una trama di non immediata comprensione, ma avvincente e dal finale inaspettato, esaltata da un allestimento che – grazie alla curata ed evocativa scenografia, al sapiente utilizzo delle luci ed alla azzeccatissima scelta delle musiche di sfondo, incluso l'incessante rumore della pioggia – ha trasmesso al pubblico una costante sensazione di "sospensione", in una atmosfera da autentico thriller.
Efficace l'interpretazione degli attori nel trasmettere i caratteri dei personaggi: il confuso e stremato Onoff, il puntiglioso commissario, i due agenti, coi loro atteggiamenti opposti nei confronti dell'interrogato.
Una nuova felice intuizione della Direzione Artistica, che dopo la tragedia greca, il teatro classico, il biopic musicale, la commedia tragica, la commedia brillante e la commedia dell'arte ha arricchito il cartellone della rassegna con questo dramma introspettivo.
La rassegna "Amattori...Insieme" torna sabato 23 e domenica 24 marzo con "Sugo Finto", commedia brillante di Gianni Clementi che sarà portata in scena della compagnia "La Bottega dei Rebardò" di Roma, per la regia di Enzo Ardone.
Il sipario del Teatro Vida riaprirà tuttavia prima, Venerdì 15 marzo, con il cabaret di Antonio Tirelli, che presenterà "Volevo essere Michael Bublé".
di Andrea Mari