Tre giovani gravinesi arrestati a Firenze
Per i Carabinieri, volevano clonare le carte bancomat. Nel mirino una filiale del Monte dei Paschi.
giovedì 11 aprile 2013
11.45
I Carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Firenze non hanno avuto dubbi: quei ragazzi che armeggiavano attorno al bancomat della filiale del Monte dei Paschi di Siena, in piazza Beccaria, non avevano che un fine: prelevare la macchinetta copia-codici da loro stessi (ritengono gli investigatori) in precedenza posizionata allo sportello.
E così i tre, tutti originari di Gravina, sono finiti in manette. Si tratta dei fratelli Domenico e Michele Picciallo, rispettivamente di 28 e 31 anni, e del ventottenne Vito Mastrorillo.
Le indagini che hanno portato al loro arresto erano iniziate a seguito della segnalazione di un correntista del Monte, che nel recarsi a prelevare allo sportello aveva notato anomalie, chiedendo l'intervento dei Carabinieri. I quali, nel corso delle verifiche effettuate, avevano subito individuato uno skimmer, ovvero una macchina (nascosta sotto una falsa tastiera) in grado di riprendere e memorizzare i codici delle carte bancomat, per facilitarne poi la clonazione, secondo uno schema introdotto dalle bande di stranieri, per lo più bulgari e rumeni, specializzati nel settore. I militari dell'Arma, però, anzichè rimuovere lo skimmer, lo hanno lasciato al suo posto e si sono acquattati in un angolo della piazza, sapendo che prima o poi l'oggetto sarebbe stato recuperato da chi lo aveva installato. E poche ore dopo, stando alla ricostruzione trapelata da ambienti investigativi, allo sportello si sarebbero presentati proprio i tre giovani gravinesi, bloccati nel mentre - a detta degli inquirenti - cercavano di portar via l'aggeggio diabolico.
Il trio è accusato di concorso in danneggiamento e intercettazione di codici informatici.
E così i tre, tutti originari di Gravina, sono finiti in manette. Si tratta dei fratelli Domenico e Michele Picciallo, rispettivamente di 28 e 31 anni, e del ventottenne Vito Mastrorillo.
Le indagini che hanno portato al loro arresto erano iniziate a seguito della segnalazione di un correntista del Monte, che nel recarsi a prelevare allo sportello aveva notato anomalie, chiedendo l'intervento dei Carabinieri. I quali, nel corso delle verifiche effettuate, avevano subito individuato uno skimmer, ovvero una macchina (nascosta sotto una falsa tastiera) in grado di riprendere e memorizzare i codici delle carte bancomat, per facilitarne poi la clonazione, secondo uno schema introdotto dalle bande di stranieri, per lo più bulgari e rumeni, specializzati nel settore. I militari dell'Arma, però, anzichè rimuovere lo skimmer, lo hanno lasciato al suo posto e si sono acquattati in un angolo della piazza, sapendo che prima o poi l'oggetto sarebbe stato recuperato da chi lo aveva installato. E poche ore dopo, stando alla ricostruzione trapelata da ambienti investigativi, allo sportello si sarebbero presentati proprio i tre giovani gravinesi, bloccati nel mentre - a detta degli inquirenti - cercavano di portar via l'aggeggio diabolico.
Il trio è accusato di concorso in danneggiamento e intercettazione di codici informatici.