Tragedia evitata al passaggio a livello di via Dolcecanto
Un camion ed un trattore incastrati fra le sbarre abbassate. Un treno in arrivo
lunedì 13 giugno 2011
11.43
Un antico andante recita così "la mamma degli imbecilli è sempre incinta".
Una conferma questa mattina, al passaggio a livello ferroviario sulla strada provinciale Gravina-Dolcecanto, con un camion e un trattore rimasti incastrati fra le sbarre abbassate ed un treno in arrivo con conseguenze facilmente immaginabili se qualcuno non avesse avuto la prontezza di spirito di avvertire la caserma dei Carabinieri che si trova a due passi dalla stazione ferroviaria. Una corsa contro il tempo, insomma, per bloccare il treno che era partito da Spinazzola alle ore 9.25, con arrivo a Gravina alle ore 9.58, ed evitare così una tragedia sicura.
Come sono andate le cose? Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i conducenti dei due mezzi meccanici, provenienti da contrapposte corsie di marcia, certamente per evitare l'attesa al passaggio a livello telecomandato dalla stazione ferroviaria, avrebbero accelerato per superarle prima che si abbassassero. Invece non ci sarebbero riusciti, forse creandosi difficoltà a vicenda per la fretta di uscire dall'area a rischio, mentre le sbarre così come programmate, si chiudevano alle loro spalle. Il tutto sotto gli occhi terrorizzati di decine di automobilisti in quel momento in coda al passaggio al livello.
Sembra che il treno sia stato fermato ad un centinaio di metri dal passaggio a livello e i pochi passeggeri che si trovavano sulla carrozza si sarebbero un po' allarmati per la forte frenata e per l'improvvisa fermata a poco più di un chilometro dalla stazione di arrivo.
E' anche vero che per i passeggeri abituali del percorso Gravina-Rocchetta Sant'Antonio, spesso non è una novità che in prossimità di passaggio a livello, i macchinisti rallentano la velocità del treno. Anche perché sul passaggio a livello precedente, quello presente sulla provinciale Gravina-Spinazzola, diversi anni fa fu travolto un tappezziere del posto che con la propria autovettura superò le mezze sbarre chiuse, senza accorgersi dell'arrivo del treno. Una imprudenza che gli costò la vita.
Una conferma questa mattina, al passaggio a livello ferroviario sulla strada provinciale Gravina-Dolcecanto, con un camion e un trattore rimasti incastrati fra le sbarre abbassate ed un treno in arrivo con conseguenze facilmente immaginabili se qualcuno non avesse avuto la prontezza di spirito di avvertire la caserma dei Carabinieri che si trova a due passi dalla stazione ferroviaria. Una corsa contro il tempo, insomma, per bloccare il treno che era partito da Spinazzola alle ore 9.25, con arrivo a Gravina alle ore 9.58, ed evitare così una tragedia sicura.
Come sono andate le cose? Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i conducenti dei due mezzi meccanici, provenienti da contrapposte corsie di marcia, certamente per evitare l'attesa al passaggio a livello telecomandato dalla stazione ferroviaria, avrebbero accelerato per superarle prima che si abbassassero. Invece non ci sarebbero riusciti, forse creandosi difficoltà a vicenda per la fretta di uscire dall'area a rischio, mentre le sbarre così come programmate, si chiudevano alle loro spalle. Il tutto sotto gli occhi terrorizzati di decine di automobilisti in quel momento in coda al passaggio al livello.
Sembra che il treno sia stato fermato ad un centinaio di metri dal passaggio a livello e i pochi passeggeri che si trovavano sulla carrozza si sarebbero un po' allarmati per la forte frenata e per l'improvvisa fermata a poco più di un chilometro dalla stazione di arrivo.
E' anche vero che per i passeggeri abituali del percorso Gravina-Rocchetta Sant'Antonio, spesso non è una novità che in prossimità di passaggio a livello, i macchinisti rallentano la velocità del treno. Anche perché sul passaggio a livello precedente, quello presente sulla provinciale Gravina-Spinazzola, diversi anni fa fu travolto un tappezziere del posto che con la propria autovettura superò le mezze sbarre chiuse, senza accorgersi dell'arrivo del treno. Una imprudenza che gli costò la vita.