Trasparenza, i verbali delle commissioni consiliari sono atti di pubblico dominio

Il Comune obbligato dal Tar a renderli pubblici

martedì 5 agosto 2014 9.22
A cura di Antonella Testini
"Le sedute del consiglio comunale e le commissioni consiliari sono pubbliche salvo i casi previsti dal regolamento. Ciò vuol dire che chiunque può assistere ai lavori delle commissioni senza doverne spiegare le ragioni".

Questo quanto stabilito dalla legge sulla trasparenza e pubblicità degli atti pubblici e poi richiamato dal giudice del Tribunale amministrativo di Bari per bacchettare il Municipio gravinese obbligandolo a rendere pubblici i verbali delle commissioni consiliari.
L'ennesima vicenda gravinese approdata in un'aula di giustizia si è conclusa con una condanna per il Comune di Gravina condannato al pagamento delle spese di giudizio.
Il procedimento è stato avviato dall'avvocato Sergio Casareale dinanzi al diniego da parte dei presidenti delle commissioni consiliari di concedere copia dei verbali delle diverse riunioni. L'istanza presentata dall'avvocato a novembre 2013 con cui chiedeva di avere copia di tutti i verbali dal 2012 sino alla data di presentazione della richiesta. fu in parte accolta dal segretario generale che concesse copia di tutte le determine di pagamento dei gettoni di presenza, salvo poi comunicare, a febbraio 2014, "il rigetto dell'istanza di accesso agli atti sul presupposto che i presidenti e segretari delle commissioni non intendevano consentirne l'ostensione".

Un modus operandi che il giudice della terza sezione del tribunale barese definisce "contradittorio e illogico" sottolineando nel dispositivo della sentenza "che il Comune ha dapprima riconosciuto un interesse qualificato all'accesso agli atti, poi lo ha negato per i relativi verbali ritenendo l'accesso preordinato ad un controllo generalizzato dell'operato del Comune". Tutto in violazione delle norme contenute nel Testo unico delle amministrazioni locali secondo cui "ai cittadini è riconosciuta la legittimità a conoscere gli atti dell'amministrazione senza necessità di specificazione dell'esistenza di un interesse qualificato".

Infine, respinte tutte le eccezioni sollevate da palazzo di città il giudice Sergio Conti "obbliga il Comune di Gravina a consentire l'accesso ai documenti" richiamando ancora una volta la legge sulla trasparenza degli atti pubblici che "è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche".