Trasporto disabili, giudici a favore del Comune
La Corte d’appello ha rigettato la richiesta di rimborso dell’Asl
martedì 25 agosto 2020
Sulla questione riguardante il servizio di trasporto dei disabili la Corte d'Appello ha dato ragione al Comune di Gravina. I giudici si sono pronunciati contro la richiesta dell'Asl Bari che per gli anni che vanno dal 1998 al 2002 per il servizio chiedeva un rimborso di circa mezzo milione di euro.
La Corte d'Appello di Bari – Seconda Sezione Civile -presieduta dal giudice Egiziano di Leo, con il consigliere estensore Giuseppe Dibisceglia, ha messo la parola fine ad una vicenda che si trascinava da lungo tempo. L'allora Asl Ba/3 per l'espletamento del servizio di trasporto disabili nel territorio gravinese, in relazione al periodo compreso tra il 1998 ed il 2002, aveva infatti preteso dall'amministrazione comunale la restituzione di circa 500mila euro. Una richiesta già rigettata nel 2016 dal Tribunale di Bari-Sezione distaccata di Altamura.
Ora il pronunciamento di secondo grado dei giudici che hanno risposto alle sollecitazioni della città del grano e del vino, rappresentata e difesa dal capo dell'Avvocatura comunale, Lucia Lorusso. In pratica, secondo i giudici, - "l'Asl non avrebbe mai assolto all'onere di provare l'ammontare del credito vantato". Inoltre, nella sentenza si esplicita anche che l'azienda sanitaria non avrebbe "neppure esibito documentazione relativamente al numero degli utenti risiedenti a Gravina e fruitori del servizio, elementi entrambi indispensabili per definire l'esatto costo del servizio e, conseguentemente, l'onere a capo del Comune interessato". Infine, i giudici hanno anche rigettato "la domanda di condanna del Comune a titolo di ingiustificato arricchimento, dichiarata inammissibile".
Soddisfatto per la sentenza il sindaco Valente ha commentato: "grazie all'ottimo lavoro dell'Avvocatura, siamo riusciti a dimostrare la fondatezza delle nostre tesi ed a tutelare gli interessi della comunità gravinese".
La Corte d'Appello di Bari – Seconda Sezione Civile -presieduta dal giudice Egiziano di Leo, con il consigliere estensore Giuseppe Dibisceglia, ha messo la parola fine ad una vicenda che si trascinava da lungo tempo. L'allora Asl Ba/3 per l'espletamento del servizio di trasporto disabili nel territorio gravinese, in relazione al periodo compreso tra il 1998 ed il 2002, aveva infatti preteso dall'amministrazione comunale la restituzione di circa 500mila euro. Una richiesta già rigettata nel 2016 dal Tribunale di Bari-Sezione distaccata di Altamura.
Ora il pronunciamento di secondo grado dei giudici che hanno risposto alle sollecitazioni della città del grano e del vino, rappresentata e difesa dal capo dell'Avvocatura comunale, Lucia Lorusso. In pratica, secondo i giudici, - "l'Asl non avrebbe mai assolto all'onere di provare l'ammontare del credito vantato". Inoltre, nella sentenza si esplicita anche che l'azienda sanitaria non avrebbe "neppure esibito documentazione relativamente al numero degli utenti risiedenti a Gravina e fruitori del servizio, elementi entrambi indispensabili per definire l'esatto costo del servizio e, conseguentemente, l'onere a capo del Comune interessato". Infine, i giudici hanno anche rigettato "la domanda di condanna del Comune a titolo di ingiustificato arricchimento, dichiarata inammissibile".
Soddisfatto per la sentenza il sindaco Valente ha commentato: "grazie all'ottimo lavoro dell'Avvocatura, siamo riusciti a dimostrare la fondatezza delle nostre tesi ed a tutelare gli interessi della comunità gravinese".